[Rank] Quinta die infra Octavam S. Assumptionis;;Semiduplex;;2;;vide sancti/08-15 [Lectio1] !Cant 5:8-12 8 Figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro, che se troverete il mio Diletto, voi gli diciate ch'io d'amore languisco. 9 Qual è il tuo Diletto più che Diletto, o bellissima tralle donne? Qual è il tuo Diletto più che Diletto, che cosi ci scongiuri? 10 II mio Diletto candido, e rubicondo, eletto tralle migliaia. 11 Il capo d lui oro ottimo: le chiome del suo capo come l'involto de' fiori delle palme, nere come il corvo. 12 Gli occhi di lui come colombe lungo ai ruscelli delle acque, le quali son lavate col latte, e si posano presso alle copiose correnti. [Lectio2] !Cant 6:1-5 1 Il mio Diletto è disceso nel suo orto all'arcola degli aromati per pascolare negli orti, e cogliere de' gigli. 2 Io al mio Diletto, e a me il Diletto mio, il quale tra gigli pascola. 3 Bella se tu, o amica mia, soave e splendida come Gerusalemme, terribile come un esercito messo in ordine di battaglia. 4 Volgi da me gli occhi tuoi, perché ei mi fecero sorvolare: i tuoi capelli come un gregge di capre, che spuntano dal Galaad. 5 Li tuoi denti come un gregge di pecorelle, che tornano dal lavatojo tutte con parti gemelli, e sterile tra queste non è. [Lectio3] !Cant 6:8-12 8 Una è la mia colomba, la mia perfetta, ella è unica della sua madre, la eletta alla sua genitrice: la videro le donzelle, e beatissima la chiamarono; le Regine, e le spose di secondo ordine, e la lodarono. 9 Chi è costei, che esce fuora come aurora sorgente, bella come la luna, eletta come il sole, terribile come un esercito messo in ordine di battaglia? 10 Io discesi nell'orto delle noci per vedere i pomi delle valli, ed osservare se la vigna fosse fiorita, e se germogliassero i melagrani. 11 Io fui nell'ignoranza: l'anima mia mi conturbò per ragione dei cocchi di Aminadab. 12 Ritorna, ritorna, o Sulamitide: ritorna, ritorna, affinché non ti veggiamo. [Lectio4] Sermone di san Bernardo Abate. !Serm. 1. sull'Assunzione della B. M. V. Quindi oggi salendo i cieli gloriosa, senza dubbio rimpinguò di aumenti copiosi le gioie dei cittadini di lassù. Questa è infatti la voce del saluto della quale fa esultare di gioia anche gli stessi, che le viscere materne ancora rinchiudono. Che se l'anima di un piccolo non ancora nato si è sciolta, appena Maria parlò, quale pensiamo sia stata mai quella esultanza dei celesti, quando meritarono sia udire la voce, sia vedere la faccia, sia godere sella sua presenza. [Lectio4] (rubrica 1570) Dal Sermone di san Giovanni Damasceno !Discorso 2 sulla Dormizione della Madre di Dio, verso la fine Un'antica tradizione ci dice, che al momento della gloriosa dormizione della beata Vergine, tutti i santi Apostoli, che percorrevano il mondo alla salvezza dei Gentili, furono trasportati in un istante a Gerusalemme. Là apparve loro una visione d'angeli, e udirono un concerto delle Potestà celesti; e così, in mezzo alla gloria divina, ella rese nelle mani di Dio la santa anima. E il suo corpo, che aveva ricevuto in maniera ineffabile la divinità, fu trasportato al canto degli inni degli Angeli, e deposto in un sepolcro del Getsemani; dove per tre giorni interi si udì il concerto degli Angeli. [Lectio5] Ma chi sarà capace di pensare anche quello, quanto gloriosa oggi la Regina del mondo sia entrata: e con quanto affetto di devozione tutta la moltitudine delle legioni celesti sia avanzata davanti a lei: con quali cantici sia stata condotta al trono della gloria: con quanto placido volto, faccia serene, e divini abbracci sia stata accolta dal Figlio, ed esaltata sopra ogni creatura, con quell'onore, di cui tanta Madre fu degna; con quella gloria, che fu decoroso per tanto Figlio? [Lectio5] (rubrica 1570) Dopo tre giorni, cessato il canto degli Angeli, gli Apostoli (era mancato solo Tommaso giunto dopo il terzo giorno e voleva venerare quel corpo nel quale Dio s'era incarnato) aprirono la tomba; ma in nessuna parte poterono ritrovare il sacro corpo. Non avendo trovato se non ciò in cui era stato avvolto, e ripieni d'un odore meraviglioso, che se ne sprigionava, rinchiusero la tomba. Stupefatti di tanto miracolo, essi non poterono pensare altro, se non che colui che aveva voluto incarnarsi nella Vergine Maria e farsi uomo e nascere da lei, essendo Dio e il Verbo della gloria, e che dopo il parto aveva conservato integra la verginità di lei, aveva ancora voluto, allorché cessò di vivere, conservarne incorrotto il corpo immacolato, e onorarlo trasportandolo in cielo prima dell'universale risurrezione. [Lectio6] Inoltre felici i baci impressi alle labbra del lattante, a cui applaudiva la madre nel grembo verginale. Forse davvero non riterremo più felici, quelli che ricevette oggi nella beata salutazione dalla bocca di colui che siede alla destra del Padre, mentre ascendeva al trono della gloria, cantando il poema nuziale, e dicendo: Mi bacerà con un bacio della sua bocca? Chi narrerà la generazione di Cristo e l'assunzione di Maria? Quanto infatti ha ricevuto grazia sulla terra davanti alle altre, tanto anche nei cieli ottiene gloria singolare. [Lectio6] (rubrica 1570) C'erano presenti allora cogli Apostoli i santissimi Timoteo, primo vescovo d'Efeso, e Dionigi Areopagita, come l'attesta quest'ultimo nella sua lettera al predetto Timoteo sul beato Ieroteo, ch'era anche presente, dicendo: Allorché anche noi con parecchi altri santi nostri fratelli, come sai, eravamo radunati insieme coi principi stessi della Chiesa ripieni dello spirito di Dio (fra cui c'era anche Giacomo, fratello del Signore, e Pietro, l'oracolo supremo l'autorità sovrana della teologia), per contemplare il corpo che aveva donato al mondo il principio della vita e albergato la Divinità, e, dopo aver visto il sacro corpo, piacque a tutti di celebrare con inni, come ognuno poteva, l'infinita bontà della divina potenza. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 10:38-42 In quell'occasione: Gesù entrò in un villaggio; e una donna, per nome Marta, lo ricevette in casa sua. Eccetera. _ Omelia di sant'Agostino Vescovo !Sermone 27 sulle Parole del Signore Passa la fatica della molteplicità, ma rimane la carità dell'unità. Ciò che dunque ha scelto Maria non le sarà tolto. A te, al contrario, ciò che hai scelto - questa è la conclusione che naturalmente ne consegue ed è certo sottintesa - ciò che hai scelto ti sarà tolto ma per il tuo bene, perché ti sia dato ciò ch'è meglio. A te infatti verrà tolta la tribolazione per darti il riposo. Tu sei ancora in viaggio sul mare, essa è già nel porto. [Lectio8] Voi dunque, carissimi, vedete e, a mio giudizio, già capite il simbolismo di queste due donne ch'erano state ambedue grate al Signore, ambedue amabili, ambedue discepole; voi dunque vedete e capite, quali che siate voi che lo comprendete, un mistero importante, che dovete ascoltare e sapere anche voi che non lo capite; che cioè in queste due donne sono simboleggiate due vite: la presente e la futura; l'una vissuta nella fatica e l'altra nel riposo; l'una travagliata, l'altra beata; l'una temporanea, l'altra eterna. [Lectio9] Sono due vite che ho descritto brevemente come ho potuto; tocca a voi considerarle più a lungo. Che cosa abbia la vita presente - non parlo di quella cattiva, iniqua, scellerata, lussuriosa, empia, ma di quella piena d'affanni e di travagli, oppressa da paure, angustiata da tentazioni, parlo di questa stessa vita innocente quale conveniva avesse Marta - considerate dunque, nella misura che ne siete capaci, questa vita e, come ho detto, abbiatela presente al vostro spirito più a lungo di quanto ne parliamo adesso. In quella casa, tuttavia, non si trovava la vita peccaminosa, non si trovava né con Marta né con Maria e, se di tal genere vi era stata un tempo, era sparita appena v'era entrato il Signore. &teDeum