[Officium] Tertia die infra Octavam Omnium Sanctorum [Lectio4] Dal Sermone di san Beda il Venerabile, Prete !Sermone 18 sui Santi Allora non ci sarà mal veruna discordia, ma accordo in tutto, in tutto piena conformità; perché la concordia sarà sempre la stessa fra tutti i Santi, sarà tutto pace e letizia, tutto tranquillità e quiete. Là ci sarà uno splendore perenne, assai differente da quello di quaggiù, e tanto più chiaro, quanto più felice; e questa città, come leggiamo, non avrà più bisogno della luce del sole, perché «la illuminerà il Signore onnipotente, e l'Agnello n'è la lampada» (Apoc. 21, 23). Là «i Santi brilleranno come stelle per tutta l'eternità, e quelli che istruiscono le moltitudini saranno come lo splendore del firmamento» (Dan. 12,3). [Lectio5] Quindi non ci sarà punto notte, punto tenebre, punto cumuli di nubi, né rigore di freddo o eccesso di calore. Ma ci sarà tale equilibrio di cose, quale «né occhio vide, né orecchio udì, né entrò in cuor dell'uomo» (1Cor 2,9), se non di quelli che son trovati degni di goderne, «i cui nomi sono registrati nel libro della vita» (Phil. 4,3); i quali inoltre «lavarono le loro vesti nel sangue dell'Agnello, sono davanti al trono di Dio, e lo servono giorno e notte» (Apoc. 7,14). Là non c'è né vecchiaia, né veruna delle miserie della vecchiaia, «in attesa che tutti siano giunti allo stato dell'uomo perfetto, alla misura dell'età piena di Cristo» (Ephes. 4,13). [Lectio6] Ma, quel che sorpassa tutto ciò, si è d'essere associati ai cori degli Angeli e Arcangeli, dei Troni e delle Dominazioni, dei Principati e delle Potestà, e di godere della compagnia di tutte le Virtù della corte celeste, e di contemplare le schiere del Santi più risplendenti degli astri, di mirare i Patriarchi illuminati dalla fede, i Profeti raggianti di speranza e di gioia, gli Apostoli pronti a giudicare le dodici tribù d'Israele e il mondo intero, i Martiri splendidi nei diademi porpora della vittoria, infine i cori delle Vergini incoronate di bianchi serti. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Matteo !Matt 5:1-12 In quell'occasione: Gesù, vedendo le turbe, salì sul monte, e sedutosi, gli s'accostarono i suoi discepoli. Eccetera. _ Dall'Omelia di sant'Agostino Vescovo !Libro 1 sul Sermone del Signore sulla montagna, cap, 2 «Beati i puri di cuore; perché essi vedranno i Dio» (Matth. 5,8). Quale stoltezza dunque cercare Dio con questi occhi corporali, mentre lo si vede col cuore, secondo ch'è scritto altrove: «Cercatelo colla semplicità del cuore» (Sap. 1,1). Perché cuore puro e cuore semplice è la stessa cosa. E come questa luce non si può vedere, se non si hanno occhi sani, così neppure Dio si vede, se ciò onde si può vederlo non è puro. «Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matth. 5,9). La perfezione consiste in una pace, in cui non ci siano contrarietà; e perciò i pacifici sono figli di Dio, perché in loro nulla resiste a Dio, e certamente i figli devono rassomigliare al padre. [Lectio8] Ora sono pacifici in se stessi quelli che, moderando tutti i movimenti del loro cuore e assoggettandoli alla ragione, cioè all'intelligenza e allo spirito, e domanda le concupiscenze carnali, diventano così il regno di Dio. Nel qual regno ogni cosa è ordinata in modo, che la parte eminente e principale dell'uomo ha il comando, senza che il resto, che ci è comune colle bestie, opponga resistenza; e a sua volta la parte eminente dell'uomo, cioè l'intelligenza e la ragione, riconosce una autorità maggiore, vale a dire la stessa Verità, l'unigenito Figlio di Dio. Perché {lo spirito umano) non può comandare agli appetiti inferiori, se non è sottomesso lui stesso all'autorità superiore. Questa è la pace, che si dà in terra agli uomini di buona volontà; questa la vita d'un saggio consumato e veramente perfetto. [Lectio9] Da siffatto regno sì pacifico e ordinato fu messo fuori il principe di questo secolo, che comanda ai perversi e disordinati. Una volta stabilita e consolidata questa pace di dentro, per quante persecuzioni susciterà dal di fuori colui che ne fu scacciato, non farà che aumentare la gloria che è secondo Dio; esso non rovinerà niente di questo edificio, anzi, coll'impotenza delle sue macchinazioni, farà conoscere quale solidità c'è dentro. Perciò soggiunge: «Beati quelli che soffrono persecuzione per la giustizia, perché di loro è il regno dei cieli» (Matth. 5,10). &teDeum