[Officium] Quinta die infra Octavam S. Laurentii [Lectio4] Sermone di san Massimo Vescovo. !Omelia 1. su S. Lorenzo. È santo, o fratelli, e gradito a Dio, che veneriamo il natale del beato Lorenzo con speciale devozione: con le cui fiamme raggianti la Chiesa di Cristo vincitrice risplende anche in questo giorno in tutto il mondo. Egli che fungeva del ministero del diaconato nella sede del gloriosissimo Patriarca, per purezza di vita innocente, per il trionfo dell'acerrima morte, si associò al consorzio apostolico. E non senza merito la predichiamo pari agli Apostoli, a cui sia la castità dell'animo diede il ministero levitico, e la pienezza della fede conferì la dignità del martirio. [Lectio5] Si dice che il venerabile Sisto, Vescovo della città di Roma, mentre superava l'empietà del mondo persecutore attraverso i tormenti, ed essendo ormai vicino ai regni celesti, e vedendolo tristissimo per morte paterna, lo avesse interpellato con spirito di prescienza: Non esser triste, figlio mio: dopo tre giorni mi seguirai. Quindi appare, carissimi, che il beato Lorenzo non aveva avuto tristezza per per vittoria del suo sacerdote, ma che avesse avuto dolore che non anche egli vinceva il mondo alla pari col suo sacerdote. Disse: Non esser triste, figlio mio: dopo tre giorni mi seguirai. Cioè, non esser tristi, come abbandonato al mondo: infatti la tua fede e la tua vita non ti priveranno di tale morte. [Lectio6] Dunque come imparò dalla bocca del sacerdote e martire che anche lui in ogni modo sarebbe stato coinvolto, congregate le folle dei poveri, divise il patrimonio ecclesiastico con religiosa liberalità. Quanto profondo e quanto celestiale fu il proposito dell'uomo spirituale, di modo che sia consolasse i poveri, e consumando la folla quel che egli aveva dato, non si potesse trovare ciò che il persecutore fosse in grado di rapinare: seguì certamente quella sentenza: Largheggiò, diede ai poveri: la sua giustizia dura in eterno (Ps. 111, 9). [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni. !Joannes 12:24-26 In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli: In verità, in verità vi dico, se il chicco di grano non cade in terra, e non muore, rimane solo com'è. Eccetera. _ Omelia di san Giovanni Crisostomo. !Omelia 65. su Giovanni, dopo la metà. Anche Paolo avanzò tale argomento, disputando della resurrezione. Quale scusa avranno dunque coloro che non credono alla resurrezione, quando ciò vediamo ogni giorno nei semi e nelle piante, ed anche nella nostra razza? Difatti è opportuno che prima si corrompa il seme, quindi che ci sia la generazione. Ma in ogni modo, quando Dio fa qualcosa, non c'è bisogno di nessun argomento. In che modo ci ha fatti dal nulla? Dico questo ai Cristiani, che dicono di credere alle Scritture. [Lectio8] Ma io dirò anche un'altra cosa a partire da argomenti umani. Alcuni ricercano la malizia, altri la virtù: ma molti tra i quelli che cercano la malizia giunsero ad una estrema vecchiaia, al contrario di quelli della virtù. In che modo dunque ciascuno riceverà secondo i meriti? Quando? Certamente, dicono; ma i corpi non risorgeranno. Non odono Paolo che dice:Ma è opportuno che questo corruttibile indossi l'incorruzione? (1 Cor. 15, 53) Ne intende l'anima, che anzi non si corrompe: e la resurrezione è detta del morto: il corpo infatti è caduto.