[Officium] S. Alberti Magni Episcopi Confessoris et Ecclesiae Doctoris [Name] Alberto [Oratio] O Dio, che hai reso grande il tuo beato Vescovo e Dottore Alberto nel far servire la sapienza umana alla fede divina: concedici di seguire così le orme del suo insegnamento da godere della luce perfetta nei cieli. $Per Dominum. [Lectio4] Alberto detto Magno per la sua singolare dottrina, nato a Lauingen nella Svezia, fin da fanciullo fu educato con diligenza. Partito dalla patria a motivo degli studi mentre dimorava in Padova, per consiglio del beato Giordano, Maestro generale dell'Ordine dei Predicatori, domandò d'esser ricevuto, nonostante l'opposizione del nonno, nella famiglia dei Domenicani. Ricevuto tra i religiosi, consacratosi tutto a Dio, rifulse per religiosa osservanza e pietà, acceso di figliale e tenerissima devozione verso la Beata Vergine Maria. Tutto il tenore della vita lo dispose cosi, che, premettendo l'orazione allo studio, fatti i voti religiosi, divenne ministro idoneo alla predicazione della parola di Dio e a procurare la salvezza delle anime. Quindi mandato a Colonia per compiere gli studi, fece tali progressi da scrutare con somma diligenza ed aumentare quasi tutte le scienze profane più di tutti i suoi coetanei; e dal fonte della legge divina, per testimonianza di Alessandro IV, bevve tale ricchezza di dottrina salutare da averne la pienezza nel suo petto. [Lectio5] Per arricchire gli altri dei tesori della scienza, fu deputato lettore a Hildesheim, poi a Friburgo, Ratisbona e Strasburgo. Attirandosi la ammirazione di tutti, mentre coll'insegnamento nell'illustre università di Parigi aggiungeva lustro alla facoltà sacra, fu proclamato maestro in teologia. Richiamate le dottrine dei filosofi pagani al retto dettame della ragione, ne mostrò più chiaramente la coerenza colla fede. Espose cose meravigliose sull'intelligenza dei divini attributi. Quanto poi egli promovesse col fervido ingegno e studio indefesso tutte le discipline e specie le sacre, lo dichiarano apertamente i moltissimi suoi scritti in ogni genere quasi di scienze. Affin di presiedere agli studi generali del suo ordine ritornò in Colonia, con tale successo che nelle sue scuole l'autorità e la fama della dottrina fiorì ognor più. Ebbe discepolo diletto Tommaso d'Aquino, la cui elevatezza di mente egli per il primo conobbe ed esaltò. Nutriva piissimo affetto per il Santissimo Sacramento dell'altare, e scrisse di esso splendide cose; di più aprì vie più larghe alle anime studiose di mistica in guisa che lo zelo fecondo di tanto maestro si rese manifesto ovunque nella Chiesa. [Lectio6] In mezzo a tanti gravissimi uffici, risplendendo per esemplarità di vita religiosa, fu eletto dai confratelli Priore della provincia Tedesca. Chiamato ad Anagni, represse Guglielmo, che perseguitava con empio ardire gli Ordini mendicanti, dinanzi al Sommo Pontefice Alessandro IV, che poi lo scelse Vescovo di Ratisbona. Alberto si dedicò tutto alla cura del suo gregge, conservando con somma diligenza umiltà di costumi e amore alla povertà. Rinunziato all'ufficio, tuttavia pronto e lieto sostenne nelle cose spirituali le fatiche dell'ordine episcopale in Germania e nelle regioni limitrofe. Sollecito dava consigli assai retti e salutari a chi ne lo richiedeva, e nel comporre le discordie si dimostrò tanto prudente che non soltanto Colonia lo riconobbe conciliatore di pace, ma Prelati altresì e principi assai lontani lo chiamarono spesso arbitro nel comporre dissidii. Da san Lodovico re di Francia ebbe in dono delle reliquie della Passione di Cristo, che Alberto venerava con somma devozione. Nel secondo Concilio di Lione sostenne le fatiche più gravi. Finalmente, sfinito dagli anni, cessò dall'insegnare. Datosi allora alla contemplazione, entrò nel gaudio del suo Signore nell'anno 1280. A porre il colmo al sacro culto che in più diocesi e nell'Ordine dei Predicatori già prima gli si rendeva, il Papa Pio XI, accogliendo assai volentieri il voto della Sacra Congregazione dei Riti, estese la festa di S. Alberto Magno, aggiungendo il titolo di Dottore, a tutta la Chiesa. [Lectio94] Alberto nacque a Lauingen, nella Svevia sulle rive del Danubio. Fu soprannominato «grande» per la sua vasta cultura. Fin da piccolo ebbe una istruzione assai curata. Per seguire gli studi andò ad abitare a Padova; incoraggiato dal beato Giordano, allora maestro generale dei Predicatori, ostacolato inutilmente da uno zio materno chiese di entrare nell'ordine dei Domenicani. Entrato in comunità, fu molto osservante delle regole e dedito alla preghiera. Amò molto la vergine Maria e nutrì molto zelo per la salvezza del prossimo. Per completare gli studi, fu inviato a Colonia. Poi insegnò a Hidelsheim, a Friburgo, a Regensburg e a Strasburgo. Fu rinomatissimo professore di Parigi. Suo scolaro carissimo fu san Tommaso d'Aquino, del quale lui stesso misurò e scoprì la grandezza dell'ingegno. Ad Anagni, alla presenza di Alessandro IV, vinse la polemica contro Guglielmo, che aveva attaccato gli ordini Mendicanti. Fu consacrato vescovo di Regensburg. Fu un ottimo consigliere, e un grande riappacificatore: addirittura venne soprannominato il «conciliatore della pace». Pubblicò molte opere in ogni settore dello scibile, soprattutto nel campo religioso, e scrisse cose magnifiche sull'Eucaristia. Già noto per le virtù e per i miracoli morì nel 1280. Pio XI favorì il culto che già molte città e l'ordine dei Domenicani, con permessi pontifici, gli tributavano, e, accogliendo una proposta della Congregazione dei Riti, ampliò il culto a tutta la Chiesa, dopo aver concesso a sant'Alberto il titolo di dottore della Chiesa. Pio XII lo dichiarò patrono degli scienziati. &teDeum