[Lectio1] Dal libro di Giobbe !Job 27:1-5 1 Soggiunse poi Giobbe, ripigliando la sua parabola, e disse: 2 Viva Dio, che ha abbandonato la mia causa, e l'Onnipotente, che ha immerso nell'afflizione l'anima mia. 3 Finché mi resterà fiato, e respirerò il soffio di Dio, 4 le mie labbra non diranno un'ingiustizia, né la mia lingua proferirà bugia. 5 Non sia mai, ch'io vi creda (giudici) giusti; finché vivrò, non desisterò (d'affermare) la mia innocenza, [Lectio2] !Job 27:6-10 6 Non abbandonerò mai la mia giustizia che ho preso a seguire; poiché il mio cuore non mi rimprovera nulla di tutta la mia vita. 7 Sia come empio il mio avversario, e il mio oppositore come iniquo. 8 Poiché quale speranza resta all'ipocrita, se, dopo le avare sue rapine, Dio non libera l'anima sua? 9 Forse che Dio udirà il grido quando piomberà su di lui la sventura? 10 O potrà egli trovar consolazione nell'Onnipotente, e invocare Dio in qualunque tempo? [Lectio3] !Job 27:11-15 11 V'insegnerò io coll'aiuto di Dio i consigli dell'Onnipotente, né ve li nasconderò. 12 Ma voi tutti li conoscete, e perché dunque vi perdete inutilmente in vani discorsi? 13 Questa è la sorte dell'uomo empio presso Dio, e l'eredità che i violenti riceveranno dall'Onnipotente 14 se saranno molti i suoi figli, saranno abbandonati alla spada, e i suoi nipoti non avran pane da satollarsi; 15 i suoi superstiti li seppellirà la peste, e le loro vedove non piangeranno.