[Officium] Feria III infra Hebdomadam VI post Epiphaniam [Lectio1] Dalla Lettera agli Ebrei !Heb 4:1-3 1 Temiamo dunque, che abbandonata per disgrazia la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi non se ne trovi escluso. 2 Perché anche a noi essa è stata annunziata come ad essi. Ma la parola che intesero non giovò loro, non essendo congiunta colla fede nelle cose udite. 3 Ma noi entreremo nei riposo, noi che abbiam creduto, secondo che egli ha detto «Come ho giurato nel mio sdegno: Essi non entreranno nel mio riposo» (Ps. 94, 21): ora questo certo è il riposo dalle opere compiute dopo la creazione del mondo. [Lectio2] !Heb 4:4-7 4 Egli infatti in un certo luogo parlò in tal guisa del settimo giorno: «E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue» (Gen. 2, 2). 5 E qui pure: «Non entreranno nel mio riposo» (Ps. 94, 11). 6 Dacché dunque alcuni devono ancora entrare in esso, e quelli che primi furono evangelizzati non ci sono entrati a motivo dell'incredulità, 7 stabilisce di nuovo un dato giorno, «Oggi», dicendo per mezzo di David, ma molto tempo dopo, come s'è detto di sopra: «Oggi se udirete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori» (Ps. 94, 7). [Lectio3] !Heb 4:8-12 8 Se infatti Giosuè avesse dato loro il riposo, David non avrebbe mai dopo ciò parlato di un altro giorno. 9 Così resta ancora un giorno di riposo, un sabato per il popolo di Dio. 10 Perché chi è entrato nel riposo di lui, anch'egli si è riposato dalle sue opere, come Dio dalle proprie. 11 Affrettiamoci adunque di entrare in quel riposo: affinché nessuno cada in simile esempio d'incredulità. 12 Perché la parola di Dio è viva ed efficace e più penetrante di qualunque spada a due tagli: e s'interna fino a dividere l'anima e lo spirito, le giunture e le midolle, e discerne i pensieri e le intenzioni del cuore.