[Officium] S. Scholasticæ Virginis (sed rubrica 1930 aut rubrica 1963) S. Scholasticæ Virginis, Sororis S. P. N. Benedicti [Oratio] O Dio, che a mostrare la vita innocente della tua beata Vergine Scolastica, ne facesti entrare in cielo l'anima in forma di colomba danne pe' suoi meriti e preghiere, di vivere con tale innocenza, da meritare di giungere ai gaudi eterni. $Per Dominum [Lectio4] Dal libro dei Dialoghi di san Gregario Papa !Cap. 33. Scolastica, sorella dei venerabile padre Benedetto, consacratasi al Signore fin dalla sua più tenera infanzia, costumava di andare a visitare il fratello una volta l'anno; e l'uomo di Dio discendeva a riceverla in una proprietà del monastero non molto distante dalla sua residenza. Or un giorno essendo ella andata secondo l'usato, il venerabile suo fratello discese a lei con alquanti discepoli; e dopo aver passato tutto il giorno nelle lodi di Dio e in santi colloqui, sul calar delle tenebre della notte, presero insieme il pasto. Erano ancora seduti a mensa, ed essendosi protratta l'ora nei santi discorsi, la stessa santa donna sua sorella lo supplicò dicendo: Ti prego di non abbandonarmi questa notte, affinché parliamo fino al mattino delle gioie della vita celeste. Ma egli le rispose: «Che dici mai, o sorella? a nessun costo posso rimanere fuori dei monastero». Il cielo allora era così sereno, che non appariva nessuna nube nel cielo. La santa donna all'udire la risposta negativa del fratello, incrociate le dita delle mani le posò sulla mensa reclinandovi la testa nelle palme in preghiera al Signore onnipotente. Nel rialzare la testa dalla mensa, scoppiò tale violenza di lampi e tuoni, tale diluvio di pioggia, che né il venerabile Benedetto, né i fratelli ch'erano con lui poterono metter piede fuori della soglia del luogo dov'erano. [Lectio5] La santa donna, reclinando la testa nelle mani, aveva versato sulla mensa un torrente di lacrime, onde aveva fatto succedere la pioggia alla serenità dell'aria. Né l'inondazione seguì molto dopo la preghiera; ma fu tanta la coincidenza della preghiera e dell'inondazione, che nell'alzar la testa dalla mensa già scoppiava il tuono; così che alzar la testa e cadere la pioggia fu quasi la stessa cosa. Allora l'uomo di Dio vedendo che i lampi e i tuoni e il diluvio di pioggia torrenziale non gli permettevano di ritornare al monastero, contristato cominciò a dolersene, dicendo: Dio onnipotente ti perdoni, sorella: che hai mai fatto! Ed ella gli rispose: Ecco, ti ho pregato, e non m'hai voluto dare ascolto; ho pregato il mio Dio, e m'ha ascoltato ora esci pure, se puoi; e, lasciatami, ritornatene al monastero. Ma egli non potendo uscire di casa, mentre prima non vi volle rimanere spontaneamente, poi vi rimase suo malgrado. E così avvenne, che passando tutta la notte vegliando e in santi colloqui di vita spirituale, si saziarono nello scambio vicendevole dei loro sentimenti. [Lectio6] Il giorno dopo la venerabile vergine se ne tornò al suo chiostro, e l'uomo di Dio al suo monastero. Di lì a tre giorni, essendo egli nella sua cella ed avendo alzati gli occhi al cielo, vide l'anima di sua sorella uscita dal corpo penetrare sotto forma d'una colomba le altezze misteriose dei cielo. Rapito di gioia per tanta gloria di lei, ne rese grazie a Dio onnipotente con cantici e lodi, e ne annunziò la morte ai confratelli. E li mandò subito a prenderne il corpo, perché lo portassero al monastero, e lo seppellissero nel sepolcro che aveva preparato per sé. Così avvenne, che, come le loro anime erano state sempre unite in Dio, così anche i loro corpi li riunisse una medesima tomba. [Lectio94] Stando a quanto riferisce il papa san Gregorio nel secondo libro dei Dialoghi, santa Scolastica, la sorella di san Benedetto, si offrì a Dio fin dall'infanzia. Ogni anno soleva recarsi da suo fratello: questi l'andava ad incontrare in un luogo poco distante dal monastero, nel territorio dei monaci. Un giorno Scolastica ottenne la grazia che Dio mandasse un nubifragio proprio mentre stava calando la sera. Così san Benedetto non poté uscire da quel luogo e tutti e due passarono la notte in veglia e poterono alimentarsi a vicenda parlando di argomenti religiosi. Il giorno dopo, santa Scolastica ritornò nella propria cella e san Benedetto in monastero. Dopo tre giorni, mentre Benedetto si trovava nella sua cella, alzando lo sguardo, vide che l'anima di sua sorella, uscita dal corpo, stava penetrando nella profondità del cielo, come fosse una colomba. Allora ordinò ad alcuni frati di seppellire il corpo di santa Scolastica nello stesso sepolcro che aveva preparato per sé. E così essi, che avevano tenuti i propri cuori sempre uniti in Dio, non ebbero separati i loro corpi neppure dopo la sepoltura. &teDeum