[Officium] Feria V infra Hebdomadam II post Epiphaniam [Lectio1] Dalla seconda Lettera ai Corinti !2 Cor 10:1-3 1 Ora io stesso Paolo vi scongiuro per la mansuetudine e la clemenza di Cristo, io che di presenza tra voi sono sì umile, ma assente sono si ardito con voi. 2 Vi supplico dunque, che, presente, non abbia io ad agire con quella franchezza che mi si attribuisce contro certuni i quali credono che noi camminiamo quasi secondo la carne. 3 Perché, sebbene viviamo nella carne, non militiamo però secondo la carne. [Responsory1] R. O Dio, in te ho sperato, Signore, non resti giammai confuso : nelgla tua giustizia liberami, * E scampami. V. Piega a me il tuo orecchio, e salvami. R. E scampami. [Lectio2] !2 Cor 10:4-7 4 Perché le armi della nostra milizia non sono carnali, ma potenti in Dio per distruggere le fortezze, distruggendo le macchinazioni, 5 e qualunque altura che s'innalza contro la scienza di Dio, e riducendo in soggezione ogni intelletto sotto l'ubbidienza di Cristo, 6 avendo in mano onde punire ogni disubbidienza, quando sarà perfezionata la vostra ubbidienza. 7 Voi badate all'apparenza. Se taluno dentro di sé confida di essere di Cristo, pensi altresì dentro di sé, che com'egli è di Cristo, così anche noi. [Responsory2] R. Si riempia la mia bocca della, tua lode, perch'io sciolga un inno alla tua gloria, tutto il giorno alla tua magnificenza : non rigettarmi nel tempo della vecchiaia : * Quando verrà meno il mio vigore, non m'abbandonare. V. Esulterangno le mie labbra cantando a te. R. Quando verrà meno il mio vigore, non m'abbandonare. [Lectio3] !2 Cor 10:8-12 8 Difatti se anche mi gloriassi un po' più del nostro potere che il Signore ci ha dato a edificazione vostra, e non a rovina, non ne arrossirei. 9 Ma affinché non si pensi ch'io voglia quasi spaventarvi colle lettere, 10 perché le sue lettere, dicono essi, sono gravi, e forti, ma la presenza del corpo è meschina, e il discorso non val nulla: 11 pensi chi dice così, che quali siamo assenti colla parola per lettera, tali ancora (siamo) presenti col fatto. 12 Perché noi non osiamo di annoverarci o paragonarci con certuni che si mettono avanti da se stessi ma noi ci misuriamo con noi stessi e ci paragoniamo con noi stessi. [Responsory3] R. Esulterangno le mie labbra cantando a te. * Ed insieme l'anima mia, che hai redenta, o Signore. V. Ma anche la mia lingua celebrerà la tua giustizia, tutto il giorno la tua lode. R. Ed insieme l'anima mia, che hai redenta, o Signore. &Gloria R. Ed insieme l'anima mia, che hai redenta, o Signore.