[Officium] Feria VI post Octavam Ascensionis [Officium] (rubrica 196 aut rubrica 1955) Feria VI infra Hebdomadam post Ascensionem [Lectio1] Incomincia la terza Lettera dell'Apostolo san Giovanni !3 Giov 1:1-4 1 Io seniore, a Gaio carissimo, che amo sinceramente. 2 Carissimo, io prego che tu prosperi in ogni cosa, e stia bene come sta bene l'anima tua. 3 Mi sono rallegrato molto allorché sono giunti dei fratelli e hanno reso testimonianza alla tua sincerità, e del come tu cammini nella verità. 4 Io non ho maggior consolazione di questa, cioè di sentire che i miei figli camminano nella verità. [Lectio4_] Dal Sermone di sant'Agostino Vescovo !Lo stesso Sermone 176, in fine Se il nostro Salvatore, o carissimi, non ha trionfato del demonio nella nostra carne, si esercitò bensì, ma non ha vinto per noi. S'egli non è risorto nel nostro corpo, non ha cambiato per nulla, risorgendo, la nostra condizione. Chi parla così, non comprende affatto la ragione per cui egli s'è rivestito della nostra carne e l'ha innalzata (in cielo), confonde l'ordine (della redenzione) e ne distrugge l'utilità. Se egli non ha compiuto l'opera della nostra guarigione nella nostra carne, egli allora non ha preso dalla natura umana che la bassezza della nascita. Sia lungi dal nostro spirito sì pericolosa persuasione. Ciò che ha preso è nostro, ciò che ha donato è suo. Io attesto esser mio ciò che fu prostrato affinché sia mio ciò ch'è risuscitato. Io sostengo esser mio ciò che giacque nella tomba, affinché sia mio ciò ch'è salito al cielo. [Lectio5_] Lavoriamo dunque, carissimi, affinché come il Signore quest' oggi salì al cielo colla nostra carne, così noi, per quanto possiamo, saliamo dietro di lui colla nostra speranza e lo seguiamo di cuore. Saliamo dietro a lui col nostro affetto, col progresso nella virtù: e anche a mezzo dei nostri vizi e delle nostre passioni. Certo, se ognuno si sforza di soggiogarle, si abitua a dominarle, egli si farà di esse come un gradino per salire più alto. Esse c'innalzeranno, se ci rimarranno soggette. [Lectio6_] Non salgono, dico, i vizi dietro l'autore delle virtù, i peccati dietro il giusto, né le debolezze e le malattie possono andare dietro al medico. Se dunque vogliamo entrare nel regno del medico stesso, curiamo prima le nostre ferite. Mettiamo e conserviamo in noi l'ordine che deve esistere fra le due sostanze del nostro essere; affinché la parte inferiore non faccia rotolare nell'inferno l'anima, che è certo dell'uomo la porzione più nobile: ma che questa sostanza più gloriosa attiri piuttosto con sé nel cielo il corpo santificato: coll'aiuto di colui che vive e regna per i secoli dei secoli. Così sia. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni !Giov 15:26-27; 16:1-4 In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: Quando sarà venuto il Consolatore, che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito di verità, che procede dal Padre, egli renderà testimonianza di me. Eccetera. _ Dall'Omelia di sant'Agostino Vescovo !Trattato 92 su Giovanni, verso la metà Lo Spirito Santo discese il giorno di Pentecoste su centoventi persone radunate insieme, tra cui si trovavano pure tutti gli Apostoli: appena ne furono ripieni, parlarono le lingue di tutti i popoli, e molti dei presenti, stupefatti a sì grande miracolo (udendo Pietro rendere a Cristo testimonianza sì grande e sì divina e provare ai Giudei che quello ch'essi avevano crocifisso e stimato tra i morti era risuscitato e viveva) compunti di cuore, si convertirono e ricevettero il perdono del sangue sì prezioso che aveano versato con tanta empietà e crudeltà, riscattati da questo sangue medesimo eh' essi avevano sparso. [Lectio8] Il sangue di Cristo invero fu sparso per la remissione di tutti i peccati, tanto da poter cancellare anche lo stesso peccato che lo sparse. Questo il Signore aveva in vista quando diceva: «Mi hanno odiato senza ragione: ma quando verrà il Paraclito, egli renderà testimonianza di me» (Joann. 15, 26). Come se dicesse; M'hanno odiato e ucciso, sebbene abbiano visto le mie opere; ma il Paraclito renderà tale testimonianza di me, che farà credere in me quelli stessi che videro le mie opere. «E voi pure, disse, mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio» (Joann. 15, 27). Renderà testimonianza lo Spirito Santo, e renderete testimonianza anche voi. E siccome voi siete stati con me fin da principio, potete predicare ciò che sapete: e se non lo fate fin d'ora, è perché la pienezza di esso Spirito non è ancora in voi. [Lectio9] «Egli dunque renderà testimonianza di me, e voi pure renderete testimonianza» (Joann. 15, 26), perché «la carità di Dio diffusa nei vostri cuori per lo Spirito Santo che vi sarà dato» (Rom. 5, 5). v'ispirerà il coraggio di rendere questa testimonianza. E questo coraggio mancò a Pietro quando, spaventato dalla domanda d'una fantesca, non poté rendere una testimonianza vera, e fu trascinato dal timore a rinnegare tre volte il suo maestro. Ora «nell'amore non c'è siffatto timore: ma l'amore perfetto caccia via il timore» (Joann. 4, 18). Così, prima della passione del Signore, il timore servile di Pietro fu interrogato da una donna di servizio; ma dopo la risurrezione del Signore è l'amor d'un cuor libero ch'è interrogato dall'autore stesso della libertà: ond'è che nel primo caso egli rimase turbato, nel secondo rimase calmo; allora rinnegò colui che aveva amato, ora ama colui che aveva rinnegato. Ma il suo amore era amore (dopo la risurrezione) debole e limitato, e lo fu finché lo Spirito Santo non l'ebbe fortificato e dilatato. &teDeum [DeVitiis] Dei nostri vizi ci facciamo una scala, se li teniamo sotto i piedi. Perché la malizia non sale in cielo coll'autore del bene, né la passione sregolata e la vita sensuale col Figlio della Vergine. [InIllo] In questo corpo dunque appartenente alla nostra natura la morte di Cristo ci ha dato la vita, la sua risurrezione ci ha rialzati, la sua ascensione ci ha consacrati. In questo corpo, d'origine identica alla nostra, egli ha posto nel regno celeste l'arra della nostra condizione futura.