[Officium] Ss. Viti, Modesti atque Crescentiae Martyrum [Oratio] Signore, dà alla tua Chiesa, per intercessione dei tuoi santi Martiri Vito, Modesto e Crescenzia, di non sentire superbamente, ma di progredire nell'umiltà, che tanto ti piace; affinché, sprezzando il male, pratichi liberamente con amore tutto ciò ch'è retto. $Per Dominum [Lectio93] Vito fu battezzato ancora fanciullo all'insaputa del padre; il quale appena lo seppe, non omise nulla per distaccare il figlio dalla religione cristiana. E siccome questi rimaneva inflessibile, lo consegnò al giudice Valeriano perché lo castigasse con batterlo. Ma persistendo egli sempre nella sua risoluzione, fu restituito al padre. Mentre il padre pensava di punirlo più severamente, Vito, avvertito da un Angelo, emigrò, in compagnia di Modesto e Crescenzia, suoi educatori, in terra straniera; dove raggiunse tale rinomanza di santità, che giuntane la1 fama a Diocleziano, questo imperatore lo fece chiamare, affinché gli liberasse il figlio da ossessione diabolica. Avvenuta la liberazione, l'ingrato imperatore non avendolo potuto persuadere colle più grandi ricompense a venerare gli dei, caricatolo di catene lo fece gettare in prigione insieme con Modesto e Crescenzia. Poi avendoli trovati ancor più inflessibili, comandò di gettarli in una enorme caldaia ripiena di piombo liquefatto, di resina e pece bollente; in cui cantando essi, come i tre fanciulli Ebrei, sacri inni, ne vennero tolti ed esposti ai leoni, i quali, accovacciatisi, si misero a lambirne i piedi. Quindi infuriato l'imperatore, perché vedeva la moltitudine commuoversi davanti al miracolo, ordinò che distesi su d'un cavalletto, fossero loro tagliate le membra e divelte le ossa. Nel frattempo ci furono tuoni, folgori, e gran terremoti, onde i templi degli dèi rovinarono e molti ne rimasero oppressi. Fiorenza, nobil dama, imbalsamò i loro resti e li seppellì onorevolmente. &teDeum