[Officium] Feria V infra Hebdomadam VI post Epiphaniam [Lectio1] Dalla Lettera agli Ebrei !Heb 7:1-3 1 Perché questo Melchidesech, re di Salem e sacerdote del sommo Iddio, che andò incontro ad Abramo, quando ritornava dalla sconfitta dei re, e lo benedisse: 2 al quale Abramo diede ancora la decima di tutto: il cui nome s'interpreta primieramente re di giustizia e poi anche re di Salem, cioè re di pace, 3 ch'è senza padre, senza madre, senza genealogia, non avendo né principio di giorni, né fine di vita, rassomigliando così al Figlio di Dio, rimane sacerdote in eterno. [Lectio2] !Heb 7:4-6 4 Ora considerate quanto sia grande costui al quale anche Abramo, patriarca, diede la decima delle spoglie migliori. 5 Or quelli dei figli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno ordine, secondo la legge, di ricevere le decime dal popolo, cioè dai propri fratelli: quantunque ancor essi siano usciti dai lombi di Abramo. 6 Ma lui, ch'è riferito non discendente da essi, ricevé le decime da Abramo, e lo benedisse sebbene questi avesse le promesse. [Lectio3] !Heb 7:7-12 7 Ora senza alcun dubbio l'inferiore è benedetto dal superiore. 8 E qui infatti uomini mortali ricevono le decime: là invece le prende uno che si attesta vivente. 9 E Levi stesso che riscosse le decime, le pagò (per dir così) nella persona di Abramo; 10 perché egli era ancora nei lombi di suo padre, quando a questo andò incontro Melchidesech. 11 Se dunque la perfezione fosse potuta aversi per mezzo del sacerdozio Levitico (sotto del quale il popolo ricevé la legge), che bisogno c'era che sorgesse ancora un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchidesech, e non si dicesse secondo l'ordine d'Aronne? 12 Perché, mutato il sacerdozio, è di necessità che si muti anche la legge.