[Rank] Sexta die infra Octavam Nativitatis Beatae Mariae Virginis;;Semiduplex;;2;;vide C11 [Lectio4] Dal libro di sant'Epifanio Vescovo contro le eresie. !Lib. 3. eresia 78. dopo la metà. La beata Madre di Dio è significata attraverso Eva, che ricevette per enigma, che fosse chiamata madre dei viventi. Quella infatti fu chiamata madre dei viventi, anche dopo che udì: Tu sei terra, e ritornerai alla terra, dopo la trasgressione. Ed è sorprendente, che dopo la trasgressione ebbe questo grande soprannome. E per quanto di certo riguarda la realtà sensibile, tutta la generazione degli uomini sulla terra è stata derivata da quella Eva: ma qui davvero da Maria questa vita è stata generata per il mondo, affinché generasse il vivente, diventasse Maria la madre dei viventi. Per enigma dunque Maria è stata chiamata la madre dei viventi. [Lectio5] Ad Eva fu dato di coprire il corpo sensibile a causa della nudità sensibile: a Maria davvero fu dato da Dio, di partorire per noi l'Agnello e la pecora, e dalla gloria dello stesso Agnello e pecora diventare per noi da lana in sapienza per il potere di lui un indumento di incorruzione. Eva divenne anche cause di porte per gli uomini: per essa infatti la morte entrò nel mondo: Maria invece fu causa di vita, per la quale fu generata per noi la vita, e tramite lei il Figlio di Dio venne al mondo: e dove abbondò il peccato, ivi sovrabbondò anche la grazie: ed onde fu portata la morte, da lì procedette anche la vita, di modo che ci fosse la vita invece che la morte: e chi attraverso una donna divenne per noi vita, escludesse la morte indotta da una donna. E poiché lì Eva, essendo ancora vergine, trasgredì per disobbedienza: al contrario per la Vergine avvenne l'obbedienza della grazia, annunciato l'avvento in carne dal cielo, la vita eterna. [Lectio6] Su Maria si applica (mi sia consentito dire ciò) quel che fu scritto della Chiesa: L'uomo lascerà suo padre e sua madre, ed aderirà a sua moglie: e saranno i due nella sua carne. Ma il santo Apostolo dice: Questo è un grande mistero, io dico di Cristo e la Chiesa. E guarda l'accurata proprietà di dizione delle Scritture, che difatti di Adamo disse, formò: di Eva invece che non fu formata, ma edificata. Prese, disse, una delle sua costole e l'edificò per lui in moglie. Per mostrare con ciò che il Signore si formò davvero per se stesso in corpo, e da quella costola essere stata costruita la Chiesa, nel momento in cui fu perforato ed aperto il suo lato, ed i misteri del sangue e dell'acqua, avvennero i prezzi della redenzione. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Matteo !Matt 1:1-16 Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di David, figlio d'Abramo. Abramo fu padre d'Isacco, Isacco fu padre di Giacobbe. Eccetera. _ Omelia di S. Agostino Vescovo. !Lib. 2. sul consenso degli Evangelisti Cap. 1. L'evangelista Matteo comincia con queste parole: Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo (Mt 1, 1). Iniziando in tal modo il suo libro mostra con sufficiente chiarezza che egli si propone di narrare l'origine di Cristo secondo la carne, per la quale appunto Cristo è Figlio dell'uomo (Cf. Mt 8, 20; 9, 6). Così infatti egli denomina spessissimo se stesso, inculcandoci ciò che misericordiosamente s'è degnato diventare per noi. Di lui si predica anche una generazione celeste ed eterna per la quale è il Figlio unigenito di Dio, nato prima di ogni creatura - per mezzo di lui infatti sono state create tutte le cose (Cf. Gv 1, 3) -; ma questa generazione è talmente ineffabile che ad essa va ragionevolmente applicato il detto del Profeta: La sua generazione, chi potrà narrarla? (Is 53, 8) [Lectio8] Matteo dunque espone la generazione umana di Cristo, e ne ricorda gli avi cominciando da Abramo e giungendo a Giuseppe, lo sposo di Maria dalla quale nacque Gesù. Non gli era consentito, al riguardo, supporre Giuseppe mancante del vincolo sponsale che lo legava a Maria per il fatto che costei generò Cristo non da un rapporto fisico con lui ma rimanendo vergine. Con questo esempio s'inculca ai cristiani sposati una dottrina meravigliosa, e cioè che il matrimonio vige e merita tale nome anche quando di comune accordo gli sposi osservano la continenza, e quindi fra loro non c'è unione sessuale ma si custodisce l'affetto dell'anima. Questo vale a maggior ragione dei genitori di Cristo, per il fatto che essi ebbero anche un figlio pur non avendo rapporti carnali, leciti soltanto per la procreazione dei figli. [Lectio9] !Cap. 2. Se infatti l'apostolo Paolo con estrema chiarezza dice che Cristo secondo la carne è figlio di Davide (Cf. Rm 1, 3), non c'è dubbio che anche Maria per una qualche parentela derivi dalla stirpe di Davide. Di lei non si passa sotto silenzio che apparteneva alla tribù sacerdotale in quanto era consanguinea di quell'Elisabetta (Cf. Lc 1, 36) che - come lascia intravedere Luca - era discendente di Aronne (Cf. Lc 1, 5). Pertanto è da ritenersi con assoluta sicurezza che il corpo di Cristo derivò dalla stirpe regia e da quella sacerdotale, e rivestendo questa duplice personalità rappresentava, in relazione con le usanze del popolo ebraico, anche l'unzione mistica, cioè il crisma a cui evidentemente si richiama il nome di Cristo, che in tal modo veniva preannunziato tanto tempo prima anche attraverso questa denominazione estremamente significativa. &teDeum