[Officium] S. Pauli a Cruce Confessoris [Oratio] Signore Gesù Cristo, che hai dotato san Paolo di un'unzione particolare per predicare il mistero della croce, e per suo mezzo hai voluto far fiorire nella Chiesa una nuova famiglia: concedici, per sua intercessione, che meditando continuamente la tua passione in terra, meritiamo di conseguirne il frutto nei cieli: $Qui vivis [Lectio4] Paolo della Croce, nato in Ovada nella Liguria, ma oriundo di una nobile famiglia di Castellazzo presso Alessandria, quale sarebbe stata in avvenire la grandezza della sua santità lo fece conoscere un meraviglioso splendore, che la notte in cui nacque riempì la camera della madre, e l'insigne beneficio dell'augusta Regina del cielo, la quale, fanciullo, lo salvò illeso da certo naufragio per una caduta in un fiume. Fin dal primo uso di ragione infiammato d'amore per Gesù Cristo crocifisso, cominciò ad abbandonarsi lungamente alla contemplazione di lui, e a martoriare la sua innocentissima carne con veglie, discipline, digiuni, e altre dure penitenze, non bevendo il venerdì che aceto misto con fiele. Acceso dal desiderio del martirio, si unì all'armata che si concentrava a Venezia per combattere i Turchi; ma conosciuta nella preghiera la volontà di Dio, lasciò tosto le armi, per consacrarsi a formare una milizia più eccellente, che lavorasse con tutte le forze a difendere la Chiesa e a procurare agli uomini l'eterna salvezza. Ritornato in patria, rifiutate onorevolissime nozze, e l'eredità di uno zio offertagli, volle entrare nella via stretta della croce ed essere rivestito dal suo vescovo d'una tonaca grossolana. Allora per ordine di questo, in grazia dell'eminente santità di vita e scienza delle cose divine, si mise, benché non ancora chierico, a coltivare il campo del Signore colla predicazione della divina parola, con grandissimo, frutto delle anime. [Lectio5] Andato a Roma ed istruitosi regolarmente nelle discipline teologiche, fu dal sommo Pontefice Benedetto XIII innalzato per obbedienza al sacerdozio. Ricevuta dal medesimo potestà di riunire dei compagni, si ritirò nella solitudine del monte Argentario, dove già da tempo l'aveva invitato la beata Vergine mostrandogli insieme una veste nera, ornata delle insegne della passione del suo Figlio, dove gettò le prime fondamenta della nuova congregazione. La quale in breve, dopo ch'egli se n'ebbe affaticato moltissimo, accresciuta di scelti uomini, colla benedizione di Dio prese un grande sviluppo; confermata più volte dalla Sede apostolica insieme colle regole ch'egli aveva ricevute da Dio nella preghiera, coll'aggiunta di un quarto voto, di promuovere il benedetto ricordo della passione del Signore. Istituì pure delle religiose consacrate a meditare l'eccesso d'amore dello Sposo divino. In mezzo a tante cose, non tralasciò mai di predicare il Vangelo con uno zelo avido delle anime, riconducendo nella via della salvezza un numero d'uomini pressoché innumerevole, anche scelleratissimi o caduti nell'eresia. La forza del suo dire era meravigliosa, Specie nel raccontare la passione di Cristo, onde si scioglieva in lagrima insieme coi presenti, costringendo a penitenza i cuori più induriti. [Lectio6] Il suo petto ardeva di tale fiamma d'amor divino, che la parte di veste più vicina al cuore pareva sovente come bruciata dal fuoco, e che due costole si sollevassero. Nell'offrire, il santo sacrificio non poteva contenere le lacrime: e frequentemente lo si vedeva in estasi talvolta col corpo miracolosamente sollevato, e col volto irradiato da luce soprannaturale. A volte, mentre predicava, fu udita una voce celeste suggerirgli le parole, e fu inteso il suo dire lontano molte miglia. Risplendé per il dono di profezia, delle lingue, della penetrazione dei cuori, del potere sui demoni, sulle malattie, sugli elementi. Benché caro agli stessi sommi Pontefici e da loro venerato, egli però si stimava servo inutile, il più miserabile peccatore, degno d'essere calpestato finanche dai demoni. Infine, rimasto fedelissimo al suo asprissimo genere di vita fino ad estrema vecchiezza, nell'anno 1775, dopo aver dati ai suoi discepoli mirabili avvisi, come per trasmettere loro in eredità il suo spirito, confortato dai sacramenti della Chiesa e da una celeste visione, se ne andò al cielo, in Roma, il giorno che aveva predetto. Il sommo Pontefice Pio IX l'inserì nel novero dei Beati e poi dei Santi a causa di nuovi e illustri miracoli operati. [Lectio94] Paolo della Croce, nato in Ovada nella Liguria, fin dal primo uso di ragione fu infiammato d'amore per Gesù Cristo crocifisso. Acceso dal desiderio del martirio, si unì all'armata che si concentrava a Venezia per combattere i Turchi. Ma conosciuta la volontà di Dio, rifiutate onorevolissime nozze, e l'eredità di uno zio offertagli, rivestito dal suo vescovo d'una tonaca grossolana, benché non ancora chierico, prese a coltivare il campo del Signore colla predicazione della divina parola. A Roma fu dal sommo Pontefice Benedetto XIII innalzato per obbedienza al sacerdozio, si ritirò nella solitudine del monte Argentario, dove già da tempo l'aveva invitato la beata Vergine mostrandogli insieme una veste nera, ornata delle insegne della passione del suo Figlio, dove gettò le prime fondamenta della nuova congregazione, i cui membri sono legati al voto di promuovere la memoria della passione del Signore. Istituì pure delle religiose consacrate a meditare assiduamente la memoria della passione del Signore. Famosonel predicare e per le virtù ed i doni divini, si addormentò nel Signore a Roma, nell'anno 1775. Il sommo Pontefice Pio IX l'inserì nel novero dei Beati e poi dei Santi. &teDeum