Esaltazione della santa Croce, quando l'Imperatore Eraclio, vinto il Re Cósroa, la riportò dalla Pèrsia in Gerusalémme. A Roma, sulla via Appia, il beato Comélio, Papa e Martire, il quale, nella persecuzione di Décio, dopo la relegazione in esilio, fu fatto battere con flagelli piombati, e così, con altre ventun persone di vario sesso, decapitare. Nello stesso giorno furono pure decapitati Cereale soldato e Sallùstia sua moglie, i quali dallo stesso Cornélio erano stati istruiti nella fede. In Africa la passione di san Cipriàno, Vescovo di Cartagine, chiarissimo per santità e per dottrina, il quale, sotto i Principi Valeriàno e Galliéno, dopo un duro esilio, con la decapitazione compì il martirio, a sei miglia da Cartagine, vicino al mare. La festa però dei medesimi santi Cornélio e Cipriàno si celebra il sedici di questo mese. Presso Comàna, nel Ponto, il natale di san Giovanni, Vescovo di Costantinòpoli, Confessore e Dottore della Chiesa, per l'aureo fiume dell'eloquenza soprannominato Crisòstomo, il quale, mandato in esilio per congiura dei suoi nemici, e quindi richiamato per decreto del Sommo Pontefice sant'Innocènze primo, durante il viaggio di ritorno, dopo aver patito molti travagli dai soldati che lo custodivano, rese l'anima a Dio. La sua festa si celebra il ventisette Gennaio, giorno nel quale il suo sacro corpo da Teodosio il Giovane fu trasferito a Costantinopoli. Questo celeberrimo predicatore della divina parola dal Papa Pio decimo fu dichiarato e costituito celeste Patrono dei sacri Oratori. A Tréviri san Matèrno Vescovo, che fu discepolo del beato Piètro Apostolo, e convertì alla fede di Cristo i Tungrési, i Colonièsi, i Trevirèsi ed altri popoli circonvicini. A Roma san Crescènzio fanciullo, che fu figlio di sant'Eutimio; e, nella persecuzione di Diocleziano, sotto il Giudice Turpilio, sulla via Salaria, percosso colla spada, morì. In Africa la passione dei santi Martiri Crescenziàno, Vittóre, Rósula e Generale.