[Lectio1] Incomincia il libro del Profeta Geremia !Ger 1:1-6 1 Parole di Geremia figlio di Elcia, dei sacerdoti che furono in Anatot, nella terra di Beniamino. 2 Parola indirizzatagli dal Signore ai giorni di Giosia, figlio di Amon re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno. 3 Il che avvenne ai giorni di Joachim figlio di Giosia re di Giuda, fino al termine dell'undecimo anno di Sedecia figlio di Giosia re di Giuda, sino alla trasmigrazione di Gerusalemme nel quinto mese. 4 Mi fu dunque indirizzata la parola del Signore, dicendo: 5 Prima ch'io ti formassi nel grembo materno, io t'avevo conosciuto: e prima che tu uscissi dal seno materno io t'avevo santificato e costituito profeta per le Genti. 6 Ma io dissi: Ah, ah, ah, Signore Dio, bada ch'io non so parlare, perché sono un ragazzo. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni !Gio 8:46-59 In quell'occasione: Gesù diceva alle turbe dei Giudei: Chi di voi mi convincerà di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete? Eccetera. _ Omelia di san Gregorio Papa !Omelia 18 sul Vangelo Considerate, fratelli carissimi, la mansuetudine di Dio. (Il Salvatore) era venuto a togliere i peccati e diceva: «Chi di voi mi convincerà di peccato?». Egli non disdegna di mostrare con ragionamento che non è peccatore, lui, che in virtù della sua divinità poteva giustificare i peccatori. Le parole che seguono sono veramente terribili: «Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio: e perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio». Se dunque chi è da Dio intende le parole di Dio, e se chi non è da Dio non può intenderle: ognuno si domandi se l'orecchio del suo cuore percepisca le parole di Dio; e conoscerà a chi appartiene. La Verità ordina di desiderare la patria celeste, di calpestare i desideri della carne, di fuggire la gloria del mondo, di non desiderare l'altrui, di largheggiare del proprio. [Lectio9] Ma questo che la Verità dice dei (Giudei) degni d'essere riprovati, questi (uomini) condannabili lo mostrano essi stessi colle loro inique opere: poiché segue: «I Giudei gli risposero e dissero: Non abbiamo noi ragione di dire che tu sei un Samaritano, e hai un demonio?». Ascoltiamo ciò che rispose il Signore dopo di aver ricevuto simile oltraggio. «Io non ho alcun demonio, ma perché onoro il Padre mio, voi mi oltraggiate». Ora Samaritano significa custode: ed egli è veramente questo custode, di cui il Salmista dice: «Se il Signore non custodisce la città, indarno vegliano quelli che la custodiscono»: e di lui si dice in Isaia: «Sentinella, che è stato questa notte? sentinella, che è stato questa notte?» ecco perché il Signore non volle rispondere: Non sono un Samaritano; ma: «Io non ho alcun demonio». Due cose gli erano state rimproverate: egli negò l'una, e consentì sull'altra tacendo.