[Officium] S. Dominici Confessoris [Oratio] Dio, che ti sei degnato d'illustrare la tua Chiesa coi meriti e la dottrina del tuo beato Confessore Domenico: concedi, per sua intercessione, ch'ella non venga privata dei soccorsi temporali, e progredisca sempre più nelle vie dello spirito. $Per Dominum [Lectio4] Domenico, nato a Calahorra nella Spagna, dalla nobile famiglia dei Gusman, s'applicò a Palencia allo studio della letteratura e della teologia; nel quale studio fece tali progressi, che prima fu creato canonico regolare della chiesa di Osma, e in seguito fondò l'ordine dei frati Predicatori. Sua madre , mentre lo portava in seno , ebbe un sogno, in cui le parve di portare un piccolo cane avente in bocca una torcia colla quale, venuto alla luce, avrebbe incendiato l'universo. Questo sogno significava che lo splendore della santità e dottrina di lui infiammerebbe i popoli alla pietà cristiana. L'esito comprovò il presagio; perché e lo verificò per sé, e poi l'ha continuato per mezzo dei membri del suo ordine. [Lectio5] Il suo talento e la sua virtù si segnalarono soprattutto nel combattere gli eretici, che cercavano di pervertire coi loro perniciosi errori i Tolosani; nella quale opera impiegò sette anni. Quindi andò a Roma col vescovo di Tolosa al concilio di Laterano, per ottenere da Innocenzo III la conferma dell'ordine che aveva istituito. Mentre si delibera, Domenico, per consiglio del Pontefice, ritorna dai suoi, affin di scegliere una regola. Di ritorno a Roma ottiene da Onorio III, successore immediato di Innocenzo, l'approvazione dell'ordine dei Predicatori. Egli fondò a Roma due conventi, uno di uomini, e l'altro di donne. Richiamò pure tre morti alla vita, e fece molti altri miracoli, onde l'ordine dei Predicatori cominciò a propagarsi meravigliosamente. [Lectio6] Ma mentre dappertutto per opera sua s'innalzavano conventi, e numerosissime persone regolavano la loro vita secondo la religione e la pietà, egli fu assalito da febbre a Bologna nell'anno di Cristo 1221. Comprendendo che ne sarebbe morto, radunati i suoi frati e quanti si venivano formando sotto la sua direzione, li esortò all'innocenza e all'integrità dei costumi. In ultimo lasciò loro in testamento, come certo patrimonio, la carità, l'umiltà, la povertà; e mentre i frati pregando dicevano queste parole: «Soccorretelo, Santi di Dio, venitegli incontro, o Angeli», s'addormentò nel Signore il 6 Agosto. Poi il Papa Gregorio IX lo mise nel numero dei Santi. [Lectio94] Domenico, nato a Caleruega nella Spagna, dalla nobile famiglia dei Guzmàn e dedicatosi allo studio della letteratura, fu dapprima canonico della chiesa di Osma e in seguito fondò l'ordine dei frati Predicatori. Il suo ingegno e la sua virtù si segnalarono soprattutto nel combattere gli eretici, che cercavano di pervertire i Tolosani. Venuto a Roma, chiese al pontefice Innocenzo III l'approvazione e la conferma del suo ordine, approvazione che ottenne dal suo successore Onorio III. Mentre dappertutto per opera sua numerosissime persone regolavano la loro vita secondo la religione e la pietà, a Bologna, nell'anno 1221, dopo aver lasciato ai suoi alunni, come certo patrimonio, la carità, l'umiltà e la povertà, dicendo le parole: «Accorrete, o santi di Dio, venite, o angeli», si addormentò nel Signore il 6 agosto. Gregorio IX lo inserì nel catalogo dei santi. &teDeum