[Officium] S. Patricii Episcopi Conf. [Name] Patrizio [Oratio] O Dio, che ti degnasti di mandare il beato Confessore e Vescovo Patrizio a predicare la tua gloria ai pagani : concedi, per i meriti e l'intercessione di lui, di poter compiere, colla tua grazia, quanto ci comandi di fare. $Per Dominum [Lectio4] Patrizio, appellato l'Apostolo dell'Irlanda, nacque nella Gran Bretagna da Calfurnio e da Conchéssa che vuoi si parente di san Martino vescovo di Tours, e nell'infanzia fu più volte menato schiavo dai barbari. Dai quali impiegato a pascere il gregge, fin d'allora diede prova della futura santità : poiché ripieno l'animo della fede e del timore e amore di Dio, si alzava diligentemente prima dell'alba per andare, malgrado nevicasse, gelasse o piovesse, a offrire a Dio le sue preghiere; ed usava di pregar Dio cento volte il giorno e cento la notte. Liberato per la terza volta dalla schiavitù ed entrato nello stato ecclesiastico, si applicò per lungo tempo allo studio delle sacre scritture. Dopo aver percorso con moltissima fatica la Francia, l'Italia e le isole del mar Tirreno, fu divinamente chiamato alla salvezza degli Irlandesi, ed avuta dal beato Papa Celestino la facoltà di predicare il Vangelo e consacrato vescovo, partì per l'Irlanda. [Lectio5] In questa missione fa meraviglia quanti mali, tribolazioni, fatiche e ostacoli ebbe a superare quest'uomo apostolico. Ma coll'aiuto della divina bontà, quella terra, per l'innanzi adoratrice degl'idoli, ben tosto, per la predicazione di Patrizio, diede tali frutti da essere dipoi appellata l'isola dei Santi. Egli rigenerò molti popoli nelle sacre acque battesimali : ordinò moltissimi vescovi e chierici : diede regole a vergini e vedove desiderose di vivere continenti. Per autorità del Romano Pontefice stabilì la chiesa d'Armach metropolitana di tutta l'isola, e l'arricchì di reliquie di Santi portate da Roma. Dio lo favorì così di celesti visioni, del dono di profezia, e di grandi miracoli e portenti, che la fama di Patrizio si diffuse dappertutto. [Lectio6] Nonostante la quotidiana sollecitudine delle chiese, non distolse mai l'instancabile spirito dall'orazione. Si dice, che usasse recitare ogni giorno l'intero Salterio, insieme coi Cantici ed Inni e duecento orazioni, adorare Dio in ginocchio trecento volte al giorno, e a ciascuna Ora canonica farsi cento volte il segno della croce. Divideva la notte in tre parti, e la prima l'impiegava nella recita di cento Salmi e nel fare duecento genuflessioni; la seconda la passava nella recita degli altri cinquanta Salmi, immerso nell'acqua fredda e col cuore, cogli occhi e le mani sollevati al cielo ; la terza poi la consacrava a un leggero riposo disteso sul pavimento. Amante grandemente dell'umiltà, non cessò mai di lavorare colle proprie mani, come gli Apostoli. Infine, consunto da tante continue cure per la Chiesa, illustre in parole ed opere, giunto a un'estrema vecchiezza e confortalo dei divini misteri, si addormentò nel Signore, e fu sepolto a Down, nell'Ultonia, nel secolo V dell'era cristiana.