[Officium] Ss. Isaaci Jogues, Joannis de Brebeuf et Sociorum Martyrum [Oratio] Dio, che consacrasti le primizie della fede nelle regioni dell'America settentrionale con la predicazione dei tuoi santi Martiri Isacco, Giovanni e dei loro Compagni: sii propizio e concedici che con la loro intercessione le floride messe dei cristiani aumentino ovunque di giorno in giorno. $Per Dominum. [Lectio4] Tra quei compagni della Compagnia di Gesù che specialmente illustrarono gli esordi della Chiesa nel Nord America alla metà del secolo XVII, Dio si scelse otto ostie purissime, di modo che i semi della fede, irrigati col loro sangue, crescessero quindi in messi più feconde. Tutti questi Martiri, nati in Francia e, eccetto due laici, insigniti del sacerdozio, mandati dai Superiori nella Missione Canadese, che allora si chiamava della Nuova Francia, dopo innumerevoli viaggi apostolici dalla capitale del Quebec per quelle diverse ed immense regioni, e durissime fatiche per la sola e medesima causa della religione, benché non nello stesso e medesime tempo né luogo, furono uccisi in modo efferato. Di questi vengono ritenuti a ragione come guide e maestri Giovanni de Brebeuf, nato da nobile famiglia a Condè nella Diocesi allora di Bayeux ora di Coutances, ed Isacco Jogeus, di Orleans, uomini infiammati di uno strenuo zelo apostolico, massimamente dediti alla mortificazione, strettissimi a Dio nella preghiera, a volte anche visitati da visioni celesti. Non dissimili da questi erano i quattro compagni sacerdoti Antonio Daniel, di Dieppe, Gabriele Lelemant e Carlo Garnier, parigini, Natale Chabanele, di Mende; i quali tutti esercitavano fedelmente il sacro ministero in vari villaggi specialmente tra gli Huron. [Responsory4] R. I tuoi santi, o Signore, hanno seguito una via meravigliosa e, osservando i tuoi precetti, sono rimasti illesi in mezzo all'infuriare delle acque; * apparve la terra asciutta e nel mar Rosso una via senza ostacoli. V. Ha percosso la pietra e ne sono sgorgate le acque, che corsero a torrenti. R. Apparve la terra asciutta e nel mar Rosso una via senza ostacoli. [Lectio5] Le frequenti incursioni dei confinanti Irochesi, che devastavano spesso la missione degli Huron, non di rado ponevano in massimo pericolo la vita dei Padri. Nell'anno 1642, Isacco Jogues, con Renato Goupil, coadiutore temporale della Compagnia di Gesù, percorrendo la via dalla capitale del Quebec agli Huron, incorse negli Irochesi, che torturano lui ed il suo compagno terribilmente e li riducono in schiavitù. Nel medesimo anno il giorno 29 settembre, Renato, di cui fu ordinata l'uccisione ad odio della croce salutifera da parte di un vecchio barbaro, presso Auriesville, nel moderno stato di New York, spirò l'anima bianchissima. Isacco l'anno seguente, presa l'occasione di fuggire, ritornò in Francia; ma dopo un anno ritornò in America ed ancora una volta di nuovo ai medesimi barbari, un tempo suoi carnefici, con Giovanni de la Lande, ausiliario parimenti della Compagnia di Gesù, ed essendosi inoltrato, il giorno 18 Ottobre dell'anno 1648, nella odierna diocesi di Albany, colpito con una scimitarra, ottenne la palma del martirio. Poi il giorno seguente il suo compagno Giovanni, guadagnata la medesima corona, se ne volò al cielo. [Responsory5] R. I santi di Dio, morendo per il nome di Cristo, non hanno avuto paura dei flagelli dei carnefici; * per diventare eredi nella casa del Signore. V. Hanno affidato al supplizio il proprio corpo per amore di Dio. R. Per diventare eredi nella casa del Signore. [Lectio6] Nell'anno 1648, il 4 di Luglio, Antonio Daniel, che aveva cura del villaggio di San Giuseppe tra gli Huron, difendendo impavido il suo gregge contro gli invasori Irochesi, trafitto da frecce e proiettili infuocati, come buon pastore innanzi le porte del tempio, diede la sua anima per il suo gregge. L'anno seguente, il 16 Marzo, Giovanni de Brebeuf, giustamente chiamato l'apostolo degli Huron, insieme con Gabriele Lelemant, catturato dagli Irochesi, dopo lunghe e terribili torture, mentre gli stessi barbari ammiravano la fortezza invincibile del combattente di Cristo, nel villaggio di Sant'Ignazio nella regione Canadese oggi chiamata Ontario, morì glorioso; il giorno dopo Gabriele Lelemant lo seguì per la stessa via sanguinosa e col medesimo coraggio. E nel mese di Dicembre del medesimo anno 1649, innanzi alla vigilia dell'Immacolato Concezione della beata Vergine Maria, Carlo Garniere, trafitto con ferite e colpito con una scure, concluse una vita innocentissima con un esito glorioso. Infine il giorno dopo, Natale Chabanel, attaccato a tradimento da un apostata Huron e gettato in un torrente, nella Missione a lui diletta, a cui si era stretto con eroico voto di difendere in perpetuo, nonostante gli ostacoli della natura, raggiunse la desiderata palma del martirio. Il Sommo Pontefice Pio XI ascrisse questi otto primi Martiri dell'America settentrionale al numero dei Beati nell'anno 1925, e poi, dopo cinque anni, ai fasti dei Santi. [Responsory6] R. Il Signore ha provato gli eletti come oro nel crogiuolo e li ha graditi come vittime di olocausto; a suo tempo essi saranno presi in considerazione, * perché grazia e pace sono riservate agli eletti di Dio. V. Chi confida in lui conoscerà la verità; i fedeli vivranno uniti a lui nell'amore. R. Perché grazia e pace sono riservate agli eletti di Dio. &Gloria R. Perché grazia e pace sono riservate agli eletti di Dio. [Lectio94] Tra quei membri della Compagnia di Gesù, che nella metà del secolo XVIII coltivarono la durissima missione della Nuova Francia, ed illustrarono soprattutto i primordi della Chiesa nell'America del Nord, Dio scelse per se otto purissime ostie, immolate nelle odierne regioni di New York ed Ontario in Canada. Tra questi come guide e maestri sono ritenuti Giovanni de Brebeuf ed Isacco Jogues, uomini forti ed infiammati di zelo apostolico delle anime, specialmente dediti alla mortificazione, e strettissimi a Dio nella preghiera. Erano decorati di non inferiori virtù i sacerdoti Antonio Daniel, Gabriele Lelemant, Carlo Garnier et Natale Chabanel, nonché Renato Goupil e Giovanni de la Lande, aiutanti dei Padri. Aggiunsero ad una vita simile al martirio a causa dell'indole degli indigeni Huron e la penosissima maniera di vita, tutti una orrenda morte a sola causa delle religione, benché non nel medesimo luogo né tempo; alcuni in vero soffrirono tormenti quasi incredibili con una tale invincibile fortezza, che gli stessi barbari carnefici li ammiravano. Pio XI li ascrisse al numero dei Beati e presto famosi per i miracoli a quello dei Santi. &teDeum [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 6:17-23 In quel tempo, Gesù disceso dal monte, si fermò alla pianura egli e la turba de' suoi discepoli, e una gran folla di popolo di tutta la Giudea, e di Gerusalemme, e del paese marittimo di Tiro e di Sidone. Eccetera. _ Omelia di san Pietro Canisio Prete !Note sulle letture del Vangelo: nel giorno della festa di Ognissanti, dopo l'inizio Noterò che Cristo assai diversamente che questo mondo insegna e proclama sulla beatitudine. È infatti proprio del mondo mentire che nelle cose caduche e fluttuanti, che sono da lasciare qui, sia la felicità dell'uomo, fino a che si dica: Beato il popolo che ha queste cose. Al contrario coloro che Cristo qui pronuncia beati, il mondo stolto li considera soltanto come miseri ed infelici, e sprezza i medesimi come consuetudine e li avversa, come da ciò anche lo stesso Cristo testimonierà agli Apostoli: In verità, in verità vi dico, che voi piangerete e vi lamenterete; ma il mondo godrà, voi invece vi rattristerete. E giustamente disse Salomone: Colui che cammina per la retta via e teme Dio, vien disprezzato da quello che percorre la via infame. [Responsory7] R. I santi di Dio hanno perseverato nella fraternità a causa del comando del Signore e delle leggi paterne. * Essi hanno sempre avuto un solo spirito e una sola fede. V. Quanto è bello e dolce che i fratelli dimorino insieme! R. Essi hanno sempre avuto un solo spirito e una sola fede. [Lectio8] I beati sono proprio quelli che soffrono la persecuzione a causa della giustizia, e ottengono il regno eterno Cristo con la loro invincibile pazienza. A questo tipo di beatitudine, nessuno è più associabile che il protomartire Stefano e gli altri valorosissimi soldati e martiri di Cristo: poiché come pecore condotte al macello, combatterono fino al sangue per la giustizia cristiana, in modo che nessuna violenza e barbarie dei nemici, nessuna acerbità della tribolazione o della tentazione poté distoglierli o separarli dalla confessione della fede, tramite la carità di Cristo, la dottrina della Chiesa e della giustizia. O felici quelli che poterono confessare con buona coscienza: Chi ci separerà dalla carità di Cristo? La tribolazione? o l'angustia? o la fame? o la nudità? o il pericolo? o la persecuzione? o la spada? In tutte queste cose vinciamo a causa di colui che ci ha amati. Passammo per il fuoco e l'acqua, e ci hai condotto fuori al riposo. [Responsory8] R. Voi, miei santi, vivendo nella carne, avete sostenuto la battagli io * vi darò la ricompensa per la vostra fatica. V. Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno. R. Vi darò la ricompensa per la vostra fatica. &Gloria R. Vi darò la ricompensa per la vostra fatica. [Lectio9] Inoltre felici tutti quelli che ascendono fino a questo giorno questa scala di Giacobbe, divisa in otto gradini superiori, abbandonati tutti gli impedimenti, così che vincano ogni giorno i nemici principali, il mondo, la carne e satana, e facciano per sé uno scalino con lo zelo delle virtù alla immortalità beata. Davvero molto più felici anche quelli, che posero fine al combattere e vincere e, compiuto la stessa fatica dell'ascendere, giunsero al premio della lotta e già, come soldati pensionati ed emeriti, si godono la somma quiete, ed abitano nella tenda celeste, ricoperti da grandissima ricompensa. E non c'è dubbio che i santi Martiri ed i pii Dottori fioriscano inanzi agli altri eletti nelle eternità perpetue, poiché a causa delle virtù eroiche ottengono l'aureola, come la chiamano i Teologi, e la laurea eccellente per singolare privilegio. &teDeum