04-29# Regola di S. Benedetto. Capitolo 71: L'obbedienza fraterna _ La virtù dell'obbedienza non dev'essere solo esercitata da tutti nei confronti dell'abate, ma bisogna anche che i fratelli si obbediscano tra loro, nella piena consapevolezza che è proprio per questa via dell'obbedienza che andranno a Dio. Dunque, dopo aver dato l'assoluta precedenza al comando dell'abate o dei superiori da lui designati, a cui non permettiamo che si preferiscano ordini privati, per il resto i più giovani obbediscano ai confratelli più anziani con la massima carità e premura. Se qualcuno dà prova di un carattere litigioso sia debitamente corretto. Se poi un monaco viene comunque rimproverato dall'abate o da qualsiasi anziano per un qualunque motivo o si accorge semplicemente che un anziano è sdegnato o anche leggermente alterato nei suoi riguardi, si inginocchi subito dinanzi a lui, senza la minima esitazione, e rimanga così per riparare, finché la benedizione dell'altro non sani quel lieve dissenso. Se qualcuno si rifiutasse altezzosamente di farlo, sia sottoposto a un castigo corporale e, se si ostina in questo atteggiamento di ribellione, sia scacciato dal monastero.