Nella Giudèa san Saba Abate, nato in Mutala, città della Cappadócia, il quale rifulse con mirabile esempio di santità, e lavorò strenuamente per la fede cattolica contro gli avversari del santo Concilio Calcedonese, e finalmente si riposò in pace nella diocesi di Gerusalèmme in quella laura, alla quale poi fu dato il nome dello stesso san Saba. A Nizza, presso il fiume Varo, san Basso Vescovo, il quale, nella persecuzione di Dècio e Valeriàno, dal Preside Perènnio per la fede di Cristo fu tormentato coll'eculeo, bruciato con lamine di ferro infuocate, percosso con verghe e scorpioni, gettato nel fuoco, e, essendone uscito illeso, trafitto con due chiodi, e in tal modo compì il glorioso martirio. A Pavia san Dalmazio, Vescovo e Martire, il quale patì nella persecuzione di Massimiano. A Corfinio, nell'Abruzzo, san Pelino, Vescovo di Brindisi, il quale, essendo il tempio di Marte caduto per la sua orazione, sotto Giuliano l'Apòstata, dai Pontefici dei templi fu crudelissimamente battuto, e, trafitto con ottantacinque ferite, meritò la corona del martirio. Così pure sant'Anastasio Martire, il quale, per desiderio del martirio, si offrì spontaneamente ai persecutori. A Tagùra, in Africa, i santi Martiri Giulio, Potàmia, Crispino, Felice, Grato ed altri sette. A Tebèste, nella Numidia, santa Crispina, nobilissima donna, la quale, al tempo di Diocleziano e di Massimiano, non volendo sacrificare agli idoli, per ordine del Proconsole Anolino fu decapitata. Da sant'Agostino viene spesso celebrata con lodi. A Trèviri san Nicèzio Vescovo, uomo di meravigliosa santità. A Poliboto, nell'Asia, san Giovanni Vescovo, detto il Taumaturgo.