[Officium] S. Caeciliae Virginis et Martyris [Ant Vespera] Al suono di strumenti, * Cecilia cantava al Signore dicendo : Sia il mio cuore immacolato, affinché io non sia confusa.;;109 Valeriano * trovò nella camera Cecilia che pregava coll'Angelo.;;112 Cecilia * tua serva, o Signore, t'ha servito come un'ape ingegnosa.;;121 Ti benedico, * Padre del Signor mio Gesù Cristo, perché per mezzo del tuo Figlio fu estinto il fuoco d'intorno a me.;;126 Domandai * al Signore una proroga di tre giorni, perché la mia casa fosse consacrata come chiesa.;;147 [Ant 1] Ho un segreto, * Valeriano, che voglio confidarti : C'è l'Angelo di Dio, che mi ama, e che custodisce il mio corpo con sommo zelo. [Oratio] O Dio, che ci rallegri con l'annuale solennità della tua beata Vergine e Martire Cecilia; concedi, che, come la veneriamo con l'omaggio, così la seguiamo anche con l'esempio d'una pia condotta. $Per Dominum [Ant Matutinum] La vergine Cecilia * trionfava d'Almachio : invitava Tiburzio e Valeriano alle corone.;;8 Colle mani distese, * pregava il Signore di liberarla dai nemici.;;18 Col cilicio * Cecilia domava la sua carne, e supplicava Dio con gemiti.;;23 Signore Gesù Cristo, * seminatore dei casti pensieri, ricevi i frutti della semente che seminasti in Cecilia.;;44 La beata Cecilia * disse a Tiburzio : Oggi ti riconosco per mio cognato, perché l'amore di Dio ti ha fatto disprezzatore degl'idoli.;;45 Sia, o Signore, * il mio cuore e il mio corpo immacolato, affinché io non sia confusa.;;47 Noi crediamo che Cristo * Figlio di Dio, che s'è scelta una tale serva, è vero Dio.;;95 Noi conoscendo * il suo santo nome, non possiamo affatto rinnegarlo.;;96 Allora Valeriano * andò, e, al segno che aveva ricevuto, trovò sant'Urbano.;;97 [Responsory1] R. Al suono di strumenti, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore al solo Signore dicendo: * Sia, o Signore, il mio cuore e il mio corpo immacolato, affinché io non sia confusa. V. Con preghiere e digiuni di due e tre giorni ella raccomandava al Signore il tesoro che temeva di perdere. R. Sia, o Signore, il mio cuore e il mio corpo immacolato, affinché io non sia confusa. [Responsory2] R. O beata Cecilia, che convertisti due fratelli, trionfasti del giudice Almachio, * E mostrasti il vescovo Urbano sotto l'aspetto d'un Angelo. V. Come ape ingegnosa tu servisti al Signore. R. E mostrasti il vescovo Urbano sotto l'aspetto d'un Angelo. [Responsory3] R. Questa vergine gloriosa portava sempre il Vangelo di Cristo sul cuore, e né di giorno né di notte cessava * Dai colloqui divini e dall'orazione. V. Colle mani distese pregava il Signore, e il suo cuore bruciava d'un fuoco celeste. R. Dai colloqui divini e dall'orazione. &Gloria R. Dai colloqui divini e dall'orazione. [Lectio4] Cecilia, vergine Romana, nata da nobile famiglia, allevata fin dall'infanzia nei principi della fede cristiana, consacrò a Dio la sua verginità. Ma poi costretta a sposare Valeriano, la sera stessa delle nozze gli tenne questo discorso: Valeriano, io sono posta sotto la custodia d'un Angelo, che protegge la mia verginità; perciò non farmi niente che possa attirare su di te l'ira di Dio. Valeriano commosso a queste parole, non osò d'accostarsele; anzi aggiunse che avrebbe creduto in Cristo, se avesse veduto quest'Angelo. Cecilia avendogli risposto che ciò era impossibile, se non riceveva il battesimo, nell'ardente desiderio di veder l'Angelo, egli dichiarò che voleva essere battezzato. Quindi, dietro consiglio della Vergine, si portò da Papa Urbano, che a causa della persecuzione si teneva nascosto fra le tombe dei Martiri sulla via Appia, e da lui ricevette il battesimo. [Responsory4] R. Col cilizio Cecilia domava la sua carne, supplicava Dio con gemiti, * E invitava Tiburzio e Valeriano alle corone. V. Questa è una Vergine saggia, e una del numero delle prudenti. R. E invitava Tiburzio e Valeriano alle corone. [Lectio5] Ritornato da Cecilia, la trovò che pregava con a lato un Angelo splendente d'un fulgore divino. A questa vista sbigottito, appena si riebbe dallo sgomento, mandò a chiamare suo fratello Tiburzio; il quale, istruito nella fede di Cristo da Cecilia, e battezzato dallo stesso Urbano, meritò anche lui di vedere quest'Angelo, che aveva visto suo fratello. Di lì a poco, tutti due sostennero coraggiosamente il martirio sotto il prefetto Almachio. Il quale poi fatta prendere subito Cecilia, le domandò dapprima dove fossero le ricchezze di Tiburzio e Valeriano. [Responsory5] R. Trovò Cecilia in camera che pregava, e vicino a lei un Angelo del Signore in piedi : * Alla vista del quale Valeriano fu preso da grande spavento. V. L'Angelo del Signore discese dal cielo, e una luce brillò nella cella. R. Alla vista del quale Valeriano fu preso da grande spavento. [Lectio6] La vergine avendogli risposto che tutti i loro beni erano stati distribuiti ai poveri, fu preso da tal furore, che la fece ricondurre in casa, ordinando che fosse bruciata nella sala da bagno. Dove, avendo passato un giorno e una notte senza che le fiamme la molestassero punto, fu mandato un carnefice, il quale, colpitala tre volte colla scure, ma non avendole potuto troncare la testa, la lasciò mezza morta. Tre giorni dopo, il 22 Novembre, sotto l'imperatore Alessandro, ella se ne volava al cielo decorata della doppia corona del martirio e della verginità. II suo corpo fu sepolto dallo stesso Papa Urbano nel cimitero di Callisto, e della sua casa se n'è fatta una chiesa consacrata sotto il nome della medesima Cecilia. Il suo corpo e quelli dei Papi Urbano e Lucio, di Tiburzio, Valeriano e Massimo, furono poi dal Papa Pasquale I trasferiti in Roma, e riposti in questa stessa chiesa di santa Cecilia. [Responsory6] R. Signore Gesù Cristo, buon pastore, seminatore dei casti pensieri, ricevi i frutti della semente che seminasti in Cecilia: * Cecilia tua serva t'ha servito qual ape ingegnosa. V. Perché lo sposo, ch'ella aveva ricevuto fiero come un leone, te l'ha inviato come agnello mansuetissimo. R. Cecilia tua serva t'ha servito qual ape ingegnosa. &Gloria R. Cecilia tua serva t'ha servito qual ape ingegnosa. [Lectio94] Cecilia, vergine romana, nata da nobile famiglia, fin dall'infanzia consacrò a Dio la sua verginità. Ma costretta a sposare Valeriano, lo persuase a lasciarla illibata e ad andare dal papa Urbano per essere fatto degno di ricevere il battesimo e così vedere l'angelo protettore di Cecilia. Quando Valeriano ottenne di veder l'angelo, convertì a Cristo anche suo fratello Tiburzio, e tutti e due di lì a poco subirono il martirio sotto il prefetto Almachio. Cecilia poi fu presa dallo stesso Almachio per aver distribuito le loro ricchezze ai poveri e fu condannata ad essere bruciata nella sala da bagno. Ma, non osando le fiamme toccarla, fu percossa tre volte con la scure e lasciata semiviva. Dopo tre giorni conseguì la palma della verginità e del martirio e fu sepolta nel cimitero di Callisto. Il suo corpo e quello dei papi Urbano e Lucio, di Tiburzio, Valeriano e Massimo, furono poi dal papa Pasquale I trasferiti a Roma e riposti nella chiesa consacrata al nome della stessa santa Cecilia. &teDeum [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Matteo. !Matt 25:1-13 In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei cieli è simile a dieci vergini, le quali, prese le loro lampade, andarono incontro allo sposo e alla sposa. Eccetera. _ Omelia di san Giovanni Crisostomo. !Omelia 79 su Matteo, dopo il principio. Perché il Salvatore in questa parabola mette in scena delle vergini e non indifferentemente delle persone qualsiasi? Aveva prima insegnato grandi cose sulla verginità, dicendo: «Ci sono degli impotenti, i quali si son resi tali da sé per il regno dei cieli»; e: «Chi è in grado di comprendere, comprenda» (Mt 19,22). Egli non ignorava, che la verginità riscuote dappertutto grande stima, essendo essa una virtù sublime di sua natura; e lo prova il fatto, che nell'antico Testamento non era osservata neanche dai più santi personaggi, e ch'egli non ne ha fatto punto una legge nel nuovo. Egli non l'ha comandata, ma l'ha lasciata interamente alla volontà dei fedeli. Perciò anche Paolo dice: «Quanto poi alle vergini, io non ho un comando del Signore» (1 Cor 7,25); e certo lodo chi abbraccia questo stato, ma non forzo chi non lo vuole, e non ne faccio punto una cosa di precetto. [Responsory7] R. La beata Cecilia disse a Tiburzio : Oggi ti riconosco per mio cognato, perché l'amore di Dio * T'ha fatto disprezzatore degli idoli. V. Perché come l'amor di Dio ha fatto di tuo fratello il mio sposo, così ha reso te mio cognato. R. T'ha fatto disprezzatore degli idoli. [Lectio8] Essendo dunque la verginità una gran cosa, e una cosa generalmente molto apprezzata, affinché non si credesse che, osservatala, si fosse fatto tutto e si potesse fare a meno delle altre virtù, propose questa parabola; per mostrarci che la verginità, ancorché accompagnata dalle altre virtù, è rigettata come l'impurità, se manca delle opere di misericordia. E giustamente egli mette sullo stesso livello l'impudico, l'inumano o chi non ha misericordia; che l'impudico è dominato dalla passione della carne, l'altro da quella del denaro. Non c'è poi proporzione tra la passione della carne e quella del denaro; poiché quella della carne è assai più forte e crudele. Quindi, quanto più debole è il nemico che attacca (le vergini), tanto meno meritano d'essere perdonate, se si lasciano vincere. Perciò le chiama anche stolte; perché, vittoriose d'un più rude combattimento, han perduto tutto in uno più facile. [Responsory8] R. Cecilia m'ha mandato a voi, affinché mi mostriate il santo vescovo; * Perché ho dei secreti da comunicargli. V. Allora Valeriano andò, e, al segno che aveva ricevuto, trovò sant'Urbano. R. Perché ho dei secreti da comunicargli. &Gloria R. Perché ho dei secreti da comunicargli. [Lectio9] Le lampade designano qui il dono medesimo della verginità e la purità della vita; e l'olio simboleggiala beneficenza, l'elemosina, il soccorso prestato agli indigenti. «E siccome lo sposo tardava, s'appisolarono tutte, e s'addormentarono» (Mt 25,5) Egli fa intendere che deve trascorrere un tempo considerevole, per togliere ai suoi discepoli l'idea che il suo regno giungerebbe presto; perché essi così speravano: onde egli torna spesso a toglierli da questa illusione. Inoltre egli presenta la morte come un sonno. «Esse s'addormentarono» dice; a e a mezzanotte si levò un grido» (Mt 25,6); ciò per restare nella stessa parabola, ovvero per mostrare che la risurrezione generale avrà luogo durante la notte. Anche (san) Paolo fa menzione del grido, dicendo: «Al comando, alla voce dell'Arcangelo, al suono dell'ultima tromba egli scenderà dai cielo» (1 Tess. 4,15). &teDeum [Ant 2] Al termine dell'aurora, * Cecilia esclamò e disse : Coraggio, soldati di Cristo, rigettate le opere delle tenebre, e indossate le armi della luce. [Ant 3] Questa vergine gloriosa * portava sempre il Vangelo di Cristo sul cuore, e né di giorno né di notte cessava dai colloqui divini e dall'orazione.