[Officium] S. Gulielmi Abbatis [Oratio] O Dio, che per appianare alla nostra debolezza la via della salvezza ci hai concesso nei tuoi Santi un modello ed un aiuto: dacci di venerare così i meriti del beato Abate Guglielmo, che e ne riceviamo l'aiuto e ne seguiamo le vestigia. $Per Dominum [Lectio4] Guglielmo, nato da nobili genitori a Vercelli in Piemonte, aveva compito appena quattordici anni allorquando, acceso dall'ardore d'una ammirabile pietà intraprese il pellegrinaggio di Compostella, al celebre santuario di san Giacomo. Compì questo viaggio vestito d'una sola tonaca, cinto di doppio cerchio di ferro, a piedi nudi, soffrendo i fortissimi incomodi del freddo e del caldo, della fame e della sete, con grandissimo pericolo della vita. Ritornato in Italia, medita un nuovo pellegrinaggio al santo sepolcro del Signore; ma, vari e gravissimi ostacoli si opposero a questo progetto, rivolgendo la divina Provvidenza a disegni più alti e perfetti la religiosa tendenza del giovane. Pertanto passò due anni sul monte Solicchio pregando continuamente , vegliando, dormendo sul duro e digiunando, e, sostenuto dall'aiuto divino, restituì la vista ad un cieco. Sparsasi la fama di questo miracolo, Guglielmo non poteva più rimanere occulto; perciò pensa di nuovo di andare a Gerusalemme, e tutto contento si mette in viaggio. [Lectio5] Ma Dio, che voleva da lui una vita più utile e proficua sia all'Italia che alle altre nazioni, gli apparve e lo fece rinunziare alla sua risoluzione. Allora con meravigliosa rapidità edifica sulla vetta del monte Virgiliano, detto poi Verginiano, un monastero nonostante la località aspra ed inaccessibile. Quindi raduna dei compagni laici e religiosi, e li forma a un genere di vita perfettamente conforme ai precetti e ai consigli evangelici sia con delle leggi determinate tratte in gran parte da quelle istituite da san Benedetto, sia colla parola e gli esempi della sua vita santissima. [Lectio6] Quindi edificati altri monasteri, e la fama di Guglielmo crescendo ogni dì più, molte persone accorrono a lui d'ogni parte, allettate dall'ardore della santità e dalla fama dei miracoli. Infatti per sua intercessione i muti riebbero la parola, i sordi l'udito, gli inariditi il vigore, la sanità quanti erano afflitti dalle più diverse e incurabili malattie. Cambiò l'acqua in vino, e fece molti altri prodigi: tra i quali non deve tacersi come, essendogli stata mandata una donna a tentare la sua castità, si ravvoltolò, illeso, in mezzo a dei carboni ardenti sparsi per terra. Della qual cosa fatto consapevole Ruggero, re di Napoli, concepì una profonda venerazione per l'uomo di Dio. Infine, dopo aver egli predetto al re e ad altri il momento della sua morte, illustre per innumerevoli virtù e miracoli si addormentò nel Signore, nell'anno della salute 1142. [Lectio94] San Guglielmo nacque a Vercelli da nobile famiglia. A quattordici anni si recò in pellegrinaggio a Santiago di Compostella, mostrando così un'insolita inclinazione alla penitenza. Volle anche recarsi come pellegrino in Palestina, ma non vi riuscì: allora si ritirò su un monte solitario, per passarvi due anni in continua preghiera e mortificazione. Guarì un cieco: ma, subito dopo, per evitare la gente, costruì un monastero in una plaga lontana e impervia del Monte Virgiliano, che da allora si chiamò Montevergine. Prese con sé dei compagni, e li cominciò a formare, con parole e con l'esempio, applicando leggi ben precise, prese in gran parte dalla regola di san Benedetto. Costruì anche altri monasteri. Essendo in continuo aumento la notorietà di san Guglielmo, molti uomini si recavano da lui, venendo un po' da ogni luogo, attirati dalla fama dei suoi miracoli. Nel 1142 morì nel Signore, nel giorno stesso da lui predetto. &teDeum