A Roma sant'Aléssio Confessore, figlio del Senatore Eufemiàno. Egli, nella prima notte delle nozze, partito di casa lasciando intatta la sposa, e, dopo lunga peregrinazione, tornato a Roma, con nuova arte deludendo il mondo, rimase incognito per diciassette anni nella casa patema, alloggiatovi come povero; ma dopo la morte, riconosciuto per una voce che si udì nelle chiese di Roma e per un suo scritto, al tempo del Papa Innocènzo primo, fu con sommo onore trasferito alla chiesa di san Bonifacio, dove rifulse per molti miracoli. A Cartagine il natale dei santi Martiri Scillitàni, cioè Sperato, Narzale, Citino, Vetùrio, Felice, Acillino, Letànzio, Gennàra, Generósa, Vestina, Donata e Secónda, i quali, per ordine del Prefetto Saturnino, dopo la prima confessione di Cristo, furono messi in prigione, confitti in un legno, e quindi decapitati colla spada. Le reliquie di Sperato, colle ossa del beato Cipriano e col capo di san Pantaleóne Martire, dall'Africa trasportate nella Frància, furono religiosamente riposte a Lióne, nella Basilica di san Giovanni Battista. Ad Amàstride, nella Paflagónia, san Giacinto Martire, il quale, sotto il Preside Castrizio, dopo aver molto sofferto, si riposò in carcere. A Tivoli san Generóso Martire. A Costantinópoli santa Teódota Martire, sotto Léone Iconoclasta. A Roma la deposizione di san Leóne quarto. Papa. A Pavia sant'Ennódio, Vescovo e Confessore. Ad Auxerre san Teodósio Vescovo. A Milano santa Marcellina Vergine, sorella del beato Ambrogio Vescovo, la quale a Roma, nella Basilica di S. Piétro, ricevette il velo della consacrazione dal Papa Libério: la sua santità viene attestata anche dallo stesso beato Ambrogio nei suoi scritti. A Venézia la Traslazione di santa Marina Vergine.