[Officium] S. Joseph Opificis [Ant Vespera] Dio, creatore del mondo, * pose l'uomo a lavorare e a custodire la terra, alleluia. Cristo, Figlio di Dio, * si degnò di lavorare con le sue mani, alleluia. S. Giuseppe esercitando fedelmente l'arte del falegname, * rifulge come mirabile esempio di lavoratore, alleluia. Ecco il servo fedele * e prudente che il Signore stabili sopra la sua famiglia, alleluia. O Giuseppe, o santo artigiano, * custodisci il nostro lavoro, alleluia. [Versum 1] V. Oggi è la solennità di San Giuseppe, alleluia. R. Il quale con le sue mani servì il Figlio di Dio, alleluia. [Ant 1] Cristo Signore * si è degnato di farsi chiamare figlio dell'artigiano, alleluia. [Oratio] O Dio, creatore del mondo, che hai dato al genere umano la legge del lavoro; concedici benigno, per l'esempio e il patrocinio di San Giuseppe, di compiere le opere che comandi e di ottenere la ricompensa che prometti. $Per Dominum [Invit] Il Signore Re dei re, che degnò farsi figlio putativo di un falegname, * venite, adoriamo, alleluia. [Hymnus Matutinum] v. A te, Giuseppe, artigiano degno di venerazione, che felice vivi nell'ombra di Nazareth, con tutta la nostra voce e con tutto l'animo, in dall'alba inneggiamo. Tu sopporti serenamente e in silenzio d'essere di stirpe regale e di vivere da povero: tua unica premura è di nutrire i sacri pegni a te affidati. _ O artigiano, specchio santo di ogni lavoratore, che eccezionale testimonianza di vita dai a tutti: induci a santificare la fatica che causa sudore ed ogni ambiente di lavoro. _ Chi manca del pane, possa trovare aiuto: modera ogni sfrenatezza e dirimi ogni lite: che il Cristo mistico, protetto, possa crescere all'ombra tua paterna. _ O Dio che sei egualmente uno e trino, che sei padre a tutti e creatore di tutto, fa' che imitiamo Giuseppe nell'agire e nella morte. Amen. [Ant Matutinum] L'uomo uscì a compiere il suo dovere e il suo lavoro fino a sera, alleluia.;;1 ;;2 ;;3 V. Gloria ed esempio dei lavoratori, o san Giuseppe, alleluia. R. Al quale il Figlio di Dio volle obbedire, alleluia. Gesù, quando aveva trent'anni, era creduto figlio di Giuseppe, alleluia.;;4 ;;5 ;;8 V. O grande dignità del lavoro, alleluia. R. Che Cristo santificò, alleluia. Non è costui il figlio del falegname? Non è il figlio di Giuseppe? Alleluia.;;14 ;;20 ;;23 V. Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto fu fatto, alleluia. R. Si degnò di lavorare con le sue mani, alleluia. [Lectio1] Dal libro della Genesi. !Gen 1:27-28,31; 2:1-3 27 Dio creò l'uomo a sua immagine, lo creò ad immagine di Dio; lo creò maschio e femmina. 28 E Dio li benedisse e disse loro: «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra e rendetevela soggetta». 31 Dio vide che tutto quello che aveva fatto era molto buono. Venne quindi sera, e poi mattino: il sesto giorno. 1 Così furono completi i cieli e la terra e ogni loro ornamento. 2 E Dio il settimo giorno finì l'opera che aveva fatta; e il settimo giorno si riposò da tutto il lavoro che aveva compiuto. 3 E benedisse il settimo giorno e lo santificò perché in esso si riposò da tutta l'opera che aveva fatto creando. [Responsory1] R. Sei giorni lavorerai e compirai tutte le tue opere, ma il settimo giorno, il sabato, è consacrato al Signore Dio tuo: * Non farai alcun lavoro in esso, alleluia. V. In sei giorni infatti il Signore fece il cielo e la terra, e nel settimo giorno si riposò. R. Non farai alcun lavoro in esso, alleluia. [Lectio2] !Gen 2:7-9,15 7 Il Signore Iddio dunque, formò l'uomo dal fango della terra e gli alitò in viso il soffio della vita e l'uomo divenne anima vivente. 8 Il Signore Iddio, in principio, piantò un giardino di delizie e vi pose l'uomo che aveva formato. 9 Il Signore Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono a mangiarsi; e in mezzo al giardino, l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male. 15 Il Signore Iddio prese l'uomo e lo pose nel giardino di delizie, perché lo coltivasse e lo custodisse. [Responsory2] R. Il Signore Iddio pose l'uomo che aveva formato in un giardino di delizie, * Affinché lo lavorasse, alleluia. V. Questa era la condizione dell'uomo all'inizio. R. Affinché lo lavorasse, alleluia. [Lectio3] !Gen 3:17-19,23-24 17 Il Signore Iddio disse ad Adamo: «Perché hai ascoltato la voce della tua donna ed hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato di non mangiare, maledetta sarà la terra per causa tua. Con fatica ne trarrai nutrimento per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi farà spuntare per te, e dovrai mangiare l'erba della campagna. 19 Con il sudore della tua fronte mangerai il pane, finché tornerai nella terra, dalla quale sei stato tratto: perché polvere tu sei, e in polvere ritornerai». 23 Il Signore Iddio scacciò l'uomo dal giardino di delizie, affinché lavorasse quella stessa terra dalla quale era stato tratto. 24 Scacciò l'uomo e pose a guardia del giardino di delizie un cherubino con una spada fiammeggiante e roteante, per custodire la via che conduce all'albero della vita. [Responsory3] R. Dopo il peccato Dio scacciò l'uomo dal giardino di delizie, * Affinché lavorasse la terra nella fatica, alleluia. V. Disse infatti Dio: Col sudore della fronte, ti procurerai il pane. R. Affinché lavorasse la terra nella fatica, alleluia. &Gloria R. Affinché lavorasse la terra nella fatica, alleluia. [Lectio4] !Dagli Atti del papa Pio XII La Chiesa, madre provvidentissima di tutti, consacra massima cura nel difendere e promuovere la classe operaia, istituendo associazioni di lavoratori e sostenendole con il suo favore. Negli anni passati, inoltre, il sommo pontefice Pio XII volle che esse venissero poste sotto il validissimo patrocinio di san Giuseppe. San Giuseppe infatti, essendo padre putativo di Cristo - il quale fu pure lavoratore, anzi si tenne onorato di venir chiamato «figlio del falegname» - per i molteplici vincoli d'affetto mediante i quali era unito a Gesù, poté attingere abbondantemente quello spirito, in forza del quale il lavoro viene nobilitato ed elevato. Tutte le associazioni di lavoratori, ad imitazione di lui, devono sforzarsi perché Cristo sia sempre presente in esse, in ogni loro membro, in ogni loro famiglia, in ogni raggruppamento di operai. Precipuo fine, infatti, di queste associazioni è quello di conservare e alimentare la vita cristiana nei loro membri e di propagare più largamente il regno di Dio, soprattutto fra i componenti dello stesso ambiente di lavoro. [Responsory4] R. Non calunnierai il tuo prossimo, né l'opprimerai con la violenza. * Il salario del tuo operaio non resterà presso di te fino al giorno dopo, alleluia. V. L'operaio infatti ha diritto alla propria ricompensa. R. Il salario del tuo operaio non resterà presso di te fino al giorno dopo, alleluia. [Lectio5] Lo stesso Pontefice ebbe una nuova occasione di mostrare la sollecitudine della Chiesa verso gli operai: gli fu offerta dal raduno degli operai il 1° maggio 1955, organizzato a Roma. Parlando alla folla radunata in piazza san Pietro, incoraggiò quell'associazione operaia che in questo tempo si assume il compito di difendere i lavoratori, attraverso un'adeguata formazione cristiana, dal contagio di alcune dottrine errate, che trattano argomenti sociali ed economici. Essa si impegna pure di far conoscere agli operai l'ordine prescritto da Dio, esposto ed interpretato dalla Chiesa, che riguarda i diritti e i doveri del lavoratore, affinché collaborino attivamente al bene dell'impresa, della quale devono avere la partecipazione. Prima Cristo e poi la Chiesa diffusero nel mondo quei principi operativi che servono per sempre a risolvere la questione operaia. [Responsory5] R. Hai dato a me la protezione della tua salvezza e la tua destra si è presa cura di me. * Tu sei il mio protettore e il mio salvatore, alleluia. V. Io sono il tuo protettore e la tua grande ricompensa. R. Tu sei il mio protettore e il mio salvatore, alleluia. [Lectio6] Pio XII, per rendere più incisivi la dignità del lavoro umano e i princìpi che la sostengono, istituì la festa di san Giuseppe artigiano, affinché fosse di esempio e di protezione a tutto il mondo del lavoro. Dal suo esempio i lavoratori devono apprendere in che modo e con quale spirito devono esercitare il loro mestiere. E così obbediranno al più antico comando di Dio, quello che ordina di sottomettere la terra, riuscendo così a ricavarne il benessere economico e i meriti per la vita eterna. Inoltre, l'oculato capofamiglia di Nazareth non mancherà nemmeno di proteggere i suoi compagni di lavoro e di rendere felici le loro famiglie. Il Papa volutamente istituì questa solennità il 1° maggio, perché questo è un giorno dedicato ai lavoratori. E si spera che un tale giorno, dedicato a san Giuseppe artigiano, da ora in poi non fomenti odio e lotte, ma, ripresentandosi ogni anno, sproni tutti ad attuare quei provvedimenti che ancora mancano alla prosperità dei cittadini; anzi, stimoli anche i governi ad amministrare ciò che è richiesto dalle giuste esigenze della vita civile.Pio XII, per rendere più incisivi la dignità del lavoro umano e i princìpi che la sostengono, istituì la festa di san Giuseppe artigiano, affinché fosse di esempio e di protezione a tutto il mondo del lavoro. Dal suo esempio i lavoratori devono apprendere in che modo e con quale spirito devono esercitare il loro mestiere. E così obbediranno al più antico comando di Dio, quello che ordina di sottomettere la terra, riuscendo così a ricavarne il benessere economico e i meriti per la vita eterna. Inoltre, l'oculato capofamiglia di Nazareth non mancherà nemmeno di proteggere i suoi compagni di lavoro e di rendere felici le loro famiglie. Il Papa volutamente istituì questa solennità il 1° maggio, perché questo è un giorno dedicato ai lavoratori. E si spera che un tale giorno, dedicato a san Giuseppe artigiano, da ora in poi non fomenti odio e lotte, ma, ripresentandosi ogni anno, sproni tutti ad attuare quei provvedimenti che ancora mancano alla prosperità dei cittadini; anzi, stimoli anche i governi ad amministrare ciò che è richiesto dalle giuste esigenze della vita civile. [Responsory6] R. Io sono misero e povero; * Il Signore ha cura di me, alleluia. V. Vivrai con il lavoro delle tue mani e sarai felice, alleluia. R. Il Signore ha cura di me, alleluia. &Gloria R. Il Signore ha cura di me, alleluia. [Lectio7] Dal Vangelo secondo Matteo !Matt 13:54-58 In quel tempo. Gesù, giunto nel suo paese, insegnava loro nella sinagoga, così che meravigliati si chiedevano: «Di dove gli vengono questa sapienza e i miracoli? Non è costui il figlio del falegname?». Eccetera. _ Omelia di s. Alberto Magno vescovo !Sul Vangelo di Luca, cap. 4 Gesù entrò un sabato nella sinagoga, dove tutti si recano ad imparare. Tutti lo guardavano. Chi lo guardava per affetto, chi per curiosità e chi per spiarlo e coglierlo in errore. Gli scribi e i farisei dicevano alla gente che già credeva ed era affezionata a Gesù: «Ma questo tale non è il figlio di Giuseppe?». È segno di disprezzo il non voler chiamare Gesù per nome. «Figlio di Giuseppe», nota qui in breve l'evangelista, mentre Matteo e Marco scrivono addirittura, con maggiori particolari: «Non è questo il figlio del falegname? Non è lui stesso un falegname?, lui, il figlio di Maria?». In queste frasi si nota un vero disprezzo. [Responsory7] R. Gesù aveva circa trent'anni; * Ed era ritenuto figlio di Giuseppe, alleluia. V. Giuseppe, sposo di Maria dalla quale è nato Cristo, era un falegname. R. Ed era ritenuto figlio di Giuseppe, alleluia. [Lectio8] Si sa che Giuseppe era falegname. Viveva del suo lavoro, e non perdeva il tempo nell'ozio e nei bagordi, come facevano gli scribi ed i farisei. Anche Maria si procurava da vivere attendendo alla filatura e servendosi dell'opera delle sue mani. Il senso della frase dei farisei è chiaro: «Non può essere il Signore messia, l'inviato da Dio, questo tale che è di origine vile e plebea. Perciò non si può avere fede in un tipo così rozzo e disprezzabile». [Responsory8] R. Da dove gli provengono questa sapienza e i miracoli? * Non è il figlio del falegname? Alleluia. V. Così dicevano gli abitanti di Nazareth. R. Non è il figlio del falegname? Alleluia. &Gloria R. Non è il figlio del falegname? Alleluia. [Lectio9] Anche il Signore era falegname: il profeta di lui dice: «Tu hai costruito l'aurora e il sole». Un modo di disprezzare, analogo a quello usato dai farisei contro Gesù, lo troviamo anche nel libro dei Re, quando di Saul, elevato alla dignità di re, si diceva: «Che cosa mai è capitato al figlio di Cis? Che anche Saul sia un profeta?». Una breve frase avvelenata da immisurabile alterigia. Il Signore risponde: «Veramente nessun profeta è accolto dai propri familiari». Con questa frase il Signore si proclama profeta. Lui ebbe l'illuminazione profetica non attraverso una rivelazione, ma attraverso la sua stessa divinità. Per «familiari» qui vuol indicare il paese della sua nascita e della sua fanciullezza. Or dunque è chiaro che non era stato accolto dai suoi compaesani, che erano attizzati contro di lui soltanto per invidia. &teDeum [Capitulum Laudes] !Col 3:14-15 v. Fratelli, abbiate la carità che è il vincolo della perfezione. Trionfi nei vostri cuori la pace di Cristo, e vivete in azione di grazie. $Deo gratias [Hymnus Laudes] v. L'aurora che preannuncia il sole e che prelude al mese dei fiori, saluta in Nazareth la casa di Giuseppe Artigiano risuonante degli arnesi del mestiere. _ Salve, capo famiglia; sotto la tua direzione, il Supremo Artefice rorido di salso sudore, esercita il mestiere paterno. _ Tu che ora abiti nell'alta sede del cielo, accanto alla tua eccelsa Sposa, sii propizio a quanti Ti invocano nel tormento della propria indigenza. _ Stiano lontani la violenza ed i litigi ed ogni frode sulla giusta mercede; la parsimonia costituisca la misura della quantità e qualità del vitto. _ Oh, Unità della Trinità, Ti supplichiamo, per intercessione di Giuseppe, di sorreggere i passi di ciascuno di noi sulla via che conduce alla pace. Amen. [Versum 2] V. Prega per noi, o San Giuseppe, alleluia. R. O protettore fedele del nostro lavoro, alleluia. [Ant 2] Gesù discese con Maria e Giuseppe e venne a Nazareth, ed era soggetto a loro, alleluia. [Lectio Prima] !Col 3:24 v. Tutto quello che fate, fatelo con buono spirito: per il Signore e non per gli uomini, consapevoli che dal Signore riceverete la mercede dell'eredità. Servite a Cristo Signore. [Responsory Tertia] R.br. Gloria ed esempio degli operai, o San Giuseppe, * alleluia, alleluia. R. Gloria ed esempio degli operai, o San Giuseppe, * alleluia, alleluia. V. A cui ha voluto obbedire il Figlio di Dio. R. Alleluia, Alleluia. &Gloria R. Gloria ed esempio degli operai, o San Giuseppe, * alleluia, alleluia. _ V. O grande dignità del lavoro, alleluia. R. Che Cristo ha santificato, alleluia. [Capitulum Sexta] !Col 3:17 v. Tutto quello che fate con la parola e con l'azione, fate nel nome del Signor nostro Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio e al Padre per mezzo di lui. $Deo gratias [Responsory Sexta] R.br. O grande dignità del lavoro, * alleluia, alleluia. R. O grande dignità del lavoro, * alleluia, alleluia. V. Che Cristo ha santificato. R. Alleluia, alleluia. &Gloria R. O grande dignità del lavoro, * alleluia, alleluia. _ V. Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, alleluia. R. Si è degnato di lavorare con le proprie mani, alleluia. [Responsory Nona] R.br. Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, * alleluia, alleluia. R. Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, * alleluia, alleluia. V. Si è degnato di lavorare con le proprie mani. R. Alleluia, alleluia. &Gloria R. Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato fatto, * alleluia, alleluia. _ V. Prega per noi, o San Giuseppe, alleluia. R. O protettore fedele del nostro lavoro, alleluia. [Ant 3] E Gesù era, * circa all'età di trent'anni, creduto figlio di Giuseppe, alleluia.