[Officium] In Vigilia S. Joannis Baptistae [Oratio] Concedi, Dio onnipotente, che la tua famiglia cammini per la via della salvezza; e che seguendo gli insegnamenti del beato Precursore Giovanni, giunga sicura a colui ch'egli annunziò, nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio: $Qui tecum [Lectio1] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luca 1:5-17 Al tempo d'Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe d'Abia, e sua moglie, ch'era delle figlie di Aronne, si chiamava Elisabetta. Eccetera. _ Omelia di sant'Ambrogio Vescovo !Libro 1 su Luca La divina Scrittura ci insegna che non basta esaltare le virtù di quelli che sono degni di lode, ma che bisogna ancora lodarne i parenti; onde la virtù trasmessa come un'eredità di purezza immacolata, risplenda più fulgida in coloro che vogliamo lodare. Infatti che altra intenzione poté avere il santo Evangelista in questo luogo, se non di nobilitare san Giovanni Battista parlando dei suoi parenti, miracoli, virtù, missione e martirio? Così pure si loda Anna, madre di Samuele; così Isacco ricevé dai suoi parenti quella illustre pietà, che trasmise ai posteri. Zaccaria era dunque sacerdote, e di più sacerdote della classe d'Abia, cioè nobile fra le famiglie più nobili. [Lectio2] «E sua moglie, dice, era delle figlie d'Aronne» (Luc. 1,5). Non soltanto dunque da' suoi parenti, ma anche dagli antenati proviene la nobiltà di san Giovanni, sublime e venerabile non per la potenza secolare, ma per la religione di famiglia. Antenati siffatti doveva avere il precursore di Cristo: cosicché non sembrasse aver ricevuto allora nella nascita la fede nella venuta del Signore che dovea predicare, sibbene dai maggiori e come un'eredità. «Erano, dice, tutti due giusti dinanzi a Dio, camminando irreprensibili in tutti i precetti e decreti del Signore» (Luc. 1,6). Che rispondono a questo coloro che, cercando di scusare i loro peccati, dicono che l'uomo non può vivere senza peccare frequentemente, appoggiandosi su d'un versetto del libro di Giobbe: «Nessuno va esente da macchia, ancorché la sua vita sulla terra sia d'un solo giorno»? (Job. 14,2). [Lectio3] A questi si può domandare, prima che definiscano che cosa voglia dire un uomo senza peccato: se non aver mai peccato affatto, o se aver cessato di peccare. Se credono ch'essere senza peccato è non aver peccato mai, io lo consento. Poiché «tutti hanno peccato ed hanno bisogno della gloria di Dio» (Rom. 3,23). Ma se negano che chi ha corretto i suoi antichi errori, e chi ha trasformato la sua vita così d'aver cessato di peccare, possa astenersi dal peccato, non posso ammettere la loro sentenza, perché noi leggiamo che: «Il Signore ha amato così la Chiesa per farsela comparire davanti gloriosa, senza macchia, e senza grinza, od altra tal cosa; ma perché sia santa ed immacolata» (Ephes. 5,25).