[Lectio4] Sermone di san Leone Papa !Sermone 1 sull'Ascensione del Signore, dopo il principio Carissimi, i giorni che sono trascorsi fra la risurrezione e l'ascensione del Signore non sono passati inutilmente, ma in essi sono stati confermati dei grandi sacramenti, e rivelati dei grandi misteri. In essi ci è stato tolto il timore d'una morte funesta, e non solo l'immortalità dell'anima, ma anche la risurrezione della carne ci è stata manifestata. In essi, mediante il soffio del Signore, lo Spirito Santo s'è diffuso in tutti gli Apostoli: e il beato Apostolo Pietro, innalzato su tutti, s'è visto affidare, dopo le chiavi del regno, la cura della greggia del Signore. [Lectio5] In questi giorni il Signore si aggiunge come terzo compagno ai due discepoli per istrada e, a dissipare tutte le tenebre dei nostri dubbi, rimprovera a loro timorosi e trepidanti la lentezza a credere. I loro cuori, allora rischiarati, cominciano a sentire la fiamma della fede: e di tiepidi ch'essi erano, divengono pieni d'ardore, mentre il Signore scopre loro il senso delle Scritture. Mentre sono a tavola, allo spezzare del pane, si aprono anche i loro occhi: quanto più felicemente si aprirono allora gli occhi di costoro per vedere nella sua persona la glorificazione della loro propria natura, che quelli dei nostri progenitori per sentire la confusione che avevano meritata colla propria disobbedienza. [Lectio6] Tuttavia nonostante questi fatti e altri miracoli, i discepoli rimanevano agitati da pensieri di timore, benché il Signore fosse apparso in mezzo a loro, ed avesse detto: «Pace a voi»: e perché non penetrasse nel loro spirito il dubbio che sorgeva nei loro cuori (perché credevano di vedere uno spirito, e non un corpo) egli mostra la falsità di questi pensieri sì poco conformi a verità: mette sotto gli occhi di essi che dubitavano ancora, i segni della sua crocifissione rimasti nelle sue mani e nei suoi piedi; e li invita ad osservarli attentamente e a toccarli. Le cicatrici delle ferite fatte dalla lancia e dai chiodi erano conservate per guarire le piaghe dei cuori infedeli: e perché si credesse non con fede vacillante, ma come oggetto d'una conoscenza certissima che questa stessa natura, che era stata deposta nel sepolcro, doveva assidersi col Figlio di Dio sul trono del Padre suo. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni !Gio 10:11-16 In quell'occasione: Gesù disse ai farisei: Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la sua vita per le sue pecore. Eccetera. _ Omelia di san Gregorio Papa !Omelia 14 sul Vangelo Avete udito, fratelli carissimi, dalla lettura del Vangelo un insegnamento che vi riguarda . e avete appreso ancora a quale prova noi pastori siamo sottoposti. Ecco, colui che è buono non per una grazia accidentale, ma per essenza, dice: «Io sono il buon pastore». E nel darci il modello di questa stessa bontà da imitare, aggiunge: «Il buon pastore dà la sua vita per le sue pecorelle». Egli ha fatto ciò che ha insegnato: ci ha dato l'esempio di ciò che ha comandato. Il buon pastore ha dato la sua vita per le sue pecore, al fine di convertire (in nutrimento) nel nostro sacramento, il suo corpo e il suo sangue, e di saziare con l'alimento della sua carne le pecore che aveva redento. [Lectio8] La via che dobbiamo seguire, ad onta della morte, ci è stata mostrata; l'esempio al quale dobbiamo conformarci, ci è stato messo sott'occhio. Nostro primo dovere si è di impiegare caritatevolmente i nostri beni esteriori a favore delle pecore di lui: e poi, se sarà necessario, dare ancora la nostra vita per esse. Da questo primo grado di sacrificio, che è il più piccolo, si arriva fino all'ultimo ch'è il più grande. Ma siccome la vita è incomparabilmente più eccellente dei beni terreni, che ci sono esteriori; colui che non dà i suoi beni per le sue pecore, darà egli mai per esse la propria vita? [Lectio9] E ci sono di quelli che amando più i beni della terra che le loro pecore, non meritano più il nome di pastore: e di questi subito si soggiunge: «Il mercenario invece, e chi non è pastore, e padrone delle sue pecore, se vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge». Non pastore, ma mercenario vien chiamato chi pasce le pecore del Signore non per motivo di amore sincero, ma per vantaggi temporali. È un mercenario colui che tiene il luogo di pastore, ma non cerca il bene delle anime: colui che appetisce con avidità le comodità della vita presente, che si compiace dell'onore che è unito alla sua carica, si nutre di guadagni temporali e si rallegra dei riguardi che gli usano gli uomini. [Responsory9] R. E passato il sabato, Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo, e Salome comprarono gli aromi * Per andar a imbalsamare Gesù, alleluia, alleluia. V. E di gran mattino il primo dì della settimana arrivano al sepolcro, essendo già nato il sole. * Per andar a imbalsamare Gesù, alleluia, alleluia. &Gloria * Per andar a imbalsamare Gesù, alleluia, alleluia.