Santa Edvige Vedova, Duchessa di Polònia, la quale si addormentò nel Signore il giorno precedente. Nel monastero di Der, in Frància, San Bercàrio, Abate e Martire. In Africa duecentosettanta santi Martiri, egualmente coronati. Nello stesso luogo i santi Martiniàno e Saturiàno, con due loro fratelli, i quali, al tempo della persecuzione dei Vàndali, sotto il Re Ariano Genserico, essendo schiavi di un certo Vàndalo, ed essendo stati convertiti alla fede di Cristo da santa Màssima Vergine, schiava del medesimo, tutti dal loro padrone eretico, per la costanza nella fede cattolica, furono prima percossi con nodosi bastoni e lacerati fino all'ossa. Ma, soffrendo questi tormenti per molto tempo, e non dimeno il giorno seguente comparendo sempre sani, finalmente furono mandati in esilio, dove, avendo convertito molti barbari alla fede di Cristo, ed avendo ottenuto dal Romano Pontefice un Prete ed altri ministri, che li battezzassero, da ultimo, legati per i piedi dietro a carri che correvano, fra gli spineti delle selve furono egualmente fatti morire; Màssima poi, dopo aver superato molti combattimenti, liberata col divino aiuto, si riposò con santa fine in un monastero. Madre di molte Vergini. Così pure i santi Saturnino, Nèreo ed altri trecentosessantacinque Martiri. A Colònia sant'Elifio Martire, sotto Giuliàno l'Apòstata. Nel territorio di Bourges sant'Ambrògio, Vescovo di Cahors. A Magònza san Lullo, Vescovo e Confessore. A Tréviri san Fiorentino Vescovo. Presso Arbóna, nella Germània, san Gallo Abate, discepolo del beato Colombano. A Muro, in Lucània, san Gerardo Maièlla Confessore, Laico professo della Congregazione detta del santissimo Redentore. Illustre per miracoli, dal Sommo Pontefice Pio decimo fu ascritto nel numero dei Santi.