[Lectio1] Dal libro di Giobbe !Job 3:1-5 1 Dopo di ciò Giobbe aprì la bocca per maledire il suo giorno, 2 e parlò così: 3 Perisca il giorno in cui nacqui, e la notte in cui fu detto; È concepito un uomo. 4 Quel giorno si cangi in tenebre: non lo cerchi Dio dall'alto; e non sia rischiarato da luce; 5 l'oscurino le tenebre e l'ombra di morte; lo investa la caligine e sia avvolto nell'amarezza. [Lectio2] !Job 3:6-10 6 Un turbine tenebroso pervada quella notte; non sia computata fra i giorni dell'anno, né annoverata tra i mesi. 7 Quella notte sia solitaria né degna di udir canti; 8 la maledicano quelli che imprecano al giorno, che ardiscono di svegliare il leviatan. 9 Per la sua caligine si oscurino le stelle, essa aspetti la luce, senza mai vederla, né veda lo spuntar dell'aurora nascente, 10 perché essa non mi chiuse il varco del seno che mi portò, né sottrasse ai miei occhi questi mali. [Lectio3] !Job 3:11-16 11 Perché non son morto nel seno materno? o, uscito dal seno non sono spirato? 12 perché fui accolto sulle ginocchia? perché da mammelle allattato? 13 Poiché adesso, dormendo, starei quieto, e così nel mio sonno riposerei 14 insieme coi re e coi grandi della terra, che si alzano mausolei in luoghi deserti, 15 ovvero coi principi che posseggono l'oro e riempiono le case loro d'argento; 16 ovvero come un aborto sotterrato non esisterei, o come i pargoletti che non han visto la luce.