A Ubèda, in Spagna, il natale di san Giovànni della Croce, Sacerdote e Confessore, compagno di santa Terèsa nella riforma dei Carmelitani, il quale dal Sommo Pontefice Benedétto decimoterzo fu ascritto fra i Santi, e dal Papa Pio undecimo fu dichiarato Dottore della Chiesa universale. La sua festa però si celebra il ventiquattro Novembre. A Reims, in Frància, la passione dei santi Nicàsio Vescovo, sua sorella Eutropia Vergine, e Compagni Martiri, uccisi da barbari nemici della Chiesa. Ad Alessàndria i santi Martiri Eróne, Arsénio, Isidoro e Dióscoro fanciullo. Di questi i primi tre dal Giudice, che, nella persecuzione di Dècio, straziandoli con vari tormenti, li vedeva armati di pari costanza, furono fatti gettare nel fuoco; Dióscoro poi, in molte maniere flagellato, per divino volere fu lasciato andar libero per consolazione dei fedeli. Ad Antiochia il natale dei santi Martiri Druso, Zósimo e Teodoro. Nello stesso giorno la passione dei santi Giusto ed Abbondio, i quali, sotto l'Imperatore Numeriàno ed il Preside Olibrio, furono gettati nel fuoco, ed essendone usciti illesi, vennero percossi colla spada. In Cipro il natale del beato Spiridióne Vescovo, il quale fu uno di quei Confessori, che Galério Massimiàno, dopo aver loro fatto cavare l'occhio destro e tagliare i nervi sotto il ginocchio sinistro, aveva condannato alle miniere. Egli fu insigne per il dono di profezia e per la gloria di miracoli, e nel Concilio Niceno convinse un filosofo pagano, che insultava la religione cristiana, e lo convertì alla fede. A Bérgamo san Viatóre, Vescovo e Confessore. A Pavia san Pompéo Vescovo. A Nàpoli, in Campània, sant'Agnèllo Abate, illustre per il dono di miracoli, il quale più volte fu visto liberare dai nemici col vessillo della Croce la città assediata. A Milàno san Matroniàno Eremita.