[Officium] S. Joannae Franciscae Fremiot de Chantal Viduae [Oratio] Dio onnipotente e misericordioso, che alla beata Giovanna Francesca, accesa del tuo amore, donasti un'ammirabile forza di spirito per seguire, nei diversi stati della vita, la via della perfezione, e che per mezzo di lei volesti adornare la tua Chiesa con una nuova famiglia: concedi, per i meriti e preghiere di lei, che, come consci della nostra debolezza, confidiamo nel tuo potere, così coll'aiuto della grazia celeste, noi vinciamo tutti gli ostacoli. $Per Dominum [Invit] Lodiamo il nostro Dio, * Nella confessione della beata Giovanna Francesca. [Lectio4] Giovanna Francesca Frémiot di Chantal, nata a Digione nella Borgogna da illustre famiglia, fin dalla prima età diede segni non dubbi di gran santità. Infatti si racconta che, appena quinquenne, confutasse un nobile Calvinista con una solidità d'argomenti superiore alla sua età, e gettasse subito sul fuoco un piccolo dono da lui offertole, dicendo: Ecco come bruceranno nell'inferno gli eretici, che rifiutano di credere alla parola di Cristo. Perduta la madre, si mise sotto la protezione della Vergine Madre di Dio, e allontanò da sé una donna di servizio, che cercava d'ispirarle il gusto del mondo. Nulla di puerile si notava nella sua condotta, abborriva i piaceri del secolo, e, non sospirando che il martirio, si dedicò tutta alle opere di religione e di pietà. Maritata dal padre al barone di Chantal, si diede alla pratica d'ogni virtù; tutta zelo nell'istruire i figli, i servi e gli altri suoi dipendenti nei princìpi della fede e a formarli ai buoni costumi. Sollevava le miserie dei poveri con immensa liberalità, e non una volta sola Dio moltiplicò le sue provvisioni, onde avvenne, che fece promessa di non negare mai niente ad alcuno che le avesse domandato l'elemosina in nome di Cristo. [Lectio5] Uccisole il marito in una caccia, si mise a praticare una vita più perfetta, e vi si legò col voto di castità. Ella non solo sopportò coraggiosamente la morte del marito, ma, volendo dare una testimonianza pubblica del perdono accordato, decise, vincendo se stessa, di tenere al sacro fonte il figlio dell'uccisore. Contenta di poco personale, di vitto e vesti grossolane, destinò a pii usi le sue preziose vesti. Tutto il tempo che le rimaneva libero dalle cure domestiche, l'impiegava in preghiere, pie letture e nel lavoro. Non si poté indurre mai a contrarre seconde nozze, benché vantaggiose e onorevoli. E perché nell'avvenire non fosse smossa dalla risoluzione di osservare la castità, rinnovatone il voto, s'impresse sul petto con un ferro rovente il santissimo nome di Gesù Cristo. Infiammata d'una carità crescente di giorno in giorno, si faceva condurre poveri, abbandonati, malati e quanti erano afflitti da mali i più ripugnanti; e non soltanto dava loro ospitalità, li consolava e curava, ma ne lavava altresì le sudice vesti, le rammendava e non rifuggiva di appressare le sue labbra alle loro piaghe fetide e purulenti. [Lectio6] Appresa da san Francesco di Sales, suo direttore spirituale, la divina volontà, abbandonò con invitto coraggio il proprio padre, il suocero, il figlio stesso, non esitando anzi di passare nell'uscire di casa, sul corpo di quest'ultimo che si opponeva alla sua vocazione, e gettò le basi del sacro istituto della Visitazione di santa Maria. Osservò rigorosissimamente le regole di questo istituto, e fu tanto amante della povertà, da gioire che le mancasse lo stesso necessario. Si addimostrò poi modello perfettissimo d'umiltà, d'obbedienza, insomma d'ogni cristiana virtù. Desiderosa in cuor suo di ascensioni sempre più alte emise il voto difficilissimo di fare sempre ciò che conoscesse essere più perfetto. Infine, diffusosi, soprattutto per opera sua, per ogni dove il pio istituto della Visitazione, dopo aver eccitato le consorelle colla parola, coll'esempio e anche con scritti ripieni di sapienza divina, alla pietà e carità, dopo aver ricevuti i santi sacramenti, onusta di meriti, se ne andò al Signore a Moulin il 13 Dicembre dell'anno 1641; san Vincenzo de' Paoli, che trovavasi molto lontano, vide l'anima di lei ricevuta in cielo da san Francesco di Sales uscitole incontro. Il suo corpo fu poi trasportato ad Annecy; ed ella essendo stata illustrata da miracoli prima e dopo morte, Benedetto XIV l'iscrisse nell'albo dei Beati, e il sommo Pontefice Clemente XIII in quello dei Santi. Il sommo Pontefice Clemente XIV poi ordinò che se ne celebrasse la festa da tutta la Chiesa il 21 Agosto. [Lectio94] Giovanna Francesca Frémiot di Chantal nacque a Digione, nella Borgogna, da una famiglia illustre. Ancora bambina, essendo rimasta orfana di madre, si mise sotto la protezione della vergine Madre di Dio. Maritata dal padre al barone di Chantal, fu la vera immagine della donna forte e si dedicò completamente al prossimo. Quando le fu ucciso il marito, durante una caccia, fece voto di castità e, vincendo se stessa, fu madrina di battesimo al figlio dell'uccisore. Per non essere smossa dalla risoluzione di osservare la castità, rinnovato il voto, s'impresse sul petto, con un ferro rovente, il santissimo nome di Gesù Cristo. Conosciuta la volontà divina attraverso le parole di san Francesco di Sales, suo direttore spirituale, gettò le basi del sacro istituto della Visitazione di Maria, che si diffuse ovunque. Infine si impegnò con voto di fare sempre ciò che conoscesse essere più perfetto. Se ne andò al Signore ricca di meriti, a Moulin il 13 dicembre 1641. Da Clemente XIII fu iscritta nel catalogo dei santi. &teDeum