[Officium] Septima die infra Octavam Omnium Sanctorum [Lectio4] Sermone di san Giovanni Crisostomo !Sermone sui Martiri, che o s'imitano, o non si lodano. Tom. 3. Chiunque ammira con religioso amore i meriti dei Santi, e celebra con ripetute lodi le glorie dei giusti, deve imitarne la santa vita e la giustizia; perché se diletta di esaltare il merito di un Santo, deve stare a cuore ancora di darsi fedelmente, come lui, al servizio di Dio. Perciò o imitarlo, se si loda; o astenersi dal lodarlo, se non si vuole imitare: affinché chi loda un altro, si renda degno di lode; e chi ammira í meriti dei Santi, divenga lui stesso ammirabile per santità di vita. Perché, se noi amiamo le anime giuste e fedeli, per la ragione che ne stimiamo la giustizia e la fede, possiamo noi pure diventare ciò che sono essi, se anche noi facciamo quello che loro hanno fatto. [Lectio5] Né ci è difficile d'imitare le loro azioni, se consideriamo che i primi Santi hanno agito senza aver esempi davanti a loro, così che non erano imitatori degli altri, ma si offrivano a noi come modelli di virtù da ricopiare; affinché, per il profitto che noi ricaviamo da loro, e gli altri da noi, Gesù Cristo sia, nei suoi servi, sempre glorificato nella santa Chiesa. Così, fin dal principio del mondo, l'innocente Abele è ucciso, Enoc trasportato altrove, perché caro a Dio, Noè è trovato giusto, Abramo è sperimentato fedele, Mosè si distingue per mitezza, Giosuè è casto, David dolce, Elia accetto, Daniele pio, i tre fanciulli sono resi vittoriosi. [Lectio6] Gli Apostoli, discepoli di Cristo, sono stabiliti maestri dei credenti; istruiti da loro i Confessori generosi combattono, i Martiri consumati in perfezione trionfano, e legioni di cristiani, armati per Iddio, sconfiggono sempre il diavolo. Le loro virtù sono sempre simili, e se dissimili le battaglie, le loro vittorie sono gloriose. Quindi tu, o Cristiano, sei un soldato delicato se pensi di vincere senza combattere, di trionfare senza sforzo. Spiega le forze, lotta con coraggio, combatti in questa mischia senza vacillare. Considera il patto, rifletti alle condizioni, ricorda la milizia il patto che hai giurato; le condizioni che hai abbracciato; la milizia in cui ti sei arruolato. [Lectio7] Lettura dei santo Vangelo secondo Matteo !Matt 5:1-12 In quell'occasione: Gesù, vedendo le turbe, salì sul monte, e sedutosi, gli s'accostarono i suoi discepoli. Eccetera. _ Dall'Omelia di sant 'Agostino Vescovo !Libro 1 sul Sermone del Signore sulla montagna, cap. 4 Conveniva che la prima beatitudine parlasse del regno dei cieli, essendo esso il possesso dell'anima ragionevole giunta al sommo grado di sapienza e di perfezione. Pertanto fu detto; «Beati i poveri di spirito; perché di loro è il regno dei cieli»(Matth. 5,3); come se si dicesse: «II principio della sapienza è il timor di Dio» (Ecccli. 1,16). L'eredità è data ai mansueti, come a figli che cercano con pietà l'eredità del Padre: «Beati i mansueti; perché essi possederanno la terra» (Matth. 5,4). A quelli che piangono, è promessa la consolazione, come ad afflitti che sanno ciò che hanno perduto e in che abisso son caduti «Beati quelli che piangono; perché essi saranno consolati» (Matth. 5,5). A quelli che hanno fame e sete è aggiunta la sazietà, come una refezione nei travagli e nei combattimenti che sostengono virilmente per la salvezza: «Beati quelli che hanno fame e sete per la giustizia; perché essi saranno saziati» (Matth. 5,6). [Lectio8] Ai misericordiosi è promessa la misericordia in quanto seguono il ragionevole e ottimo consiglio di non rifiutare ai più deboli quanto essi vogliono da uno più potente: «Beati i misericordiosi; perché Dio avrà misericordia di loro» (Matth. 5,7). Ai puri di cuore, la facoltà di vedere Dio, in quanto hanno l'occhio dell'intelletto assai limpido per discernere le cose eterne: «Beati i puri di cuore; perché essi vedran Dio» (Matth. 5,8). Ai pacifici è attribuita la divina somiglianza, in quanto sono perfettamente saggi, e formati ad immagine dì Dio per la rigenerazione dell'uomo rinnovato: «Beati i pacifici; perché essi saranno chiamati figli di Dio» (Matth. 5,9). E tutte queste perfezioni possono completarsi in questa vita, nella misura che, come crediamo, lo furono negli Apostoli. Perché quanto a quel cambiamento assoluto e trasformazione tutta angelica promessaci dopo questa vita, non ci sono parole che possono esprimerla. [Lectio9] «Beati dunque i perseguitati per amore della giustizia; perché di loro è il regno dei cieli» (Matth. 5,10). Questa ottava sentenza, che richiama la prima e che proclama l'uomo perfetto, è forse figurata e nella circoncisione praticata nell'antico Testamento dopo l'ottavo giorno dalla nascita; e nella risurrezione del Signore dopo il sabato, ch'è al tempo stesso l'ottavo giorno e il primo della settimana; e nella celebrazione delle ottave, durante le quali celebriamo le feste nell'era della rigenerazione dell'uomo nuovo; e nel numero stesso di Pentecoste. Dacché al numero sette moltiplicato sette, che dà quarantanove, si aggiunge un ottavo giorno per fare cinquanta. E così si torna quasi da capo, e in questo (ottavo) giorno, in cui fu inviato lo Spirito Santo, noi siamo introdotti nel regno dei cieli, messi in possesso dell'eredità, consolati, saziati, trattati con misericordia, purificati, ristabiliti nella pace. E. così perfezionati, sopportiamo per la verità e per la giustizia tutte le persecuzioni che ci vengono dal di fuori. &teDeum