[Officium] Festum Sanctissimi Corporis Christi cum Octava privilegiate II ordinis [Ant Vespera] Sacerdote in eterno * secondo l'ordine di Melchisedech, Cristo Signore offrì pane e vino.;;109 Il misericordioso Signore * ha dato un cibo a quelli che lo temono in memoria delle sue meraviglie.;;110 Prenderò * il calice della salvezza; e sacrificherò l'ostia di lode.;;115 Come rampolli d'olivi * siano i figli della Chiesa intorno alla mensa del Signore.;;127 II Signore, * che mette la pace nei confini della Chiesa, ci sazia col fior di frumento.;;147 [Hymnus Vespera] v. Canta, o lingua, il mistero del Corpo glorioso e del Sangue prezioso, che in prezzo del mondo ha versato il frutto d'un seno generoso il Re delle genti. _ Dato a noi e nato per noi da intatta Vergine, dopo d'esser vissuto nel mondo e sparso il seme della parola, chiuse la fine del suo pellegrinaggio con una meravigliosa istituzione. _ Nella notte dell'ultima cena, sedendo a mensa coi fratelli, pienamente osservata la legge sui cibi prescritti, al collegio dei dodici in cibo dà se stesso colle sue mani. _ Il Verbo incarnato, con una parola, di vero pane fa sua carne; e il vino diventa sangue di Cristo; e se i sensi ciò non comprendono, a persuadere un cuor sincero basta la sola fede. _ Quindi un tanto Sacramento prostrati veneriamo; e l'antico sacrificio ceda il posto al nuovo rito; la fede poi supplisca al difetto dei sensi. _ Al Padre e al Figlio sia lode e giubilo, salute, onore, potenza e benedizione; a Colui che procede da ambedue sia pari lode. Amen. [Versum 1] V. Il pane del cielo hai dato loro, alleluia. R. Avente in sé ogni dolcezza, alleluia. [Ant 1] O quanto è soave, * o Signore, il tuo spirito, che, per dimostrare verso dei figli la tua tenerezza, con pane soavissimo preso dal cielo, colmi di beni coloro che han fame, mentre i ricchi disdegnosi rimandi vuoti. [Oratio] O Dio, che sotto un Sacramento mirabile ci hai lasciato il ricordo della tua passione; concedici di venerare così i sacri misteri del corpo e sangue tuo, da sentire continuamente in noi il frutto della tua redenzione; $Qui vivis [Invit] Adoriamo Cristo Re, dominatore delle Genti; * Che dà la pinguedine dello spirito a chi mangia di lui. [Hymnus Matutinum] v. A solennità sì santa vada congiunto il gaudio, e dall'intimo del cuore s'elevi un cantico; si smetta il vecchio, tutto sia nuovo, cuori, voci ed opere. _ L'ultima cena si commemora di quella notte, in cui sappiamo che Cristo diede ai fratelli l'agnello e gli azzimi, secondo le prescrizioni date agli antichi padri. _ Dopo l'agnello figurativo, terminato il convito, che il Signore desse il suo corpo ai discepoli e intero a tutti come intero ai singoli, colle proprie mani, noi lo confessiamo. _ Diede a loro deboli il corpo suo in cibo, diede a loro mesti il sangue suo a bere, dicendo; Prendete il calice che vi presento; tutti bevetene. _ Così egli istituì questo sacrificio, il cui ministero volle affidare ai soli sacerdoti, ai quali si appartiene così, che ne prendano essi e ne diano agli altri. _ Il pane degli Angeli divien pane degli uomini; il pane celeste alle figure pon termine; o cosa mirabile; si pasce del Signore il povero, il servo e il meschino. _ Te Dio uno e trino noi preghiamo; che tu ci visiti oggi che ti adoriamo; per i tuoi sentieri ci conduci là dove tendiamo, alla luce dove tu abiti. Amen. [Ant Matutinum] Un frutto di salvezza * ci ha dato a gustare il Signore nel tempo della sua morte.;;1 Arricchiti dall'abbondanza * del frumento e del vino consacrati, i fedeli riposano nella pace di Cristo.;;4 Colla comune partecipazione al calice, * dove si riceve Dio stesso, e non col sangue dei vitelli, il Signore ci ha radunati.;;15 V. Il pane del cielo ha dato loro, alleluia. R. L'uomo ha mangiato il pane degli Angeli, alleluia. Si ricordi il Signore * del nostro sacrificio; e il nostro olocausto gli torni gradito.;;19 È apparecchiata per noi * la mensa del Signore in faccia a tutti quelli che ci perseguitano.;;22 Voci di esultanza * risuonino tra i convitati alla mensa del Signore.;;41 V. Li cibò di fior di frumento, alleluia. R. E li saziò del miele stillante dalla roccia, alleluia. M'accosterò * all'altare di Dio: riceverò Cristo, che rinnova la mia giovinezza.;;42 Il Signore ci ha cibati * di fiore di frumento; e ci ha saziati del miele stillante dalla roccia.;;80 Al tuo altare, * o Signore, riceviamo Cristo; in cui il cuore e la carne nostra esultano.;;83 V. Tu trai il pane dalla terra, alleluia. R. E il vino che rallegra il cuore dell'uomo, alleluia. [Lectio1] Dalla prima Lettera dell'Apostolo san Paolo ai Corinti. !1 Cor 11:20-22 20 Quando vi radunate insieme, non è più la cena del Signore che voi celebrate. 21 Perché ognuno comincia a mangiare la cena che s'è portata. Così che uno patisce la fame e l'altro si ubbriaca. 22 Ma non avete delle case per mangiare e bere? o volete fare un disprezzo alla Chiesa di Dio, e un affronto a quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò? In questo non vi lodo. [Responsory1] R. La moltitudine dei figli d'Israele la sera di Pasqua immolerà un capretto; * E ne mangeranno le carni con pane azimo. V. Nostro agnello pasquale è stato immolato Cristo; perciò celebriamo la festa cogli azimi della purezza e fedeltà. R. E ne mangeranno le carni con pane azimo. [Lectio2] !1 Cor 11:23-26 23 Infatti io ho appreso dal Signore, e ve l'ho anche trasmesso, che il Signore Gesù, la notte che fu tradito, prese del pane, 24 e, dopo aver fatto il ringraziamento, lo spezzò e disse; Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che sarà immolato per voi; fate questo in memoria di me. 25 Similmente, dopo d'aver cenato, prese anche il calice, dicendo; Questo calice è la nuova alleanza fatta col mio sangue; fate questo, tutte le volte che lo berrete, in memoria di me. 26 Perché tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore, finché egli venga. [Responsory2] R. Mangerete delle carni e vi sazierete di pane; * Questo è il pane che il Signore vi ha dato a mangiare. V. Mosè non vi diede il pane del cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane del cielo. R. Questo è il pane che il Signore vi ha dato a mangiare. [Lectio3] !1 Cor 11:27-32 27 Perciò chiunque mangerà questo pane o berrà il calice del Signore indegnamente, si rende colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Perciò ciascuno esamini se stesso; e poi mangi di questo pane e beva di questo calice. 29 Perché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve la propria condanna, perché non distingue il corpo del Signore. 30 Ecco perché tra voi sono molti gli infermi e i deboli, e numerosi i morti. 31 Or se giudicassimo noi stessi, non saremmo certo giudicati. 32 Ma per noi il giudizio del Signore è un monito, per non essere condannati insieme con questo mondo. [Responsory3] R. Elia vide presso il suo capo un pane cotto sotto la cenere; e, alzatosi, mangiò e bevve; * E fortificato da quel cibo camminò sino al monte di Dio. V. Chi mangerà di questo pane, vivrà in eterno. R. E fortificato da quel cibo camminò sino al monte di Dio. &Gloria R. E fortificato da quel cibo camminò sino al monte di Dio. [Lectio4] Sermone di san Tommaso d'Aquino !Opuscolo 57 Gl'immensi benefizi della generosità divina concessi al popolo cristiano, gli conferiscono una dignità inestimabile. Giacché non c'è né ci fu mai «nazione tanto grande da avere gli dèi così a sé vicini, com'è vicino a noi il nostro Dio» (Deut. 4,7) Infatti l'unigenito Figlio di Dio, volendo farci partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura per fare, fattosi egli uomo, gli uomini dii. E di più, quanto egli prese di nostro, tutto lo diede per la nostra salvezza. Infatti egli offrì a Dio Padre per la nostra riconciliazione il suo corpo vittima sull'altare della croce, e sparse il suo sangue in prezzo insieme e lavacro; affinché, riscattati da miseranda schiavitù, fossimo mondati da tutti i nostri peccati. E perché di tanto benefizio rimanesse in noi continua memoria, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il suo sangue in bevanda da prendersi sotto le specie del pane e del vino. [Responsory4] R. Mentre essi cenavano, Gesù prese del pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo; * Prendete e mangiate; questo è il mio corpo. V. Gli uomini della mia tenda dissero; Chi ci darà di saziarci delle sue carni? R. Prendete e mangiate; questo è il mio corpo. [Lectio5] O prezioso e ammirabile convito, salutare e pieno di ogni soavità! Infatti che ci può essere di più prezioso di questo convito? nel quale non le carni dei vitelli e dei capretti, come una volta sotto la legge, ma ci si offre a mangiare Cristo, vero Dio. Che più mirabile di questo sacramento? Poiché in esso il pane e il vino si mutano sostanzialmente nel corpo e nel sangue di Cristo; e così che Cristo, Dio e uomo perfetto, si contiene sotto l'apparenza di un po' di pane e di un po' di vino. Egli dunque viene mangiato dai fedeli, ma per nulla lacerato; che anzi, spezzate le specie sacramentali, persevera intero sotto qualsivoglia divisa particella. Gli accidenti poi sussistono in esso senza il loro soggetto, affinché la fede abbia ad esercitarsi allorché si riceve invisibilmente questo corpo, visibile in sé, ma nascosto sotto una specie estranea; e affinché i sensi siano preservati da errore giudicando essi dagli accidenti apparenti. [Responsory5] R. Dopo aver cenato, Gesù prese il calice e disse; Questo calice è la nuova alleanza fatta col mio sangue; * Fate questo in memoria di me. V. L'avrò di continuo nella memoria, e si struggerà in me l'anima mia. R. Fate questo in memoria di me. [Lectio6] Nessun sacramento poi è più salutare di questo, mercé del quale si cancellano i peccati, si accrescono le virtù, e l'anima s'impingua abbondantemente di tutti i carismi spirituali. Si offre nella Chiesa per i vivi e per i morti, affinché giovi a tutti esso che fu istituito per la salvezza di tutti. Nessuno infine può esprimere la soavità di questo Sacramento, per cui la dolcezza spirituale si gusta nella sua sorgente medesima, e si celebra la memoria di quell'eccesso di carità che Cristo ci mostrò nella sua passione. Così, affinché la immensità di questa carità s'imprimesse ognor più profondamente nei cuori dei fedeli, egli, nell'ultima cena, quando celebrata la Pasqua coi suoi discepoli stava per passare da questo mondo al Padre, istituì questo Sacramento come memoriale perenne della sua passione, compimento delle antiche figure, il massimo dei miracoli da lui operati; lasciandolo come singolare sollievo ai discepoli contristati della sua assenza. [Responsory6] R. Io sono il pane di vita; i vostri padri mangiarono la manna nel deserto, e morirono; * Questo è il pane disceso dal cielo, affinché chi ne mangia, non muoia. V. Io sono il pane vivo disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno. R. Questo è il pane disceso dal cielo, affinché chi ne mangia, non muoia. &Gloria R. Questo è il pane disceso dal cielo, affinché chi ne mangia, non muoia. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni !Joannes 6:56-59 In quell'occasione; Gesù disse alle turbe dei Giudei; La mia carne è veramente cibo, e il sangue mio è veramente bevanda. Eccetera. _ Omelia di sant'Agostino Vescovo !Trattato 26 su Giovanni, verso la fine Gli uomini col cibo e colla bevanda si propongono di non aver più né fame né sete; ma ciò non l'otterranno davvero se non con questo cibo e bevanda, che rendono immortali e incorruttibili quelli che li ricevono; e questa è la società stessa dei Santi ove è pace e unione piena e perfetta. Per questo, come l'hanno inteso gli uomini di Dio che ci hanno preceduto, nostro Signore Gesù Cristo lasciandoci il suo corpo e il suo sangue scelse delle materie la cui unità è composta di molte parti. Di esse materie l'una è fatta un sol pane con molti grani di frumento; l'altra, un solo vino con succo spremuto da molti acini di uva. Egli espose infine come avvenga ciò di cui parla; e che cosa sia mangiare il: suo corpo e bere il suo sangue. [Responsory7] R. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, * Rimane in me, ed io in lui. V. Non c'è altra nazione così grande, che abbia a sé vicini i suoi dèi, come il nostro Dio è vicino a noi. R. Rimane in me, ed io in lui. [Lectio8] «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui». Mangiare questo cibo e bere questa bevanda è dunque dimorare in Cristo e avere lui dimorante in noi. Per questo chi non dimora in Cristo, e quello in cui non dimora Cristo, senza dubbio non mangia la sua carne, né beve il suo sangue spiritualmente, sebbene secondo la carne e visibilmente prema coi denti il Sacramento del corpo e del sangue di Cristo; ma al contrario mangia e beve sì gran sacramento a propria condanna, perché, immondo com'è ardisce di accostarsi ai Sacramenti di Cristo, che niuno può degnamente ricevere se non è puro, essendo scritto; «Beati i mondi di cuore, perché essi vedranno Dio» (Matth. 5,5). [Responsory8] R. Mi mandò il Padre che vive, ed io vivo per il Padre; * Così chi mangia me, vivrà per me. V. Il Signore lo cibò col pane della vita e dell'intelligenza. R. Così chi mangia me, vivrà per me. &Gloria R. Così chi mangia me, vivrà per me. [Lectio9] Come, dice, il Padre, ch'è vivo, mandò me, e io vivo per il Padre; così chi mangia me, vivrà anche lui per me» (Joan. 6,58). Come se dicesse; Che io viva per il Padre, cioè ch'io riferisca la mia vita a lui come a maggiore di me è il risultato dell'annientamento cui m'ha mandato; che uno poi viva per me, è effetto della comunione in cui entra con me quando mi mangia. Pertanto umiliato, io vivo per il Padre; (chi mi riceve) è elevato e vive per me. E s'egli disse; «Io vivo per il Padre», perché egli procede da questo e non questi da lui, ciò lo disse senza detrimento della loro uguaglianza. E tuttavia dicendo; «Chi mangia me, vivrà anche lui per me», non volle già significare che noi siamo a lui eguali, ma mostrarci qual grazia egli ci reca come mediatore. &teDeum [Ant Laudes] La sapienza * s'è edificata una casa, ha preparato il vino, e ha imbandito la mensa, alleluia. Col cibo degli Angeli * hai nutrito il tuo popolo, e gli hai apprestato il pane del cielo, alleluia. È nutriente il pane * di Cristo, ed esso formerà la delizia dei re, alleluia. I sacerdoti saranno santi * per offrire a Dio l'incenso e il pane, alleluia. Al vincitore io darò * la manna nascosta e un nome nuovo, alleluia. [Capitulum Laudes] !1 Cor 11:23-24 v. Fratelli; Infatti io ho appreso dal Signore, e ve l'ho anche trasmesso, che il Signore Gesù, la notte che fu tradito, prese del pane, e, dopo aver fatto il ringraziamento, lo spezzò e disse; Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che sarà immolato per voi; fate questo in memoria di me. $Deo gratias [Hymnus Laudes] v. Il Verbo discendendo dal cielo, ma senza lasciare la destra del Padre, per compiere l'opera sua, giunse alla sera della sua vita. _ E mentre un discepolo stava per tradirlo a morte presso i suoi nemici, egli, prevenendolo, in cibo di vita diè se stesso ai discepoli. _ Ad essi sotto doppia specie diè la sua carne e il suo sangue; affinché nella sua doppia sostanza tutto cibasse l'uomo. _ Nascendo si fece nostro compagno, nel suo convito si diè come alimento, morendo si fece nostro prezzo, nel suo regno ci si dà in premio. _ O salutifer ostia, che del cielo schiudi la porta, guerre nemiche ci stringono, dacci forza, portaci aiuto. _ Al Signore uno e trino sia sempiterna gloria; il quale la vita senza termine ci doni nella patria. Amen. [Versum 2] V. Egli ha messo nei tuoi confini la pace, alleluia. R. E col fior di frumento ti sazia, alleluia. [Ant 2] Io sono * il pane vivo disceso dal cielo; se uno mangerà di questo pane, vivrà in eterno, alleluia. [Lectio Prima] !1 Cor 11:27 v. Chiunque mangerà questo pane, o berrà il calice del Signore indegnamente, si rende colpevole del corpo e del sangue del Signore. [Responsory Tertia] R.br. Il pane del cielo ha dato loro, * Alleluia, alleluia. R. Il pane del cielo ha dato loro, * Alleluia, alleluia. V. L'uomo ha mangiato il pane degli Angeli. R. Alleluia, alleluia. &Gloria R. Il pane del cielo ha dato loro, * Alleluia, alleluia. _ V. Li cibò di fior di frumento, alleluia. R. E li saziò del miele stillante dalla roccia, alleluia. [Capitulum Sexta] !1 Cor 11:26 v. Tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore finché egli venga. $Deo gratias [Responsory Sexta] R.br. Li cibò di fior di frumento, * Alleluia, alleluia. R. Li cibò di fior di frumento, * Alleluia, alleluia. V. E li saziò del miele stillante dalla roccia. R. Alleluia, alleluia. &Gloria R. Li cibò di fior di frumento, * Alleluia, alleluia. _ V. Tu trai il pane dalla terra, alleluia. R. E il vino che rallegra il cuore dell'uomo, alleluia. [Responsory Nona] R.br. Tu trai il pane dalla terra, * Alleluia, alleluia. R. Tu trai il pane dalla terra, * Alleluia, alleluia. V. E il vino che rallegra il cuore dell'uomo. R. Alleluia, alleluia. &Gloria R. Tu trai il pane dalla terra, * Alleluia, alleluia. _ V. Egli ha messo nei tuoi confini la pace, alleluia. R. E col fior di frumento ti sazia, alleluia. [Versum 3] V. Il pane del cielo hai dato loro, alleluia. R. Avente in sé ogni dolcezza, alleluia. [Ant 3] O sacro convito, * in cui si riceve Cristo; si rinnova la memoria della sua passione; l'anima è ricolma di grazia; e a noi si dà il pegno della gloria futura, alleluia.