[Rank] De V die Infra Octavam Immaculatae Concept. Beatae Mariae Virginis;;Semiduplex;;2.5;;vide Sancti/12-08 [Lectio4] !Dalla Bolla dommatica di Papa Pio IX Siccome tutto che si riferisce al culto è strettamente legato col suo oggetto, e non può aver consistenza né durata se quest'oggetto è vago e mal definito, perciò i Romani Pontefici nostri predecessori mentre cercavano con ogni cura di accrescere il culto della Concezione, si studiavano insieme di dichiararne ed inculcarne con ogni impegno l'oggetto e la dottrina. Essi infatti hanno chiaramente ed apertamente insegnato trattarsi della festa della Concezione della Vergine, e proscrissero come falsa ed alienissima dalla mente della Chiesa l'opinione di coloro i quali credevano e affermavano non essere proprio la Concezione, ma la santificazione di lei quella che la Chiesa onorava. [Lectio6] Ma soprattutto i nostri predecessori si adoperarono con ogni cura, zelo e fatica a mantenere integra la dottrina dell'immacolata Concezione della Madre di Dio. Infatti non solo non tollerarono mai, che questa dottrina venisse da alcuno in alcun modo biasimata o censurata, ma andarono ancora molto più in là, proclamando con chiare e reiterate dichiarazioni: La dottrina colla quale professiamo l'immacolata Concezione della Vergine essere e doversi tenere a buon diritto conforme col culto della Chiesa, ed essere antica e quasi universale, e tale che la Chiesa Romana l'ha presa a favorire e difendere, e di più al tutto degna d'aver un posto nella stessa sacra liturgia e nelle preghiere più solenni. Né contenti di ciò, affinché questa dottrina dell'immacolato Concepimento della Vergine si conservasse intatta, proibirono severissimamente di sostenere sia in pubblico sia in privato l'opinione contraria ad essa dottrina, e vollero che colpita, per così dire, da tanti colpi, non si risollevasse più. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 1:26-28 In quell’occasione: fu mandato l'Angelo Gabriele da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, ad una Vergine, sposata a un uomo, di nome Giuseppe, della casa di David, e la Vergine si chiamava Maria, Eccetera. _ Omelia di san Tarasio Vescovo !Sulla Presentazione della Madre di Dio Di quali lodi ti colmeremo, o Maria? O donzella immacolata; o vergine senza macchia; o decoro delle donne, gloria delle fanciulle! O Vergine e madre tutta santa; tu sei benedetta tra tutte le donne; tu illustre per la tua innocenza; tu sei il suggello della verginità. Tu hai espiato la maledizione di Adamo; tu hai pagato il debito di Eva. Tu sei l'offerta purissima di Abele; il meglio delle sue primizie; il sacrificio immacolato ch'egli offriva. Tu quella speranza in Dio ch'Enos non arrossiva di mostrare; tu quella giustizia d'Enoch che comincia sulla terra per passare in una vita più sicura. Tu l'arca di Noè, e, presso Dio, tu ci ottieni il beneficio della seconda rigenerazione. Tu lo splendore illustrissimo del regno e del sacerdozio di Melchidesech; tu la ferma fiducia di Abramo e quella fede docile netta promessa d'una posterità che doveva nascere da lui. Tu il nuovo sacrificio d'Isacco e l'olocausto d'una creatura ragionevole; tu la cagione per cui Giacobbe vide la scala per la quale si saliva e scendeva, e l'espressione più nobile di quella fecondità donde sortono le dodici tribù. Tu sei apparsa figlia di Giuda per l'origine; tu sei la castità di Giuseppe e la rovina dell'antico Egitto, cioè della sinagoga dei Giudei, o Immacolata! Tu sei il libro dato da Dio a Mosè, il promulgatore della legge, libro nel quale è scritto il mistero della rigenerazione, ed è scolpita su tavole col dito di Dio la legge come già sul monte Sinai; per te il nuovo Israele sarà sottratto alla schiavitù degli Egiziani spirituali, e nutrito, come l'antico popolo nella solitudine, di manna e di acqua scaturita dalla pietra, pietra ch'era il Cristo che doveva nascere dal tuo seno, come uno sposo esce dalla camera nuziale. Tu la verga fiorente d'Aronne; tu sei la figlia di David adorna di vesti dalle frange d'oro, risplendente di svariati ornamenti. [Lectio9] E noi popolo di Dio, nazione santa, società accetta, figli della colomba, progenie della grazia, in questa solennità della Vergine innalziamo soavi cantici con labbra pure, con tutta la forza della nostra voce. Onorando, come si conviene, questa festa insigne, questa augusta solennità che letifica gli Angeli e merita d'esser celebrata da tutte le lingue degli uomini, cantiamo insieme con riverenza e santa gioia il saluto di Gabriele. Salve, delizia del Padre, per mezzo della quale la cognizione di Dio s'è estesa fino agli estremi confini della terra. Salve, dimora del Figlio, dalla quale egli uscì rivestito di carne. Salve, santuario ineffabile dello Spirito Santo. Salve, più santa dei Cherubini; salve, più gloriosa dei Serafini; salve, più grande del cielo; salve, più risplendente del sole; salve, più lucente della luna; salve, più brillante di tutti gli astri; salve, nube leggera, che spandi la rugiada della pioggia celeste. Salve, aura santa, che hai dissipato dalla terra lo spirito di malizia. Salve, nobile oggetto di lode dei Profeti; salve, tu, il cui nome gli Apostoli han fatto udire per tutto l'universo; salve, testimonianza eccellente dei Martiri; salve, acclamata con ogni elogio dai Patriarchi; salve, sublime ornamento dei Santi. Salve, causa di salvezza per tutti i mortali; salve, regina conciliatrice di pace; salve, splendore immacolato delle madri. Salve, mediatrice di tutto ciò ch'è sotto il cielo; salve, riparatrice di tutto l'universo; salve, piena di grazia; il Signore è con te, egli, ch'essendo innanzi a te, è nato da te, per vivere con noi. A lui lode, insieme col Padre e collo Spirito santissimo e vivificatore, ora e sempre, e per gl’infiniti secoli dei secoli. Così sia. &teDeum