[Officium] Feria Quarta Quattuor Temporum Septembris [Oratio] Dai rimedi della tua misericordia, Signore, sia sostenuta la nostra fragilità: affinché, se è abbattuta dalla sua miseria, sia rialzata dalla tua clemenza. $Per Dominum [Lectio1] Lettura del santo Vangelo secondo Marco !Marc 9:16-28 In quell'occasione: Uno della folla prese la parola e disse a Gesù: Maestro, t'ho condotto mio figlio che è invasato da uno spirito muto. Eccetera. _ Omelia di san Beda il Venerabile, Prete !Libr. 3, c. 38 su Marco 9 Quest'uomo indemoniato, che il Signore guarì nello scendere dal monte, Marco dice ch'era sordo e muto, e Matteo invece lunatico. Esso rappresenta quelli di cui sta scritto: «Lo stolto cambia come la luna» (Eccli. 27,12). Perché non rimangono mai nello stesso stato, ma dediti ora ad un vizio ora ad un altro, sembrano crescere e decrescere, Essi sono muti, perché non confessano la fede; sordi, perché non intendono in verun modo le parole della verità. E spumano quando la loro stoltezza li rende languidi; essendo proprio degli stolti, dei languidi e degli ebeti far bava dalla bocca. Digrignano i denti, allorché sono accesi da furore collerico tramortiscono, quando intorpiditi nell'ozio languiscono e, non sorretti da nessuno sforzo di virtù, vivono senza energia. [Lectio2] Il dire poi: «Ho detto ai tuoi discepoli di cacciarlo, e non han potuto» (Marc. 9,17), accusa indirettamente gli Apostoli, sebbene l'impossibilità di guarire dipenda talvolta non dalla debolezza di chi cura ma dalla fede di quelli che devono essere guariti, dicendo il Signore: «Ti sia fatto secondo la tua fede» (Matth. 9,29). Ma (Gesù) rispose loro e disse: «O razza incredula, sino a quando dovrò io stare con voi? sino a quando vi dovrò sopportare?» (Marc. 9,18). Non già ch'egli, mansueto e mite, si fosse lasciato vincere dal fastidio, egli che «come agnello davanti al tosatore, non aprì la sua bocca» (Is. 53,7), né proruppe mai in parole iraconde; ma, a somiglianza d'un medico che vede il malato far contrariamente ai suoi ordini, sembra dire: Fino a quando io verrò in casa tua? fino a quando sciuperò le cure della mia arte, comandando io una cosa e tu facendone un'altra? [Lectio3] E disse loro: «Questa è una razza che non si può far uscire altrimenti che per mezzo dell'orazione e del digiuno». Nell'insegnare agli Apostoli come debba espellersi il peggiore dei demoni, ci dà a tutti una regola di vita; affinché sappiamo che le tentazioni anche le più forti provenienti sia dagli spiriti immondi sia dagli uomini si devono vincere coi digiuni e colle preghiere: e che con questo rimedio singolare noi possiamo placare ancora l'ira del Signore allorquando si accende a vendicare i nostri misfatti. Ora il digiuno, in un senso generale, consiste nell'astenersi non solo dagli alimenti, ma altresì da tutti i diletti carnali, anzi da ogni affetto al male. Così pure l'orazione, in un senso generale, non consiste solamente nelle parole onde invochiamo la clemenza divina, ma ancora in tutti gli atti che con divota fede facciamo in ossequio del nostro Creatore. [Ant 2] Questa è una razza di demoni * che non si può far uscire altrimenti che per mezzo dell'orazione e del digiuno. [Ant 3] Questa è una razza di demoni * che non si può far uscire altrimenti che per mezzo dell'orazione e del digiuno.