04-18# Regola di S. Benedetto. Capitolo 63: L'ordine della comunità _ Nella comunità ognuno conservi il posto che gli spetta secondo la data del suo ingresso o l'esemplarità della sua condotta o la volontà dell'abate. Bisogna però che quest'ultimo non metta lo scompiglio nel gregge che gli è stato affidato, prendendo delle disposizioni ingiuste come se esercitasse un potere assoluto, ma pensi sempre che dovrà rendere conto a Dio di tutte le sue decisioni e azioni. Dunque i monaci si succedano nel bacio di pace e nella comunione, nell'intonare i salmi e nei posti in coro, secondo l'ordine stabilito dall'abate o a essi spettante. E in nessuna occasione l'età costituisca un criterio distintivo o pregiudizievole per stabilire i posti, perché Samuele e Daniele, quando erano ancora fanciulli, giudicarono gli anziani. Quindi, a eccezione di quelli che, come abbiamo già detto, l'abate avrà promosso per ragioni superiori o degradato per motivi fondati, tutti gli altri occupino sempre i posti determinati dalla data del rispettivo ingresso, in modo che il monaco, arrivato - per esempio - in monastero alle 9, sappia di essere più giovane di quello arrivato alle 8, quale che sia la sua età e dignità. Per quanto riguarda i ragazzi, invece, si osservi in tutto e per tutto la relativa disciplina.