A Roma il natale dei santi Martiri Marcellino Prete e Piétro Esorcista, i quali, sotto Diocleziano, in prigione ammaestrando molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Seréno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Candida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a san Tibùrzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da san Dàmaso Papa. In Campania sant'Erasmo, Vescovo e Martire. Questi, sotto Diocleziàno Augusto, prima battuto con flagelli piombati, quindi percosso gravemente con bastoni, poi versatogli addosso resina, zolfo, piombo, pece, cera ed olio, rimase illeso; quindi a Fórmia, sotto Massimiano, fu tormentato di nuovo con diversi ed atrocissimi supplizi, ma fu conservato da Dio perchè confermasse gli altri; finalmente, chiamato dal Signore, illustre pel martirio, con santa fine si riposò. Il suo corpo fu in seguito trasportato a Gaéta. A Lione, in Frància, i santi Martiri Potino Vescovo, Santo Diacono, Vézio Epàgato, Maturo, Póntico, Biblide, Attalo, Alessàndro e Blandina, con molti altri, i cui forti e ripetuti combattimenti, al tempo di Marco Aurélio Antonino e Lucio Vero, sono raccontati in una lettera scritta dalla Chiesa di Lione alle Chiese dell'Asia e della Frigia. Tra questi santa Blandina, di sesso più debole, di corpo più esile, di condizione più umile, sopportò più lunghi e più acerbi combattimenti, e perseverando sempre impavida, trapassata nella gola da una spada, seguì gli altri, che essa esortava alla palma. Nell'isola di Màrmara, nella Propóntide, san Nicéforo, Vescovo di Costantinopoli, il quale fortissimo difensore delle paterne tradizioni, pel culto delle sante immagini, costantemente si oppose a Leone Armèno, Imperatore Iconoclasta, dal quale fu condannato all'esilio, ed ivi, avendo per quattordici anni sostenuto un lungo martirio, passò al Signore. A Roma sant'Eugénio primo. Papa e Confessore. A Trani, nelle Puglie, san Nicola Pellegrino, Confessore, i cui miracoli furono narrati nel Concilio Romano, presieduto dal Papa beato Urbàno secondo.