[Officium] Feria V post Cineres [Lectio1] Lettura del santo Vangelo secondo Matteo. !Matt 8:5-13 In quell'occasione: Entrato che fu Gesù in Cafarnao, gli si presentò un centurione, e lo pregava dicendo: Signore, il mio servo giace in casa paralizzato, e soffre molto. Eccetera. _ Omelia di sant'Agostino Vescovo. !Libro 2 sulla Concordanza dei Vangeli, c. 20 tomo 4 Vediamo se Matteo e Luca convengano intorno al racconto di questo servo del centurione. Perché Matteo dice: «Gli si presentò un centurione, e lo pregava, dicendo: Il mio servo giace in casa paralizzato» (Matth. 8,5). Al che sembra contraddire quanto riferisce Luca: «E sentito parlare di Gesù, mandò da lui gli anziani dei Giudei a pregarlo che andasse a guarire il suo servo. Questi dunque, andati a Gesù, lo pregavano istantemente dicendogli: Egli merita che tu gli faccia questo: perché ama la nostra nazione e ci ha fabbricato lui stesso la sinagoga. Gesù pertanto andò con loro: e, quando ormai non era lontano dalla casa, il centurione mandò degli amici a dirgli: Signore, non ti disturbare: io non son proprio degno che tu entri sotto il mio tetto» (Luc. 7,3-4). [Responsory1] R. Signore, il mio servo giace in casa paralizzato, e soffre molto: * Sì, ti dico, che io verrò e lo guarirò. V. Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto: ma dì soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. R. Sì, ti dico, che io verrò e lo guarirò. [Lectio2] Ché se veramente la cosa andò così, come ammettere la verità del racconto di Matteo: «Gli si presentò un centurione», quando non gli si presentò lui, ma mandò degli amici, se non dopo attenta osservazione che ci farà comprendere Matteo non aver qui lasciato affatto di usare una maniera di parlare assai ordinaria? Perché non solo noi sogliamo dire che uno è andato da un altro anche prima d'esser giunto là dove si dice d'essere andato: onde così diciamo: È andato poco lontano, o molto lontano secondo la mèta che si vuol raggiungere: ma diciamo ancora spesso che si è andati da uno al quale si desidera d'arrivare, ancorché, chi ci è arrivato, non veda colui al quale è arrivato, dacché per mezzo d'un amico è arrivato presso quegli che ha interesse di vedere. Questa maniera di parlare è talmente passata in uso, che si dà volgarmente il nome di arrivisti a coloro che, coll'aiuto di raggiri ambiziosi, agiscono sull'animo di certi personaggi potenti per interposizione di quelli che hanno presso di essi più facile accesso. [Lectio3] Il centurione essendo dunque andato dal Signore per mezzo di altri, Matteo, per abbreviare, ben poté usare questa forma di parlare che può essere compresa da tutti: «Gli si presentò un centurione». Tuttavia non è da considerare con leggerezza la profondità del senso mistico di questa locuzione del santo Evangelista, secondo che sta scritto nel Salmo: «Avvicinatevi a lui, e sarete illuminati» (Ps. 33,6). Perciò avendo Gesù fatto della fede del centurione, per la quale ci avviciniamo veramente a lui, questo magnifico elogio: «Neppure in Israele ho trovato tanta fede» (Matth. 8,10), l'Evangelista non senza motivo ha voluto dire ch'egli (il centurione) per questa virtù s'era avvicinato a Cristo più di coloro che aveva incaricati della sua richiesta. [Ant 2] Signore, * il mio servo giace in casa paralizzato e soffre molto: Sì, ti dico, che io verrò e lo guarirò. [Oratio 2] O Dio, che rimani offeso dalla colpa, ma placato dalla penitenza: riguarda benigno le preghiere del tuo popolo supplicante; e allontana i flagelli dell'ira tua che meritiamo per i nostri peccati. $Per Dominum [Versum 3] V. Salga, Signore, la mia preghiera. R. Come incenso al tuo cospetto. [Ant 3] Signore, * io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto: ma di' solamente una parola, e il mio servo sarà guarito. [Oratio 3] Perdona, Signore, perdona al tuo popolo: così che dopo essere stato punito con meritati flagelli, respiri nella tua misericordia. $Per Dominum