Ad Edéssa, in Mesopotàmia, sant'Efrem, Diacono Edesséno e Confessore, il quale, dopo molte fatiche sostenute per la fede di Cristo, illustre per dottrina e santità, sotto l'Imperatore Valènte, si riposò in Dio, e dal Papa Benedétto decimoquinto fu proclamato Dottore della Chiesa universale. A Roma, sulla via Ardeatma, il natale dei santi Martiri Marco e Marcelliàno fratelli, i quali nella persecuzione di Diocleziàno, dal Giudice Fabiàno presi e legati ad un tronco, furono trafitti nei piedi con acuti chiodi, e perchè non cessavano di lodar Cristo, furono trapassati con lance nei fianchi, e colla gloria del martirio passarono al regno celeste. A Màlaga, nella Spagna, i santi Martiri Ciriaco, e Pàola Vergine, che furono lapidati, e tra i sassi resero le anime al cielo. A Tripoli, nella Fenicia, san Leonzio soldato, il quale sotto il Preside Adriàno, insieme con Ipàzio Tribuno e Teódolo, che convertì a Cristo, per mezzo di crudeli tormenti giunse alla corona del martirio. Nello stesso giorno sant'Etério Martire, il quale, nella persecuzione di Diocleziàno, dopo il fuoco ed altri tormenti, fu ucciso colla spada. Ad Alessàndria la passione di santa Marina Vergine. A Bordeaux sant'Amando, Vescovo e Confessore. Presso Sciàcca, nella Sicilia, san Calogero Eremita, la cui santità specialmente risplende nel liberare gli indemoniati. A Schonau, in Germània, sant'Elisabétta Vergine, celebre per l'osservanza della vita monastica.