Sul monte Nebo, nella terra di Moab, san Mosè, Legislatore e Profeta. A Nàpoli, in Campània, il natale di santa Càndida, la quale per la prima incontrò san Piétro Apostolo, che andava in quella città, e, da lui battezzata, poi con santa fine si riposò. A Tréviri san Marcéllo, Vescovo e Martire. Ad Ankara, in Galàzia, il natale di tre santi fanciulli Martiri, cioè Rufino, Silvàno e Vitàlico. Nello stesso giorno i santi Martiri Magno, Casto e Màssimo. A Chàlons, in Frància, san Marcèllo Martire, il quale, sotto l'Imperatore Antonino, essendo stato invitato dal Preside Prisco ad un banchetto profano, e detestando quei cibi e liberamente rimproverando tutti i presenti perchè servivano agli idoli, fu dal medesimo Preside, con inaudita sorte di crudeltà, sepolto vivo fino alla cintura; e così, perseverando tre giorni in lodare Dio, rese lo spirito incontaminato. Nello stesso giorno i santi Taméle, prima sacerdote degli idoli, e i Compagni Martiri, sotto l'Imperatore Adriàno. Così pure i santi Martiri Teodoro, Ocèano, Ammiàno e Giuliàno, i quali sotto l'Imperatore Massimiàno, tagliati loro i piedi e gettati nel fuoco, compirono il martirio. A Roma san Bonifàcio primo. Papa e Confessore. A Rimini san Marino Diacono. A Palèrmo il natale di santa Rosalia, Vergine Palermitana, discendente dal sangue regale di Carlo Magno, la quale, per amore di Cristo, fuggì il principato paterno e la reggia, e, solitaria nei monti e nelle spelonche, menò una vita celeste. A Vitèrbo la Traslazione della beata Rosa Vergine, del Terzo Ordine di san Francèsco, al tempo del Papa Alessàndro quarto.