[Lectio1] De Canticis canticorum. !Cant 4:1-4. 1 Quanto sei bella, o mia diletta, quanto sei bella! Gli occhi tuoi di colombe, senza quello che dentro vi si nasconde. I tuoi capelli son come i greggi di capre, che spuntano dai monti di Galaad. 2 I tuoi denti come i greggi d'agnelle tosate che tornano dal lavatoio; tutte han parti gemelli né ce n'è alcuna sterile fra di esse. 3 Come un nastro di porpora son le tue labbra, e dolce è il tuo favellare. Come la scorza di melagrana son le tue guancie, senza quello che dentro vi si nasconde. 4 Come la torre di David è il tuo collo, costruita con baluardi: mille scudi sono appesi in essa, tutta l'armatura dei forti. (sed rubrica 1955 omittitur) [Lectio2] !Cant 4:7-10 7 Tutta bella sei tu, o mia diletta, e macchia non è in te. 8 Vieni dal Libano, mia sposa, vieni dal Libano, vieni, sarai incoronata; dalla cima dell'Amana, dalla vetta del Sanir e dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 9 Tu hai ferito il mio cuore, sorella mia sposa; hai ferito il mio cuore con uno dei tuoi sguardi e con una treccia del tuo collo. 10 Quanto è bello il tuo seno, sorella mia sposa! le tue poppe son più belle del vino, l'odore dei tuoi profumi supera tutti gli aromi. (sed rubrica 1955 omittitur) [Lectio3] !Cant 4:11-15 11 Favo stillante son le tue labbra, o sposa, miele e latte è sotto la tua lingua; e l'odore delle tue vesti come l'odor dell'incenso. 12 Sei un orto chiuso, sorella mia sposa, un orto chiuso, una fonte sigillata. 13 Le tue, emanazioni sono un paradiso di melagrane con frutti squisiti, alberi di cipro con nardo. 14 Nardo, e zafferano, cannella e cinnamomo, con tutti gli alberi del Libano; mirra e aloe coi migliori aromi. 15 Fonte sei tu dei giardini, pozzo di acque vive, che scorrono impetuosamente dal Libano. (sed rubrica 1955 omittitur) [Lectio4] (rubrica 1570) Dal Sermone di san Giovanni Damasceno Gioiamo nell'arca del Signore Dio con tutta la mente, e cadano i muri iericuntini, le difese infette delle potenze contrarie e malvagie. Esultiamo con David in spirito. Oggi infatti l'arca del Signore si è riposata. Gridiamo con Gabriele, che ottiene il primo posto tra gli angeli: Ave piena di grazia: il Signore è con te. Ave, mare inesauribile di gioia. Ave unico rimedio delle molestie. Ave medicina di tutti i dolori del cuore. Ave santa vergine per la quale la morte fu espulsa e la vita introdotta. [Lectio4] (rubrica tridentina) Dal Sermone di san Giovanni Damasceno !Discorso 2 sulla Dormizione della Madre di Dio, verso la fine Un'antica tradizione ci dice, che al momento della gloriosa dormizione della beata Vergine, tutti i santi Apostoli, che percorrevano il mondo alla salvezza dei Gentili, furono trasportati in un istante a Gerusalemme. Là apparve loro una visione d'angeli, e udirono un concerto delle Potestà celesti; e così, in mezzo alla gloria divina, ella rese nelle mani di Dio la santa anima. E il suo corpo, che aveva ricevuto in maniera ineffabile la divinità, fu trasportato al canto degli inni degli Angeli, e deposto in un sepolcro del Getsemani; dove per tre giorni interi si udì il concerto degli Angeli. [Lectio5] (rubrica 1570) Tu davvero o più sacro dei sacri sepolcri, dopo infatti il sepolcro del Signore, che diede principio alla vita, che fu la fonte della resurrezione, (parlerò infatti con te come con un essere animato) dove mai è quell'oro puro, che le mani degli apostoli seppellirono in te? Dove sono le ricchezze, che non si possono consumare? Dove il nuovo volume, nel quale il Dio Verbo fu in ineffabile maniera iscritto senza mano? Dove l'abisso della grazia? Dove il mare delle cure? Dove è quel desiderabile corpo della Vergine Madre di Dio? [Lectio5] (rubrica tridentina) Dopo tre giorni, cessato il canto degli Angeli, gli Apostoli (era mancato solo Tommaso giunto dopo il terzo giorno e voleva venerare quel corpo nel quale Dio s'era incarnato) aprirono la tomba; ma in nessuna parte poterono ritrovare il sacro corpo. Non avendo trovato se non ciò in cui era stato avvolto, e ripieni d'un odore meraviglioso, che se ne sprigionava, rinchiusero la tomba. Stupefatti di tanto miracolo, essi non poterono pensare altro, se non che colui che aveva voluto incarnarsi nella Vergine Maria e farsi uomo e nascere da lei, essendo Dio e il Verbo della gloria, e che dopo il parto aveva conservato integra la verginità di lei, aveva ancora voluto, allorché cessò di vivere, conservarne incorrotto il corpo immacolato, e onorarlo trasportandolo in cielo prima dell'universale risurrezione. [Lectio6] (rubrica 1570) Perché cercate nel sepolcro colei, che è stata trasportata ai tabernacoli celesti? Perché richiedete a me conto della custodia? Non posso io resistere ai decreti divini. Il corpo sacrosanto, che mi riempì con la fragranza di unguento preziosissimo, anche a me impartì la santità, e mi fece un tempio divino, lasciati i veli, se ne andò rapito in alto, accompagnato da angeli, arcangeli, e tutte le potenze celesti. Ora mi circondano gli angeli; ora la grazia divina abita in me. Quindi sono divenuta un laboratorio medicinale per i malati. Io sono la fonte perenne delle cure: io sono il rimedio contro i demoni: io sono la città di rifugio per tutti quelli che si rifugiano da me. [Lectio6] (rubrica tridentina) C'erano presenti allora cogli Apostoli i santissimi Timoteo, primo vescovo d'Efeso, e Dionigi Areopagita, come l'attesta quest'ultimo nella sua lettera al predetto Timoteo sul beato Ieroteo, ch'era anche presente, dicendo: Allorché anche noi con parecchi altri santi nostri fratelli, come sai, eravamo radunati insieme coi principi stessi della Chiesa ripieni dello spirito di Dio (fra cui c'era anche Giacomo, fratello del Signore, e Pietro, l'oracolo supremo l'autorità sovrana della teologia), per contemplare il corpo che aveva donato al mondo il principio della vita e albergato la Divinità, e, dopo aver visto il sacro corpo, piacque a tutti di celebrare con inni, come ognuno poteva, l'infinita bontà della divina potenza. [Lectio7] (rubrica tridentina) Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 10:38-42 In quell'occasione: Gesù entrò in un villaggio, e una donna, per nome Marta, lo ricevette in casa sua. Eccetera. _ Dall'Omelia di sant'Agostino Vescovo !Sermone 27 sulle Parole del Signore, poco prima della metà Marta faceva bene a provvedere alle necessità, come dire, corporali o volontarie del Signore? e a servirlo nella carne mortale. Ma chi era nella carne mortale? «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo»: (Joann. 1,1) ecco chi ascoltava Maria. «Il Verbo si fece uomo, e abitò fra noi» (Joann. 7,14), ecco cui serviva Marta. «Maria, dunque, s'è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta» (Luc. 10,42). Perché ella ha scelto ciò che dura sempre, e quindi non le sarà tolto mai. [Lectio8] (rubrica tridentina) Maria si volle occupare d'una cosa sola. Già gustava il: «Ma buon per me è di stare, unita a Dio» (Ps. 72,28). Era seduta ai piedi del nostro Capo. Quanto più si manteneva bassa, tanto più riceveva; poiché l'acqua confluisce nel profondo delle valli, discende dall'alto dei monti. Il Signore dunque non condannò l'opera (di Marta), ma fece distinzione di uffici. «Tu t'affanni di troppe cose: mentre una sola cosa è necessaria» (Luc. 10,48). E Maria se l'è già scelta.