[Officium] Dominica II. Post Pentecosten infra Octavam Corporis Christi [Officium] (rubrica 196 aut rubrica 1955) Dominica II Post Pentecosten [Ant 1] Il giovinetto Samuele * serviva il Signore sotto gli occhi di Eli, e raro era in quei giorni che il Signore gli parlasse. [Oratio] Signore, facci avere continuamente il timore insieme e l'amore del tuo santo nome: perché non privi mai della tua assistenza quelli che tu confermi nella saldezza del tuo amore. $Per Dominum. [Lectio1] Dal primo libro dei Re !1 Sam 4:1-3 1 Or avvenne in quel tempo che i Filistei si radunarono per combattere: ed Israele usci incontro ai Filistei per la battaglia, e si accampò vicino alla Pietra del soccorso. Ma i Filistei giunsero ad Afec 2 e ordinaron l'esercito in faccia ad Israele. Ingaggiatasi poi la battaglia, Israele voltò le spalle ai Filistei, e furono trucidati in quel conflitto qua e là per i campi circa quattromila uomini. 3 E ritornato il popolo nell'accampamento, gli anziani di Israele dissero: Perché il Signore ci ha percossi oggi davanti ai Filistei? Prendiamo con noi da Silo l'arca dell'alleanza del Signore, ed essa venga in mezzo a noi, affinché ci salvi dalle mani dei nostri nemici. [Responsory1] R. Preparate i vostri cuori al Signore, e servite a lui solo; * Ed egli vi libererà dalle mani dei vostri nemici. V. Convertitevi a lui con tutto il vostro cuore, e togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri. R. Ed egli vi libererà dalle mani dei vostri nemici. [Responsory2] R. Iddio ascolta tutti; egli mandò il suo Angelo, e mi tolse dalle pecore di mio padre; * E mi unse coll'unzione della sua misericordia. V. Il Signore, che mi strappò dalla bocca del leone, mi liberò anche dagli artigli della bestia. R. E mi unse coll'unzione della sua misericordia. [Responsory3] R. Il Signore, che mi strappò dalla bocca del leone e mi liberò dagli artigli della bestia, * Egli mi strapperà pure dalle mani dei miei nemici. V. Iddio mandò la sua misericordia e la sua verità; strappò l'anima mia di mezzo ai giovani leoni. R. Egli mi strapperà pure dalle mani dei miei nemici. &Gloria R. Egli mi strapperà pure dalle mani dei miei nemici. [Lectio4] Sermone di san Giovanni Crisostomo !Omelia 60 al popolo d'Antiochia Poiché il Verbo ha detto: «Questo è il mio corpo»; adoriamo e crediamo e contempliamolo cogli occhi dello spirito. Perché Cristo non ci ha dato nulla di sensibile; ma sotto cose sensibili ci dà tutto a comprendere. Lo stesso è nel battesimo: dove per mezzo di una cosa sensibile, cioè l'acqua, ci si conferisce il dono; ma spirituale è la cosa che si compie, cioè la rigenerazione e rinnovazione. Se tu non avessi il corpo, non ci sarebbe nulla di corporale nei doni ch'egli ti dà; ma perché l'anima è unita al corpo, perciò ti dona lo spirituale mediante il sensibile. Quanti ora dicono: Vorrei vedere la sua forma, la sua figura, le vesti, i calzari? Ebbene, tu lo vedi, lo tocchi, lo mangi. Tu desideri vederne le vesti, egli invece ti concede non solo di vederlo, ma ancora di mangiarlo, di toccarlo e di riceverlo dentro di te. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 14:16-24 In quell'occasione: Gesù disse ai farisei questa parabola: Un uomo fece una grande cena, e invitò molti. Eccetera. _ Omelia di san Gregorio Papa !Omelia 36 sul Vangelo Tra i godimenti del corpo, fratelli carissimi, e quelli dell'anima ordinariamente c'è questa differenza: che i godimenti del corpo, quando non si hanno, accendono in noi un ardente desiderio; e mentre si gustano avidamente, fanno venir presto la nausea a chi li gusta perché saziano. I godimenti dello spirito, al contrario, provocano nausea quando non si hanno; ma quando si hanno, eccitano il desiderio: e chi li gusta tanto più li appetisce, quanto più se ne nutrisce. In quelli il desiderio piace, ma il provarli produce dispiacere; questi al contrario sembrano di poco valore allorché si desiderano, ma il loro uso piace assai di più. In quelli l'appetito genera sazietà e la sazietà il disgusto; in questi invece l'appetito fa nascere il godimento e la sazietà l'appetito. [Lectio8] Infatti le delizie spirituali aumentano il desiderio nell'anima, a misura che essa se ne sazia: più si gusta il loro sapore, e più si conosce che si devono desiderare con avidità; ciò spiega perché non si possono amare senza averle provate, perché non se ne conosce il sapore. E per verità, chi può amare quello che non conosce? Onde il Salmista ci ammonisce dicendo: «Gustate, e vedete come è dolce il Signore» (Ps. 33,9). Come se dicesse formalmente: Voi non conoscete la sua dolcezza se non lo gustate; ma toccate col palato del vostro cuore l'alimento della vita, affinché, provando la sua dolcezza, possiate amarlo. L'uomo poi perdé queste delizie, quando peccò nel paradiso: egli ne uscì fuori, quando chiuse la bocca all'alimento dell'eterna dolcezza. [Responsory8] R. Un uomo fece una grande cena, e all'ora della cena, mandò un suo servo a dire agli invitati di venire, * Perché già tutto era pronto. V. Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino, che v'ho preparato. R. Perché già tutto era pronto. &Gloria R. Perché già tutto era pronto. [Ant 2] Un uomo * fece una gran cena e invitò molti: e all'ora della cena mandò un suo servo a dire agli invitati di venire perché già tutto era pronto, alleluia. [Ant 3] Va presto * per le piazze e per le vie della città: e i poveri, gli storpi, i ciechi, e gli zoppi costringili ad entrare, finché la mia casa sia piena, alleluia.