[Officium] Ss. Vincentii et Anastasii Martyrum [Oratio] Ascolta, Signore, le nostre suppliche affinché mentre ci riconosciamo rei per la nostra iniquità, ne siamo liberati per intercessione dei tuoi beati Martiri Vincenzo e Anastasio. $Per Dominum [Lectio4] Vincenzo, nato a Huesca nella Spagna citeriore, si dedicò allo studio fin dall'infanzia, e fu istruito nelle sacre lettere da Valerio vescovo di Saragozza dal quale ebbe poi anche l'incarico di predicare il Vangelo non potendo il vescovo, per un impedimento di lingua, soddisfare da sé al dovere della predicazione. Ciò essendo stato riferito a Daciano, che Diocleziano e Massimiamo avevano fatto governatore della provincia, Vincenzo è preso a Saragozza ed è condotto incatenato a Daciano a Valenza. Là è battuto con verghe e torturato sul cavalletto alla presenza di molti, ma né la violenza dei tormenti né la durezza o dolcezza delle parole avendo potuto rimuoverlo dal suo proposito, dopo essere stato disteso sopra una graticola posta su carboni ardenti, scarnificato con uncini di ferro e bruciato con lastre infuocate, è ricondotto nella prigione seminata di cocci rotti, affinché il suo corpo nudo, oppresso dal sonno, fosse tormentato anche da questi rottami aguzzi sottoposti. [Lectio5] Ma mentr'egli stava rinchiuso nell'oscura prigione, ecco una vivissima luce illuminare tutta la prigione; luce che riempì di somma ammirazione tutti i3 presenti, sì che il custode della prigione ne riferì a Daciano. Il quale, fattolo uscire, lo fece mettere sopra d'un soffice letto; sforzandosi così di sedurre colle delizie colui che non aveva potuto ridurre al suo volere coi supplizi. Ma l'animo invitto di Vincenzo, fortificato dalla fede e speranza in Gesù Cristo, vinse ogni cosa; e dopo aver superata il fuoco, il ferro e la crudeltà dei carnefici, se ne volò vittorioso alla celeste corona del martirio il 22 di Gennaio. Il suo corpo essendo stato gettato via e rimasto insepolto, un corvo lo difese miracolosamente cogli artigli, col becco e colle ali dagli uccelli e da un lupo. Il che risaputo da Daciano, ordinò che venisse sommerso in alto mare; ma anche da questo rigettato miracolosamente sulla riva, fu seppellito dai Cristiani. [Lectio6] Anastasio, monaco Persiano, dopo aver visitato sotto L'imperatore Eraclio la terra santa di Gerusalemme, soffrì coraggiosamente a Cesarea di Palestina per la religione di Cristo catene e battiture. Poi i Persiani lo sottoposero per lo stesso motivo a vari supplizi, e infine il re Cosroa gli fe' troncare la testa insieme con altri settanta Cristiani. Le sue reliquie furono portate prima a Gerusalemme, nel monastero in cui aveva professato la vita monastica, e poi a Roma, nel monastero delle Tre Fontane. [Lectio94] Vincenzo, nato ad Huesca nella provincia di Aragona in Spagna, dedicatosi agli studi fino dalla prima età, imparò le lettere sacre da Valeriano, vescovo di Saragozza, e lo sostituì poi nella predicazione del Vangelo, poiché il vescovo, per impedimento della lingua, non poteva esercitare l'ufficio della predicazione. Questa cosa fu riferita all'empio preside Daciano, il quale lo condusse a Valenza, dove patì il carcere, la fame, il cavalletto e altri generi di tormenti e volò alla corona del martirio il 22 gennaio. Anastasio, monaco di Persia, sotto l'imperatore Eraclio visitò la terra santa di Gerusalemme e a Cesarea di Palestina, sopportò per la religione di Cristo le catene e le battiture. Poco dopo, per la stessa causa, dopo aver subito vari tormenti dai Persiani, fu ucciso con la scure per ordine del re Cosroe insieme ad altri settanta cristiani. Le sue reliquie, portate prima a Gerusalemme, quindi a Roma, furono collocate nel monastero delle Tre Fontane. &teDeum