[Officium] S. Hilarii Episcopi Confessoris Ecclesiæ Doctoris (sed rubrica 1570 aut rubrica 1617) S. Hilarii Episcopi Confessoris [Name] Ilario [Lectio4] Ilario, nato in Aquitania da nobile famiglia, si distinse per dottrina ed eloquenza. Legato dapprima in matrimonio, menò quasi vita monastica: poi per le singolari virtù venne creato vescovo di Poitiers: e si diportò così bene nella carica di vescovo. da meritare le più grandi lodi dai fedeli. Era l'epoca in cui l'imperatore Costante perseguitava i cattolici col terrore, la confisca dei beni ed ogni altra crudeltà, se non passavano dalla parte degli Ariani; Ilario essendosi opposto agli Ariani come un muro inespugnabile, attirò su di sé il loro furore. Quindi gli furono tese molte insidie, e finalmente per gli artifizi di Saturnino, vescovo d'Arles, venne relegato dal sinodo di Béziers nella Frigia: dove e risuscitò un morto, e scrisse contro gli Ariani dodici libri sulla Trinità. [Lectio5] Quattro anni dopo, radunato un concilio a Seleucia, città dell'Isauria, Ilario fu costretto ad assistervi: quindi partì per Costantinopoli, dove scorto l'estremo pericolo della fede, domandò, con tre pubblici memoriali, udienza all'imperatore, per disputare davanti a lui sulla fede cogli avversari. Ma Ursacio e Valente, vescovi Ariani, che Ilario aveva confutato nei suoi scritti, temendo la presenza d'uomo sì sapiente, persuasero Costante di ristabilirlo nel suo vescovado come per fargli onore. Fu allora che la chiesa della Gallia, secondo l'espressione di san Girolamo, abbracciò Ilario reduce dal combattimento contro gli eretici, seguito fino alla città episcopale da san Martino, che fu poi preposto al governo della chiesa di Tours; la santità del quale mostrò in seguito quanto profittasse delle lezioni d'un tanto maestro. [Lectio6beginning] D'allora in poi governò la chiesa di Poitiers con gran tranquillità: e spinse la Gallia intera a condannare l'empietà degli Ariani. Scrisse molti libri d'una meravigliosa erudizione; e san Girolamo afferma a Leta di poterli leggere tutti senza nessuna tema di errore con quelle parole: I libri d'Ilario si possono leggere senza alcun pericolo. Egli se ne andò in cielo il 13 di Gennaio, sotto gl'imperatori Valentiniano e Valente, l'anno della nascita di Cristo 369. [Lectio6recentaddition] Appellato da molti Padri e concilii Dottore insigne della Chiesa, e come tale onorato in alcune diocesi, finalmente ad istanza del sinodo di Bordeaux, Pio IX Pontefice massimo, con decreto della sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò e confermò Dottore della Chiesa universale, ordinando che il giorno della sua Festa si dicesse da tutti l'Ufficio e la Messa dei Dottori. [Lectio94] Ilario, nato nell'Aquitania Gallica da nobile famiglia, si distinse per dottrina ed eloquenza. Nominato vescovo di Poitiers, in tale ufficio si comportò in modo da riscuotere la più grande lode dei fedeli. Per la fede cattolica, che difese strenuamente, fu relegato quattro anni in Frigia, dove tra gli altri miracoli, risuscitò un morto. Scrisse dodici libri sulla Trinità contro gli ariani e indusse tutta la Gallia a condannare l'eresia di Ario. Scrisse anche molti altri libri con mirabile erudizione: libri che san Girolamo nella lettera a Leta, asserisce potersi leggere senza alcun sospetto di errore, con quelle parole: «Scorri i libri di Ilario con piede sicuro». Volò al cielo il 13 gennaio del 369. Il sommo pontefice Pio IX, per istanza del Sinodo di Bordeaux, lo dichiarò e confermò dottore universale della Chiesa. &teDeum