[Officium] S. Teresiae Virginis [Name] Teresa [Hymnus Vespera] v. Messaggera del Re del cielo, abbandoni la casa paterna, o Teresa, per dare alle terre barbare o Cristo o il sangue. _ Ma t'è riservata morte più tranquilla, spasimo più dolce ti reclama: colpita da strale d'amor divino cadrai ferita a morte. _ O vittima della carità! brucia tu i nostri cuori, e le anime che in te confidano preserva dal fuoco dell'inferno. _ Sia lode al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, e a te, santa Trinità, ora e per tutti i secoli. Amen. [Oratio] O Dio, nostra salvezza, ascoltaci e fa' che, mentre godiamo della festa della beata Teresa, vergine tua, siamo nutriti del cibo della sua celeste dottrina ed educati nel sentimento di una pia devozione. $Per Dominum [Lectio4] La Vergine Teresa nacque ad Avila in Spagna da genitori illustri per sangue e pietà. Nutrita da essi col latte nel timor di Dio, fin dalla più tenera età diede meraviglioso presagio della futura santità. Perché, leggendo gli atti dei santi Martiri, fu così accesa, nel meditarli, dal fuoco dello Spirito Santo, che, fuggita di casa, voleva passare in Africa per spendervi la vita a gloria di Gesù Cristo e alla salvezza delle anime. Ricondotta a casa dallo zio, compensò con elemosine e altre opere di pietà l'ardente desiderio del martirio, deplorando con molte lacrime d'essere stata sottratta a sorte tanto felice. Morta la madre, pregò la beatissima Vergine di farle da madre, e il pio voto venne esaudito; perché 1a Madre di Dio la protesse sempre come sua figlia. A venti anni, entrò fra le religiose di santa Maria dei monte Carmelo. Là, afflitta per diciott'anni da gravissime malattie e da varie tentazioni, rimase intrepida sotto le armi della penitenza cristiana, senza neppure una di quelle consolazioni celesti, onde la santità suole abbondare anche sulla terra. [Lectio5] Arricchita di virtù angeliche, lavorò con sollecita carità non solo alla propria salvezza, ma a quella altresì di tutti. Quindi, ispirata da Dio e coll'approvazione di Pio IV, propose, prima alle donne e poi agli uomini, la osservanza della regola, più austera, degli antichi Carmelitani. Il Signore onnipotente e misericordioso si degnò di benedire questa impresa; dacché questa vergine, povera e priva di ogni assistenza umana, anzi agendo spesso contrari gli stessi principi del secolo, riuscì a fondare trentadue monasteri. Deplorava con continue lacrime la cecità degli infedeli e degli eretici, e, affin di placare la collera e la vendetta divina, offriva a Dio per la loro salvezza i tormenti volontari che infliggeva al proprio corpo. L'anima sua era sì accesa della fiamma dell'amor divino, che meritò di vedere un Angelo trapassarle il cuore con un dardo infuocato, e di udirsi dire da Gesù Cristo presentandole la mano: Quindi innanzi brucerai di zelo per la mia gloria come una vera sposa. Per suo consiglio emise il voto eroico di fare sempre quello che avesse conosciuto più perfetto. Scrisse più opere piene di celeste sapienza, sommamente adatte ad eccitare lo spirito dei fedeli al desiderio della patria del cielo. [Lectio6] Ma mentre dava continui esempi di virtù, ardeva di sì vivo desiderio di castigare il suo corpo, che nonostante le consigliassero diversamente le malattie ond'era afflitta, non cessava punto di tormentarlo con cilizi, catenelle, fascetti di ortiche e altre asprissime flagellazioni, ravvolgendosi perfino qualche volta tra le spine, solendo ripetere a Dio: Signore, o patire o morire; immaginandosi sempre di perire di morte miserabilissima, finché era tenuta lontana dalla fonte celeste della vita eterna. Ebbe in alto grado il dono di profezia, e il Signore la ricolmava de' suoi celesti favori con tanta larghezza, da pregarlo spesso con ardenti esclamazioni di limitare i suoi benefizi e di non permettere che un sì pronto oblio cancellasse il ricordo delle sue colpe. Più dunque per un eccesso di amor divino che per la violenza del male allettata in Alba di Tormes, avendo predetto il giorno della sua morte, munita dei sacramenti della Chiesa, esortati i figli alla pace, carità e regolare osservanza, rese a Dio l'anima sua purissima, sotto forma d'una colomba a sessantasette anni, nell'anno 1582, il 15 Ottobre, secondo la riforma del Calendario Romano. Morente, le apparve Gesù Cristo fra schiere d'Angeli; e un albero secco, presso la cella, fiorì all'istante. Il suo corpo, rimasto incorrotto fino ad oggi, spande un liquore odoroso, ed è oggetto di pia venerazione. Glorificata da miracoli prima e dopo morte, Gregorio XV l'annoverò fra i Santi. [Lectio94] Teresa, nacque ad Avila in Spagna da pii ed illustri genitori. Ancor fanciulla fu così accesa dal desiderio del martirio che, fuggita da casa, tentò di passare in Africa. Ricondotta a casa, dopo la morte della madre, si affidò completamente al patrocinio della beata Vergine e a venti anni entrò fra le monache di santa Maria del monte Carmelo, professandone la regola. Preoccupata della salvezza delle anime, dopo aver fondato molti monasteri, propose alle donne e agli uomini l'osservanza dell'antica regola carmelitana. Per gli infedeli e gli eretici offriva continuamente a Dio i tormenti volontari del proprio corpo. Accesa d'amore divino, avendo emesso il voto eroico di fare sempre quello che avesse conosciuto più perfetto, meritò di vedere un angelo trapassarle il cuore con un dardo infuocato. Scrisse parecchi libri pieni di celeste sapienza, e molte cose insegnò con la parola e con l'esempio, avendo spesso in bocca la frase: «Signore, o patire o morire». Nota per virtù, per il dono della profezia e per altri carismi, ad Alba di Tormes, rese a Dio l'anima sua purissima il 15 ottobre 1582, a 67 anni di età. &teDeum [Hymnus Laudes] v. Questo è il giorno, che, simile a candida colomba, al tempio del Cielo si trasportò lo spirito di Teresa. _ E che udì le voci dello Sposo: Vieni, sorella, dal vertice del Carmelo alle nozze dell'Agnello; vieni alla corona di gloria. _ Te, Gesù, sposo delle Vergini, adorino i cori dei beati, e col cantico nuziale ti lodino per tutti i secoli. Amen.