San Giovanni Cànzio, Prete e Confessore, il quale si addormentò nel Signore il ventiquattro Dicembre. Nella città di Aveia Vestina, presso Aquila, nell'Abruzzo, il natale dei beato Màssimo, Levita e Martire, il quale, pel desiderio di patire, si mostrò manifestamente ai persecutori, che andavano in cerca di lui, e, dopo la costante confessione, sospeso sull'eculeo e tormentato, quindi percosso con bastoni, da ultimo precipitato da un alto luogo, morì. Ad Agen, in Frància, san Capràsio Martire, il quale, stando nascosto in una spelonca per sfuggire al furore della persecuzione, finalmente, udendo come la beata Fede Vergine lottava per Cristo, e perciò animato a sostenere i tormenti, pregò il Signore, che, se lo giudicava degno della gloria del martirio, facesse scaturire acqua limpidissima dal sasso della spelonca; il che avendo ottenuto dal Signore, corse sicuro al campo di battaglia, e generosamente combattendo, sotto l'Imperatore Massimiàno, meritò la palma del martirio. Ad Antiochia sant'Artémio, duce Augustàle, il quale, avendo ottenuto sotto Costantino Magno cospicui gradi nella milizia, da Giuliàno l'Apòstata, al quale egli aveva rimproverato la sua crudeltà contro i Cristiani, fu fatto percuotere con bastoni, straziare con altri tormenti e finalmente decapitare. A Costantinopoli sant'Andréa Creténse, Monaco, il quale, per il culto delle sacre immagini, sotto Costantino Coprónimo, fu spesso percosso, e finalmente, essendogli stato amputato un piede, rese lo spirito. A Colònia la passione delle sante Vergini Marta e Sàula, con molti altri. Presso Nadan, nel Portogàllo, santa Iréne, Vergine e Martire, il cui corpo fu onorevolmente sepolto nella città di Santarem, che quindi rimase insignita col nome della stessa Santa. Ad Aussance nel territorio di Reims, san Sindólfo, Prete e Confessore. Presso Minden, in Germània, la Traslazione di san Feliciàno, Vescovo di Foligno e Martire, del quale fu ivi deposta una parte delle sacre reliquie, trasferite in Germània da Foligno, città dell'Umbria, dove egli aveva già sofferto il martirio il ventiquattro Gennaio. Così pure a Parigi la Traslazione dei santi Martiri Giorgio Diacono ed Aurélio, da Cordova, città della Spagna, dove un tempo, insieme con altri tre Compagni, avevano ambedue compiuto il martirio il ventisette Luglio.