Presso il if ume Sele, nella Lucania, il natale dei santi Martiri Vito, Modèsto e Crescènzia, i quali, sotto l'Imperatore Diocleziàno, là condotti dalla Sicilia, dopo aver superato per divina virtù la caldaia di piombo bollente, le fiere ed il rogo, compirono il corso del loro glorioso combattimento. A Doróstoro, nella Misia inferiore, sant'Esichio soldato, il quale, preso insieme al beato Giulio, dopo di lui, sotto il Preside Màssimo, fu coronato col martirio. A Zefirio, nella Cilicia, san Dula Martire, il quale, sotto il Preside Màssimo, per il nome di Cristo, battuto colle verghe, posto sulla graticola, arso con olio bollente, e afflitto con altri tormenti, ricevette vincitore la palma del martirio. A Cordova, nella Spagna, santa Benilde Martire. A Sibàpoli, nella Mesopotàmia, le sante Vergini e Martiri Libe e Leonide sorelle, ed Eutropia, fanciulla di dodici anni, le quali per mezzo di diversi tormenti giunsero alla corona del martirio. Presso Valenciennes, in Frància, la deposizione di san Landelino Abate. Ad Auvergne, in Frància, sant'Abràmo Confessore, illustre per santità e per miracoli. A Pibrac, nella diocesi di Tolosa, santa Germàna Cousin Vergine. Addetta alla custodia del gregge, visse umile e povera, e passò allo Sposo dopo aver tollerato molti stenti con somma pazienza. Dopo la morte risplendette per moltissimi miracoli, e dal Sommo Pontefice Pio nono fu ascritta nel numero delle sante Vergini.