[Officium] S. Henrici Imperatoris Confessoris [Oratio] O Dio, che quest'oggi trasferisti il tuo beato Confessore Enrico dal fastigio dell'impero terreno al regno eterno: ti supplichiamo umilmente, che, come prevenendolo con l'abbondanza della tua grazia, gli facesti superare le lusinghe del secolo, così faccia che noi evitiamo, per sua imitazione, le seduzioni di questo mondo, e giungiamo a te con cuore purificato. $Per Dominum [Lectio4] Enrico, soprannominato il Pio, da duca di Baviera, divenuto re di Germania e poi imperatore dei Romani, non contento dei ristretti confini di una dominazione temporale, si mostrò servo devoto del Re eterno per ottenere la corona dell'immortalità. Padrone pertanto dell'impero, mise ogni studio e cura nel propagare la religione, rialzando con maggior magnificenza le chiese distrutte dagli infedeli, e colmandole di moltissime elargizioni e proprietà. Eresse lui stesso monasteri e altri pii luoghi, o ne aumentò le rendite. Fece tributario di san Pietro e del Romano Pontefice il vescovato di Bamberga, fondato coi suoi beni patrimoniali. Accolse fuggitivo Benedetto VIII, che gli aveva data la corona imperiale, e lo ristabilì sulla sua Sede. [Lectio5] Trattenuto da grave malattia nel monastero di Montecassino, ne fu guarito da san Benedetto con stupendo miracolo. Con un importante diploma fece grandi donativi alla Chiesa Romana, e intraprese per difenderla una guerra contro i Greci, e ricuperò la Puglia che questi occupavano da molto tempo. Solito di non intraprender nulla senza aver pregato, più volte vide l'Angelo del Signore e i santi Martiri protettori combattere per lui nelle prime file. E col soccorso divino trionfò delle nazioni barbare più colle preghiere che colle armi. Condusse alla fede di Cristo l'Ungheria fino allora infedele, maritando sua sorella al re Stefano, che ricevette il battesimo. Con raro esempio unì la verginità collo stato matrimoniale, e presso a morire rese Cunegonda, sua moglie, alla propria famiglia, vergine. [Lectio6] Dopo aver disposto, colla più grande prudenza, di tutto ciò che riguarda l'onore e l'utilità dell'impero, e lasciato qua e là in Francia, Italia e Germania tracce illustri della sua religiosa munificenza; dopo aver sparso dappertutto il più soave odore d' un'eroica virtù, più celebre per la santità che per lo scettro, terminate le fatiche della vita, fu chiamato dal Signore alla ricompensa del regno dei cieli l'anno della salute 1024. Il suo corpo fu sepolto a Bamberga nella chiesa dei santi Apostoli Pietro e Paolo; e Dio, per glorificarlo, operò subito molti miracoli sulla sua tomba. Eugenio III, poi, dopo averli canonicamente approvati, lo iscrisse nel numero dei Santi. [Lectio94] Enrico, duca di Baviera, fu soprannominato il Pio. Divenuto re di Germania e poi imperatore dei Romani, mise ogni cura nel propagare la religione. Fece tributario di san Pietro e del romano Pontefice il vescovado di Bamberga, fondato con i suoi beni patrimoniali. Accolse il fuggitivo Benedetto VIII e lo ristabilì sulla sua sede. Avendo poi intrapreso per difendere la Chiesa romana una guerra con i Greci, ricuperò la Puglia che questi occupavano da molto tempo. Col soccorso divino trionfò delle nazioni infedeli più con le preghiere che con le armi. Condusse alla fede l'Ungheria, dando in sposa la sorella al re Stefano, che ricevette il battesimo. Visse santamente nello stato matrimoniale e vicino a morire, convertì Cunegonda, sua moglie, restituendola illibata alla propria famiglia. Più celebre per la santità che per lo scettro, fu chiamato alla ricompensa del regno dei cieli nell'anno 1024. Eugenio III lo iscrisse nel numero dei santi. &teDeum