[Officium] Feria III infra Hebdomadam I post Epiphaniam [Lectio1] Dalla prima Lettera ai Corinzi. !1 Cor 5:1-5 1 Insomma si parla di disonestà commessa tra voi, e di tale disonestà che neppure tra i Gentili, tale che uno convive colla moglie del proprio padre. 2 E voi siete pieni di orgoglio: mentre invece avreste dovuto piangere perché fosse tolto di mezzo a voi chi ha fatto tal cosa. 3 Io però assente col corpo, ma presente collo spirito ho già, come se fossi presente, giudicato, che chi ha fatto tal cosa, 4 essendo voi e il mio spirito riuniti nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, sia per il potere di nostro Signore Gesù Cristo, 5 questo tale consegnato a satana per essere tormentato nel corpo, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signor nostro Gesù Cristo. [Lectio2] !1 Cor 5:6-8 6 Non è bello il vostro gloriarvi. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7 Allontanate il vecchio lievito, affinché siate una pasta nuova, come di fatti siete azzimi. Perché, nostro (agnello) Pasquale, è stato immolato Cristo. 8 Perciò facciamo festa: ma non col vecchio lievito, col lievito cioè della malizia e della malvagità: ma cogli azzimi della purezza e fedeltà. [Lectio3] !1 Cor 5:9-11 9 Vi ho scritto nella lettera: Non abbiate rapporto coi disonesti. 10 Non però coi disonesti di questo mondo, o cogli avari, o coi ladri, o idolatri: altrimenti dovreste uscir di questo mondo. 11 Ma vi ho scritto di non aver rapporto con chi, chiamandosi fratello, è disonesto, o avaro, o adoratore degli idoli, o maldicente, o ubriacone, o rapace: con uno siffatto neppure prender cibo.