[Officium] S. Gregorii Nazianzeni Episcopi Confessoris et Ecclesiae Doctoris [Name] Gregorio [Oratio] O Dio, che al tuo popolo hai dato come ministro dell'eterna salvezza il beato Gregorio: concedi, che, come lo abbiamo avuto Dottore di vita in terra, così meritiamo d'averlo intercessore nel cielo. $Per Dominum. [Lectio4] Gregorio, nobile Cappadociano, soprannominato il Teologo per la sua scienza singolare nelle divine Lettere, nacque a Nazianzo nella Cappadócia, ed istruitosi in Atene in ogni genere di scienze insieme con san Basilio, si applicò allo studio delle sacre Scritture; nelle quali si esercitarono poi insieme nel monastero per alcuni anni, interpretandole non secondo il proprio ingegno, ma secondo il ragionamento e la autorità dei maggiori. Mentre essi fiorivano per dottrina e santità di vita, chiamati al ministero della predicazione della verità evangelica, generarono a Cristo moltissimi figli. [Lectio5] Gregorio pertanto, tornato dopo qualche tempo a casa, fu prima creato vescovo di Sasima, poi amministratore della chiesa di Nazianzo. Chiamato quindi a Costantinopoli a reggervi quella chiesa, egli purgò la città dagli errori dell'eresia e la ricondusse alla fede cattolica, cosa che doveva conciliargli il massimo affetto da tutti e invece gli attirò l'invidia di molti. Ed essendosi manifestato gran dissenso fra i vescovi a suo riguardo, egli rinunziò spontaneamente all'episcopato, applicandosi le parole del profeta: «Se questa tempesta s'è suscitata per me, gettatemi in mare, affinché voi cessiate d'essere agitati» (Jon. 1,12). Quindi ritornato a Nazianzo, dopo aver fatto dare il governo di quella chiesa ad Eulalio, si consacrò interamente alla contemplazione e composizione di cose divine. [Lectio6] Scrisse poi molto, e in prosa e in versi, con una pietà ed eloquenza meravigliosa; e a giudizio di persone dotte e sante nulla trovasi in questi scritti che non sia conforme alle regole della vera pietà e della fede cattolica, nulla che possa essere da alcuno ragionevolmente contestato. Fu l'acerrimo difensore della consustanzialità del Figlio. E com'egli non è inferiore a nessuno per la santità della vita, così sorpassa facilmente tutti gli altri per la gravità dello stile. Occupato nella lettura e nella composizione di queste cose, visse nella solitudine della campagna vita da monaco, e, stremato dalla vecchiaia, se n'andò alla vita celeste, sotto l'imperatore Teodosio. [Lectio94] Gregorio di Nazianzo, nobile della Cappadocia, fu soprannominato il Teologo per la sua singolare conoscenza delle divine Scritture. Istruitosi in Atene con san Basilio in tutte le scienze, si applicò particolarmente allo studio della sacra Scrittura. Dapprima fu fatto vescovo di Sasima, poi resse la Chiesa di Nazianzo. Chiamato quindi a Costantinopoli per reggere quella Chiesa, ripulì la città dagli errori dell'eresia e la ricondusse alla fede cattolica ; ciò, però, che avrebbe dovuto accattivargli l'amore di tutti, suscitò l'invidia di molti. Ed essendosi manifestato gran dissenso fra i vescovi a suo riguardo, rinunciò spontaneamente all'episcopato, facendo proprio quel detto del profeta : « Se per me è nata questa tempesta, gettate me in mare, affinché voi cessiate di essere agitati ». Ritornato perciò a Nazianzo, dopo aver ottenuto che Eulalio fosse preposto a quella Chiesa, si dedicò interamente alla preghiera e allo studio delle cose divine. Scrisse molte ed eccellenti opere in prosa e in versi e fu instancabile difensore della consustanzialità del Figlio. Ormai consumato dagli anni, volò al cielo sotto l'imperatore Teodosio. &teDeum