[Officium] S. Elisabeth Viduae [Oratio] Illumina, Dio misericordioso, i cuori dei tuoi fedeli; e, per le gloriose preghiere della beata Elisabetta, fa che noi disprezziamo le prosperità del mondo, e godiamo sempre la consolazione celeste. $Per Dominum [Invit] Lodiamo in nostro Dio, * Nella confessione della beata Elisabetta. [Lectio4] Elisabetta, figlia di Andrea II re d'Ungheria, cominciò dall'infanzia a temere Dio; e col crescere dell'età, crebbe anche nella pietà. Maritatasi a Lodovico Langravio d'Assia e Turingia, adempiva i suoi doveri verso Dio con non minor cura di quella verso suo marito. Infatti si alzava di notte per attendere lungamente alla preghiera; e, datasi a diverse opere di carità, si prestava al servizio delle vedove, degli orfani, dei malati, degli indigenti, e, infierendo una crudele carestia, distribuì con liberalità le provvigioni della sua casa. Dava asilo ai lebbrosi, e ne baciava le mani e i piedi. Fece costruire un magnifico ospedale per curarvi e mantenervi i poveri. [Lectio5] Dopo la morte del marito, per servire più liberamente a Dio, depose ogni abito mondano, e, vestita una tonaca grossolana, entrò nell'ordine delle Penitenti di san Francesco, distinguendovisi soprattutto nella virtù della pazienza e umiltà. Perché, spogliatasi d'ogni bene, cacciata dal proprio palazzo, abbandonata da tutti, sopportò con coraggio invincibile ingiurie, sarcasmi e maldicenze, rallegrandosi inoltre immensamente di soffrire tali cose per Iddio. Abbassandosi fino ai più vili servizi verso i poveri e i malati, procurava loro tutto il necessario, contentandosi per sua nutrizione di sole erbe e legumi. [Lectio6] Trascorsa religiosissimamente la sua vita in queste e in moltissime altre opere sante, giunse infine il termine del suo pellegrinaggio, che aveva già predetto ai suoi domestici. Mentre, fissi gli occhi al cielo, s'intratteneva nella contemplazione divina, si addormentò nel Signore, dopo essere stata mirabilmente assistita da Dio e confortata dei sacramenti. Moltissimi miracoli si operarono subito sulla sua tomba. Riconosciutili e canonicamente approvati, Gregorio IX la iscrisse nel novero dei Santi. [Lectio94] Elisabetta, figlia di Andrea re d'Ungheria, ebbe fin dall'infanzia il timore di Dio e crescendo in età crebbe anche nella pietà. Andata sposa a Ludovico, langravio d'Assia e Turingia, adempiva i suoi doveri verso Dio con non minore cura di quella verso il proprio marito. Attendeva con assiduità alla preghiera e, datasi ad opere di misericordia, si curò molto delle vedove, degli orfani, degli ammalati e dei bisognosi, a sollievo dei quali fece costruire un magnifico ospizio. Dopo la morte del marito andò vestita da abiti comuni per servire più liberamente a Dio ed entrò nell'ordine dei Penitenti di san Francesco, ove si distinse soprattutto nelle virtù della pazienza e dell'umiltà. Infatti, privata di tutti i beni, cacciata dai propri possedimenti, abbandonata da tutti, sopportò con animo forte insulti, sarcasmi e calunnie, rallegrandosi inoltre immensamente di soffrire tali cose per Iddio. Finalmente, dopo aver trascorso religiosissimamente la sua vita in opere sante, si addormentò nel Signore. Illustre per miracoli, Gregorio IX la annoverò fra i santi. &teDeum